domenica 1 maggio 2011

Quel vizio tutto umano che è lo Specismo

Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola” mi dice Jamal, chirurgo dell'ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. “Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l'ultimo miagolio soffocato.” Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua: “Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell'opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste...” Il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. “Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l'ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati.”

Su molti blog (tra cui quello di Beppe Grillo, che cito perché a seguire ne parlerò per un'altra questione) e siti viene riportato questo scritto preso dal blog di Vittorio Arrigoni. L’analogia della scatola chiusa contenente i gattini con la scuola bombardata da Israele in cui centinaia di civili palestinesi hanno perso la vita è senz’altro narrativamente molto efficace. Ed è probabilmente vero che il mondo rimane quasi sempre indifferente di fronte a tutte quelle tragedie che accadono lontano da casa propria e in cui non si è direttamente coinvolti: si tratta della ben nota questione del cosiddetto “male freddo” e “male caldo”, ossia, tutto ciò che non ci tocca direttamente - anche se mostrato sin nei minimi particolari attraverso i media - viene percepito emotivamente con un certo distacco e non ci turba se non per il tempo di qualche minuto, quello appunto di cambiare canale o voltare pagina o riprendere a pensare al quotidiano delle nostre vite che continuano a scorrere indisturbate ed indifferenti.
Quindi, delle parole di quel medico di Gaza riportate da Arrigoni - e che tanto sono state diffuse ed apprezzate in tutto il web - non posso che condividere sostanzialmente il senso di sconforto e di disperazione; ma quello che trovo davvero inappropriato, del tutto infelice e fuori luogo è proprio quell’analogia tra Palestinesi ed animali, per cui, questi ultimi, gli animali, sarebbero più tutelati rispetto ai primi, i Palestinesi.
Gli animali tutelati? Ma quando? Ma dove?
Basta dare un occhiata al sito de La vera bestia dove vengono riportati i dati di quanti animali (maiali, bovini, galline, polli, pulcini, ovini, uccelli, pesci, crostacei, ratti e tante altre specie) vengono uccisi al secondo per mano dell’uomo per rendersi conto dell’assurdità e dell’incongruità dell’affermazione di quel medico di Gaza.
Non mi risulta infatti che ci sia un popolo - nemmeno tra i più sfortunati e tra quelli che vivono situazioni drammaticissime quale quello che vive sulla striscia di Gaza - i cui abitanti vengano prelevati per essere deportati negli stabulari dove si effettua l’ignobile pratica della vivisezione, né che esistano uomini che trascorrono l’intera esistenza dentro gabbie talmente strette in cui gli è impossibile muoversi, talmente strette per cui gli  è impossibile compiere persino un unico giro completo su loro stessi, quali invece è facilissimo scorgere anche ad un primo sguardo gettato sull’orrore di qualsiasi allevamento intensivo; non mi risulta che esistano allevamenti di esseri umani tenuti in vita solo per essere scuoiati allo scopo di realizzare pellicce ed accessori di pelo e pellame vari; non mi risulta che esistano circhi di esseri umani in cui questi ultimi vengono addestrati a compiere ridicoli movimenti e giochi a suon di pungoli elettrici, di frustrate e percosse di vario tipo e in privazione totale della loro libertà; non mi risulta che sia legale uscire nei boschi per cacciare esseri umani e per sparar loro a vista; non mi risulta che si facciano correre esseri umani nei palii, o che li si umili e li si ferisca e torturi nelle corride; non mi risulta che al supermercato sia possibile vedere ed acquistare tranci di petto di donne, o cosciotti di aitanti giovanotti, o tenere cotolette di bambino; non mi risulta che esistano mattatoi in cui esseri umani vengano sgozzati o uccisi in altro modo, e poi appesi con un gancio al muro - spesso ancora vivi perché a causa della gran mole di lavoro e della necessità di ottimizzare il tempo e le risorse e di essere il più efficienti possibili non si svolgono tutte le pratiche necessarie ad uccidere in maniera sicura ed indolore - e poi gettati in acqua bollente per essere scuoiati, infine segati a metà e poi trinciati e divisi in vari pezzi per poter essere confezionati; non mi risulta che i bambini vengano abbandonati sulle autostrade con la stessa frequenza con cui vengono abbandonati i cuccioli di cane o gatto, né che vengano tenuti alla catena per tutta la loro vita come spesso accade a tante creature domestiche a quattro zampe; non mi risulta... uuuhhh... quanti esempi si potrebbero fare ancora. Ma credo sia sufficiente.
E allora siamo seri. Restiamo seri (invece che umani, come scriveva Arrigoni, ché nell’essere umano c’è davvero così poco di nobile, visto come tratta i propri simili e tutte le altre specie su cui può esercitare la propria forza e violenza).
Restiamo seri. Gli animali sono gli esseri viventi MENO tutelati sulla faccia della terra, tanto che - nell’opinione comune - non vengono nemmeno considerati esseri viventi  ma semplici oggetti e risorse rinnovabili.
Se solo riuscissimo - volessimo - aprire gli occhi potremmo renderci conto dell’enormità tragica di questo sterminio - che più volte ho definito Olocausto Invisibile - che continua indisturbato minuto dopo minuto. E si ha il coraggio di parlare di reazione sdegnata da parte dell’opinione pubblica mondiale  e di denunce da parte degli animalisti nel caso si fosse mostrata una scena come quella dei gattini calpestati dentro una scatola chiusa? Certamente. Gli animalisti avrebbero denunciato il gravissimo fatto ed io - e, come me, spero, tanti altri - sarei inorridita di fronte ad una scena così mostruosa e cruenta, ma... a cosa sarebbe servito poi, se in quegli stessi istanti, altri milioni, miliardi di animali (il vero popolo sommerso ed invisibile) avrebbero continuato ad esseri catturati, rinchiusi, torturati, maltrattati, scuoiati (spesso vivi!), vivisezionati, uccisi, macellati, arrostiti, bolliti (spesso vivi!), pescati, mangiati, derisi, offesi, umiliati?
No, caro medico palestinese, no. Vivi in una situazione terrificante, è vero, con tutto il tuo popolo che si trova nella Striscia di Gaza e - voglio renderlo chiaro - hai tutta la mia comprensione; ma non ti sarebbe affatto convenuto nascere come animale. No. Non saresti stato più tutelato, per niente. A quest’ora probabilmente saresti, con i tuoi fratelli, indiscutibilmente morto. Orribilmente.
Tu e voi almeno potete lottare. Gli animali no. Sono completamente indifesi ed incapaci di lottare contro la forza spietata dell’essere umano che li considera oggetti messi a disposizione per lui sulla terra.
  *  *  *  *  *
Un’altra dimostrazione di specismo è anche quella che ho letto sul blog di Beppe Grillo. Scrive un post (26 aprile 2011) a proposito dei poveri animali di Fukushima che vengono lasciati morire di fame nelle aree contaminate perché gli esseri umani non possono avvicinarsi in quelle zone, pena il pericolo di venire anch’essi contaminati. Quindi, scrive: “Fukushima è una versione aggiornata della "Fattoria degli animali" di George Orwell dove però comandano, al posto dei maiali, i topi di fogna. Quelli che vivono lucrando sulla pelle degli altri, uomini o bestie non ha importanza. Che nascondono i rischi, che usano i media per accreditare le loro tesi, che espongono le generazioni future a un mondo desolato. I topi di fogna, quando l'aria si fa pesante, hanno l'abilità di nascondersi nel loro habitat naturale, le fogne per l'appunto”.
Ora, in un post in cui si vuole denunciare il dramma qual è questo degli animali abbandonati vicino alla centrale atomica in Giappone, come ci si può abbandonare ad una chiarissima dimostrazione di specismo quale quella mostrata da Grillo verso i topi, cosiddetti “di fogna”? Perché scomodare questi animaletti, creature viventi anch'esse, per un fine discriminatorio ed offensivo? Perché, per criticare certi uomini di potere, volendo offenderli, li paragona a dei topi? Forse i topi sono animali meno nobili del cane o del gatto o dei vitelli? Peraltro, come noto, i topi ed i ratti sono animali intelligentissimi e - vorrei far notare - che quello che Grillo definisce il loro habitat naturale, le fogne appunto, altro non è che un prodotto dell’essere umano e della cosiddetta civiltà. E’ l’essere umano che produce le fogne, ed è ancora l’essere umano che produce immondizia - altro luogo dove è possibile trovare i topi, appunto.
E peraltro chissà quanti poveri topi - di fogna o meno - saranno morti sempre a Fukushima a causa dell'incidente nucleare.
Senza che sia necessario che Grillo, o altri (c'è stata, peraltro, una recente polemica proprio sul povero Arrigoni, il quale sulla sua pagina Facebook, aveva chiamato alcune persone - ratti di fogna), li tirino in ballo per esprimere commenti sprezzanti e negativi.
Insomma, e concludo, anche per persone certamente ammirevoli in alcuni campi, come Arrigoni - che ha pagato con la vita il suo impegno -  e Grillo - ricordo che quest'ultimo ha anche più volte preso posizione contro la caccia ed a favore degli animali - è stato difficile sottrarsi a questo vizio - tutto umano - che è lo specismo.

P.S.: quando ho scritto quest post non ero a conoscenza di questa dichiarazione di Beppe Grillo:
" Sono carnivoro, mi piace la carne, il prosciutto crudo, il salame, il lardo, la pancetta, l’osso buco, la carne cruda, lo zampone e il cotechino con le lenticchie. Mi piace la bistecca ala fiorentina, quella di sette etti più l’osso. Forse deluderò i vegetariani, ma non mi sento per niente in colpa. Mangiare carne fa parte della mia natura. Mi da però fastidio la crudeltà, l’insensibilità totale, la gratuita uccisione di esseri viventi al solo scopo di lucro."  

Quindi mi rimangio la considerazione di persona ammirevole che avevo di lui. 
Mi domando inoltre se la vita di un essere vivente debba valere meno del palato di Grillo. E anche cosa intenda esattamente, sempre lo stesso, per "crudeltà". A questo punto mi viene il dubbio che per lui schiavizzare, sfruttare, sterminare miliardi di esseri senzienti non siano gesti crudeli. 
In quanto alla sua presunta natura di carnivoro, io dire piuttosto che ne abbia una più spiccatamente da stronzo.

2 commenti:

InLeagueWithSeitan ha detto...

Questo post è meraviglioso, penso uno dei tuoi migliori.
Ma cos'ha la gente, con tutto questo fastidio verso gli animali?
Sembra che nel proteggerli siamo da disprezzare perché "ci sono cose più importanti".
Bellissimo il pezzo finale sulla natura stronza di Grillo ahahahah

Rita ha detto...

Grazie. Nemmeno me lo ricordavo più questo post.
Grillo poi ha una posizione davvero ambigua perché è contro la caccia e contro la vivisezione (almeno questo!) però considera normale mangiare gli animali e usarli per altri scopi. E come lui ragionano purtroppo tante altre persone.

Viviamo in una cultura specista da millenni e in tutto questo tempo non si è fatto altro che denigrare gli animali e negare la loro natura meravigliosa per poterne giustificare lo sfruttamento.
Se non riduci qualcuno a oggetto, a meno di niente, ti è poi più difficile ucciderlo.
Cosa accade quando si deve convincere un popolo a muovere guerra contro un altro? Lo si aizza contro quest'ultimo e lo si fa col cominciare a dire che queste persone sono animali (Mussolini chiamava "cimici" i popoli slavi, per dire). Questo per dire che la prima operazione che si compie quando si vuol sfruttare, uccidere qualcuno è quella di degradarlo. Il nostro linguaggio è pieno di espressioni in questo senso, che proprio si riferiscono agli animali. Ma la falsificazione è a monte in quanto non è vero che gli animali sono creature sporche, irrazionali, stupide, indegne. Siamo noi che ci siamo convinti di questo (e secoli di cultura in questo senso ci ha indottrinato) per poter continuare a sfruttarli impunemente.