giovedì 22 dicembre 2011

Contrariamente all'opinione comunemente diffusa...


Chiariamo subito un concetto: la scelta di divenire vegetariani e vegani - e d’ora in avanti, per comodità, userò il termine “veg*”, includendo gli uni e gli altri - è la logica, ovvia, naturale conseguenza dell’essere antispecisti. Cosa significa essere antispecisti l’ho già scritto un’infinità di volte, ma ripeterlo una volta in più non farà male: significa rispettare tutte le specie ritenendole dotate del medesimo valore inerente: quello della vita; significa abbandonare un’ormai superata visione antropocentrica per cui l’uomo, in quanto presunta specie superiore, si arroga il diritto di sfruttare, strumentalizzare, asservire le altre specie.
Questo concetto non è difficile da comprendere. Così come un’evoluzione di tipo etico ha portato al rifiuto della discriminazione di altri esseri umani basata sulla diversità di etnia, sesso, religione, nazionalità ecc., la filosofia antispecista auspica l’abbattimento di ogni forma di discriminazione basata sulla diversità di specie.
Chi siamo noi, in quanto specie, per decidere chi sacrificare e chi risparmiare? Nessuno. E’ un diritto arbitrario che abbiamo estorto con il mero uso della forza.

Premesso questo, è ora di sfatare alcuni miti sulla scelta veg* e di abbattare determinati pregiudizi.

- contrariamente all’opinione comunemente diffusa lo stile di vita veg* non è una dieta, una religione, un capriccio, una bizzarria, un comportamento eccentrico, una mania, un’esaltazione, una forma di estremismo, una cosa per chi non c’ha un cazzo da pensare tutto il giorno, una filosofia di vita elitaria ecc. ecc.; esso è invece l’adozione, appunto, di uno stile di vita eticamente più evoluto e civile in cui ci si rifiuta di sfruttare, maltrattare, uccidere altre specie e di partecipare di un sistema in cui vige la legge della sopraffazione del più forte sul più debole; abbracciando lo stile di vita veg* si sceglie quindi invece di abbracciare il principio del rispetto e della non violenza e di estendere e ritrovare quella naturale capacità empatica che la cultura in cui viviamo ci ha sottratto lentamente, facendoci subire l’oblio e la rimozione della vera realtà dei fatti, che è, semplicemente, mostruosa.

Tanta gente, beninteso, sceglie una dieta veg* anche per motivi di salute, o religiosi o di qualsiasi altro tipo, ma queste sono motivazioni che hanno poco a che vedere con l’antispecismo e con l’adozione di un criterio etico; sono motivazioni utilitaristiche.

- contrariamente all’opinione comunemente diffusa i veg* non sono costretti a rinunciare a nulla, semplicemente perché quando si smette di considerare gli animali come mere risorse rinnovabili e si inizia a percepirli come esseri senzienti che soffrono, desiderano, respirano, vedono, sentono esattamente come noi, il solo pensiero di poterli uccidere e mangiare diventa insopportabile, esattamente come è insopportabile anche solo immaginare di poter mangiare un essere umano.
Inoltre le alternative alimentari veg* sono una realtà di fatto, un dato oggettivo, che pochi ancora conoscono, ma solo perché i media purtroppo fanno il gioco di determinati business economici (ad esempio, sapevate che gli allevamenti in sud Italia sono quasi tutti in mano alla Camorra?): esistono affettati veg, arrosti veg, formaggi veg, dolci veg, secondi piatti veg, cotolette, salsicce, wurstel, bistecche, polpette ecc. veg, esistono persino il “pesce” ed il “tonno” in versione veg (lo so, l’adozione del termine “pesce” e “tonno” è ridicola, ma suppongo sia per non disorientare la gente che è troppo assuefatta ad una determinata terminologia alimentare); e la lista potrebbe essere lunghissima. Come vengono realizzati questi prodotti alternativi? Con proteine vegetali derivate dai cereali o dai legumi, chiamate seitan, soia, muscolo di grano, tempeh ed altri nomi: lo so che molti di voi non hanno mai sentito nominare questi alimenti, ma è solo perché, torno a ripetere, la cultura in cui siamo immersi ha tutto l’interesse economico di non introdurli sul mercato a causa delle forti pressioni esercitati dalle lobbies degli allevatori e di tutto ciò che vi ruota attorno.
Oggi però è possibile informarsi. In pratica tutti i cibi che, purtroppo, prevedono l’uccisione e lo sfruttamento degli animali, in realtà esistono anche in versione cosiddetta veg, anche detta  “cruelty-free”, ossia a grado zero di crudeltà nei confronti di esseri viventi: sono buonissimi, gustosissimi, sfiziosi, e possono essere cucinati, mischiati, sperimentati in migliaia di maniere, anche superiori per inventività e creatività alle maniere in cui solitamente si cucina il pesce e la carne.
Smettere di mangiare animali e derivati NON è una rinuncia, ma una CONQUISTA.

- contrariamente all’opinione comunemente diffusa i veg* non è vero che sono costretti a vestirsi in maniera trasandata, sciatta, monotona, priva di gusto e stile.
Oggi, così come è per l’alimentazione cruelty-free, esiste anche una moda cruelty-free; io stessa ho comprato spesso scarpe eleganti e sexy (sì, volendo anche con il tacco 12, che sembra essere diventato un accessorio irrinunciabile per chiunque voglia sentirsi o anche solo giocare ad essere un po’ sexy) realizzate senza materiale proveniente da animali. Ci sono un’infinità di siti di moda che vendono scarpe ed accessori bellissimi. A me piace molto “Beyond Skin”, ad esempio: è un sito inglese, le scarpe sono rifinite in maniera decisamente accurata, addirittura lavorate a mano, bellissime, comodissime (chissà perché ma quando indossavo scarpe in pelle avevo sempre fastidi, le scarpe nuove mi facevano sempre male perché la pelle doveva ammorbidirsi, prendere la forma del piede, mentre da quando uso quelle cruelty-free non ho più avuto questo tipo di problema). Non sono scarpe di plastica. Sono scarpe realizzate con materiali naturali, non inquinanti, non nocive per la pelle. E così è per ogni altro tipo di indumento. E comunque, senza dover necessariamente fare acquisti on line, è facilissimo trovare scarpe in eco-pelle anche nei negozi ordinari.
Io sono una donna molto vanitosa, ci tengo moltissimo a vestirmi seguendo un mio stile e gusto ben preciso, e credetemi se vi dico che è possibile farlo senza dover far soffrire gli animali; idem dicasi per la cura della pelle, per i cosmetici e per un sacco di prodotti destinati al consumo femminile.
Se vedete un animalista vestito male, beh, probabilmente si sarebbe vestito male pure se avesse indossato scarpe in cuoio o giubbotti di pelle. :-D
La scelta cruelty-free non inficia in nessuna maniera il gusto nel vestire.

- contrariamente all’opinione comunemente diffusa i veg* non sono persone estremiste, esaltate o violente. Non credete all’opinione pubblica che ha precisi interessi nel farci apparire come tali (sul sito ufficiale di una fabbrica in Canada che è tra i principali produttori di pellicce ho letto: “gli animalisti sono esaltati estremisti, noi invece amiamo e rispettiamo la natura e gli animali”. Tale frase mi sembra incommentabile ed è paradigmatica di come la propaganda di un determinato marketing abbia tutto l’interesse nel voler demolire o ridicolizzare le nostre istanze di non violenza.).
Sono stanca di leggere e sentire: veg* = nazisti esaltati (giuro, l’ho letto di recente).
Se proprio si vuole usare il termine nazismo, conviene usarlo a proposito. Chi è nazista? Chi innalza e costruisce barriere artificiali (leggasi gabbie, stabulari per la vivisezione, allevamenti intensivi e via dicendo) sopprimendo la libertà di tanti esseri viventi, o chi lotta per abbattare queste barriere?
Chi è violento? Chi usa parole anche forti, dure, aspre, dissonanti, che per quanto aspre e dissonanti - rispetto alla cultura vigente in cui lo sfruttamento degli animali è la norma - restano pur sempre parole, o chi lavora in un mattatoio e chi fa sperimentazione su corpicini indifesi?

contrariamente all’opinione comunemente diffusa i veg* non sono dei pazzi esaltati, utopisti, sentimentali. Sono persone che hanno aperto gli occhi e visto l’orrore che si cela dietro la fettina di carne o dietro la pelliccia o i cosiddetti divertimenti “tradizionali” quali corrida, circhi, palii, o ancora dietro l’eufemismo di parole come “ricerca medica” e hanno deciso di agire, di essere coerenti, di non subire la cultura ma di parteciparvi attivamente, cambiando tutti quei comportamenti che non possono più dirsi degni di uno stato cosiddetto civile.
I pazzi esaltati sono quelli che a capodanno acquisteranno l’astice o l’aragosta viva  e poi la getteranno, ancora viva, nell’acqua bollente; i pazzi esaltati maniaci violenti sono quelli che uccidono e fanno a pezzi i maiali, i conigli, le galline, i vitelli, i cavalli, i pesci e tanti altri esseri viventi che respirano e vivono.
Se non vi sembra che sia così semplicemente perché andare al supermercato e comprare la bistecca dentro la confezione di polistirolo appare un gesto consuetudinario ed “innocente” allora avete qualche problema a collegare i principi di causa ed effetto. Sebbene non li abbiate uccisi voi quegli animali, acquistandone la carne siete complici di un sistema in cui altri svolgono la mansione di ucciderli per voi, affinché possano finire sul vostro piatto.
Il cosiddetto male freddo coinvolge emotivamente di meno rispetto al male caldo. Ma anche se non avviene direttamente sotto ai vostri occhi (male caldo), qualcuno ha sofferto comunque a causa delle vostre scelte, pure se questo qualcuno è stato sistemato appositamente (è il business che vuole così), lontano dai vostri occhi (appunto, male freddo) affinché l’orrore e la crudeltà che gli viene riservato non possa giungere a toccarvi. Gli animali urlano e soffrono. Anche se dentro le vostre cucine non potere arrivare a sentire le loro voci di disperazione.

contrariamente all’opinione comunemente diffusa le carote ed i pomodori non soffrono perché non hanno un sistema nervoso centrale.  Gli animali sì, ce l’hanno. Come noi. E per questo soffrono.

- contrariamente all’opinione comunemente diffusa, se nella società così com’è strutturata è impossibile essere totalmente cruelty-free (pare che anche nei prodotti più insospettabili come la birra o il vino possano esserci coadiuvanti animali, pure se basta comunque informarsi prima, il che, visto che siamo nell’era dell’informazione, non dovrebbe essere difficile), ciò NON dovrebbe essere un pretesto per non fare ciò che invece è nelle nostre possibilità fare.
Anche quando cammino magari calpesto una formica, ma un conto è farlo di proposito (azione, si chiama azione), un conto è come conseguenza indiretta ed implicita della mia esistenza (non posso esimermi dal vivere, camminare, muovermi ecc.).

- contrariamente all’opinione comunemente diffusa i veg* non mangiano, come spiegato sopra, solo verdurine scondite, né sono dei patetici sentimentali. Anzi, gli uomini veg* hanno due palle così e sono dei veri uomini. E le donne veg* sono delle vere donne. Veri uomini e vere donne. Veri uomini e vere donne che non hanno bisogno di esercitare violenza o di impugnare un coltello o imbracciare un fucile per dimostrare la loro virilità (capito cacciatori?) o di indossare una pelliccia per sentirsi sexy e femminili, o di mangiare una bistecca per sentirsi forti ed in salute. Veri uomini e vere donne che non hanno bisogno di uccidere per sentirsi vivi.
Voler bene agli animali e rispettarli è sintomo di grande evoluzione etica ed intellettuale, nonché di capacità profonda di provare empatia, quindi sintomo di equilibrio, forza interiore, stima di se stessi, sanità mentale.

Avrò dimenticato sicuramente un sacco di altri argomenti utili a sfatare determinati pregiudizi e falsi miti sull’antispecismo, quindi se qualcuno dei miei lettori (De Spin, Volpina, Luca, Claudio, Eloisa, Martigot e fate come se vi avessi citati tutti) volesse aggiungere qualcosa nei commenti, è, come sempre in questo spazio, il benvenuto. :-)

Nella foto: Marcellino Silvestrino che augura a tutti Buone Feste al'insegna del cruelty-free!

25 commenti:

Paolo ha detto...

Contrariamente all’opinione comunemente diffusa.

Rita ha detto...

LOL

Comunque ne ho dimenticate un paio, e anche più: ci farò un altro post a parte.

Hai visto che bel tipo che è Marcellino Silvestrino? ;-)

Eloisa ha detto...

Approvo e sottoscrivo ogni parola del tuo post, che contiene quasi tutti i luoghi comuni che anch'io, nel mio piccolo, ho sempre cercato di sfatare su antispecismo e alimentazione veg*.

In particolare è magnifica la tua frase: «Se nella società così com’è strutturata è impossibile essere totalmente cruelty-free [...], ciò NON dovrebbe essere un pretesto per non fare ciò che invece è nelle nostre possibilità fare». Credo che la utilizzerò spesso per chiudere la bocca a petulanti contestatori. (Non che tutti i contestatori lo siano; ma molti lo sono parecchio!)

Colgo l'occasione per farti i miei migliori auguri di Buone Feste, carissima - nella speranza che il nuovo anno ti porti davvero tutto ciò che più desideri.

Ah! Anche i Fantastici Quattro porgono i loro affettuosi saluti a Marcellino Silvestrino... :)

Rita ha detto...

Buongiorno Eloisa, e grazie :-)

Tra poco dovrò uscire per andare a fare un po' di spesa e la cosa mi mette ansia perché in questi giorni tutti comprano zampone, crostacei, spesso venduti ancora vivi, pesce e un sacco di altri animali. Provo disagio ed entrare nel supermercato in questi giorni, in particolare.

Io non sono religiosa, però se il Natale significa "nascita" e dovrebbe essere la celebrazione di una nascita, mi domando come si possa celebrare la nascita portando in tavola la morte.
Ma suppongo che per la gente "normale" tutto sia "normale" e noi siamo i soliti pazzi esaltati.

Ti auguro quindi un buon Natale nel senso profondo del termine, nel senso di sentirti sempre viva e di rinascere spiritualmente ogni giorno :-)

Bileonair ha detto...

Biancaneve, premetto che non ce l'ho fatta a finire il post perché devo scappare ed era troppo lungo. :) Forse non ci siamo capiti. Dal punto di vista ideologico condivido, ovviamente, fin tanto che si parla di uccisione e sfruttamento alla Mc'Donald degli animali. Il fatto di sboroneggiare con la battutina sul vitellino è una cappellata. I miei avevano la mucca, la mucca aveva i vitellini e c'era anche il latte per la famiglia. Quindi, non diciamo cazzate. Vitellini che poi, per necessità (taluni erano in difficoltà a trovare del cibo, in un paesino del sud del '52) venivano cresciuti e mangiati. Quando si dice che i vegan sono estremisti lo si intende in questa accezione. Siete dalla parte giusta, anzi siamo, perché continuo a difendere la scelta di utilizzare a fin di bene ciò che SENZA VIOLENZA si può ottenere dai nostri amici animali i quali, in molti casi, non vi fosse l'uomo terminerebbero in zero - due la loro vita in quanto, lo ribadisco, non ci sarebbe (stato) nessuno a debellarne i predatori e contrastare la famosa piramidina alimentare dei libri di prima elementare. La cecità nel non rinvenire uno scambio di favori encomiabile tra uomo e animali è un'aggravante di un'ideologia meritoria. Che rende gli antispecisti a pari di frange politico - religiose estremiste: o stai con noi, o sei contro di noi. O fai come noi, oppure sei un violento. Un cambiamento ci dev'essere, ma non avverrà mai attraverso uno scontro di radicalismi. In questo senso parlavo di masturbazione: ve la cantate e ve la suonate da soli, col naso all'insù (parlo da vegetariano verso coloro che ostentano come una medaglia questo stile di vita) e facendo passare per idioti violenti anche quelli come me che tentano di ridurre a 5-10 l'impatto sul pianeta. Non contribuite a migliorare nulla, se non la considerazione per voi stessi. Io questa la chiamo masturbazione. Come l'arte più underground, di nicchia. Se ne sei fuori, ne sei nemico. Io, pur da vegetariano, percepisco questo. La dialettica e diatriba tra vegani e carnivori è noiosa e infruttuosa quanto un dibattito Vendola - Stracquadanio, dove al massimo ai vegani antispecisti concedo di essere Vendola. Detto con simpatia, questo è quanto io ho da dire, non aggiungerò altro. :)

Bileonair ha detto...

Avevo commentato ma è sparito. :(

Rita ha detto...

Mannaggia, mi dispiace. Anche a me succede spesso, infatti ora - a meno che non si tratti di commenti brevissimi - salvo sempre.

Comunque un po' me lo immagino quello che avevi scritto ;-)

Rita ha detto...

Marco, sono riuscita a recuperare il tuo post che era finito per errore nello spam (è successo già ad un altro mio lettore, e a me pure sul suo blog), solo che ora è posizionato sopra perché viene pubblicato in ordine cronologico.

Vado a leggerlo e poi ti rispondo.

Rita ha detto...

Marco, lasciamo perdere il discorso della fattoria negli anni '50. Negli anni '50 c'era uno stile di vita diverso e soprattutto diversa era la sensibilità nei confronti degli animali.
Io le generazioni passate non le giustifico, ma le comprendo. Così come non giustifico me stessa per aver mangiato carne per tanti anni, ma mi comprendo. Cioè comprendo perché lo facevo.

Il concetto di estremismo così come viene posto, in sé, non significa nulla. Estremisti rispetto a cosa? Rispetto alla maggioranza, alla norma, alla consuetudine culturale di mangiare animali e derivati. Anche chi in passato ha lottato per abolire la schiavitù dei neri è stato definito estremista.
"Tutti i grandi movimenti culturali conoscono tre stadi: il ridicolo, il dibattito, l'accoglimento" (J.S. Mill).

Guarda, io in genere mi arrabbio molto quando sento dire queste due cose: "voglio essere libero di poter decidere di mangiare animali o no perché la libertà e la democrazia ecc.ecc.", quando proprio costoro che inneggiano alla libertà per loro stessi sono poi quelli che negano la libertà di vivere ad altri esseri viventi. Insomma, libertà per chi?
E poi quando lo stile di vita vegan viene paragonato all'estremismo di una religione. Non ci può essere un paragone di questo tipo perché la religione si basa su degli assunti - l'esistenza di Dio, del libro sacro ecc. - che non sono empiricamente, oggettivamente, scientificamente dimostrabili.

L'antispecismo invece lotta contro una realtà oggettiva ed esistente: quella dello sfruttamento animale.

I radicalismi è normale che ci siano su questioni così importanti.

Ultima cosa, e ti prego di credermi sulla parola: noi antispecisti non ci riteniamo superiori a nessuno, e non amiamo farci belli o sentirci speciali in nome della battaglia che stiamo conducendo. Lottiamo per un mondo migliore, per tutti.
Noi vorremmo, a dire il vero, che non ci fosse più alcun bisogno di parlare di certe tematiche, di dover sempre specificare e spiegare cosa stiamo facendo, cosa vorremmo ecc. Soprattutto, e questo forse ti sfugge, noi non parliamo a noi stessi per noi stessi, ma solo per dare voce a chi non ce l'ha. Se gli animali potessero da soli organizzare presidi e manifestare contro i lager in cui vengono rinchiusi, io sarei ben lieta di starmene a casa :-)

Non per noi, ma per loro.
Noi non abbiamo nessun tornaconto, anzi, dobbiamo subire continuamente attacchi, critiche, passiamo per matti ecc.

Io ho capito la tua posizione. Ma infatti di te, di persone come te che si sforzano di capire, di ragionare, di approfondire, di discutere, io penso tutto il bene del mondo. Pur non essendo d'accordo su alcune cose che dici.

La dialettica non è mai infruttuosa. Mai. Ben venga lo scambio, anche lo scontro vivace.

Buone feste :-)

Dinamo Seligneri ha detto...

Biancaneve, ho riabilitato il tuo commento. Lo spam sta facendo una strage... come direbbe Totò: siamo blogger o infermieri di commenti?

ciao

Rita ha detto...

Grazie Dinamo :-)
Bellissima la battuta! :-D

La cosa scocciante è che non esiste un servizio gestito da persone fisiche che rispondono in tempo reale per segnalare il problema: esiste una specie di forum dove a rispondere poi sono altri utenti stessi.
Comunque io ora per sicurezza controllo sempre la casella spam e se vedo commenti finiti lì per sbaglio li pubblico.

Rita ha detto...

@ marco poltiglia

P.S.:
e comunque - lasciando da parte l'allevamento della tua famiglia negli anni '50 - oggi le mucche vengono ingravidate artificialmente e poi viene tolto loro il vitellino così che il latte possa essere destinato all'alimentazione umana. Il tutto con aggiunta di pus perché le mammelle di una mucca sfruttata oltre ogni limite si ammalano e poi sempre con una buona dose di antibiotici.
Al di là di tutto, di qualsiasi considerazione di tipo etico, mangiare animali e derivati animali fa proprio schifo, solo che non ci si pensa.
Io stessa ogni tanto mangio ancora prodotti contententi il latte, ma sempre più rado e il latte da solo, così come i latticini, non li compro più per tutta una serie di considerazioni, anche inerenti la sicurezza e trasparenza di quello che vorrei finisse nel mio stomaco. Non possiamo difenderci dall'inquinamento, ma dalle schifezze (ormoni, antibiotici) che mettono nella carne, latte ecc. sì. Al di là di tutto dico, eh, ché comunque a me interessano prevalentemente le motivazioni etiche e poi non sono proprio una di quelle che si definirebbe salutista ;-)
Ecco, chiudo qui anche io. Almeno per quest'anno ;-)

Bileonair ha detto...

Biancaneve, intanto auguri anche a te. :)

Io non capisco due cose:

1) Perché continui a parlarmi di cose che già so? Continui a parlarmi di violenza, di steroidi e di pus, eccetera: sono cose che già conosco. Io però ti avevo, già in un altro post, ritratto un mondo paradisiaco dove ognuno prenda qualcosa dall'altro e all'altro dia qualcosa. Neppure quello, è inagguantabile. Tuttavia, tu continui a parlarmi di violenze e lager. No. Tu, come anche l'ideologia antispecista che rispetto, elimini a priori le possibilità di interscambio. Io questo non lo accetto in quanto, lo ripeto per l'ennesima volta, se gli animali non vivessero nei lager o non fossero trattati come merde, starebbero benissimo e, se potessero parlare, magari ci direbbero pure di usare qualche ovetto e prendere un po' di latte. Anche perché ci sarebbero molti più animali di quanti non ve ne siano ora, dove temo il numero di animali abbattuti in modo indicibile sia incalcolabile e in costante aumento. Lo ripeto di nuovo: io solo questo, lo chiamo estremismo, diciamo anche in accezione positiva, rispetto a una prospettiva oggettivamente bella e soddisfacente per tutti che tuttavia voi antispecisti schifate ugualmente. Alzando sempre più l'asticella della comprensione.

2) Non fingere di non capire che io mi sto rivolgendo alla massa degli antispecisti. Tu mi dài l'idea di essere una brava persona, oltre che bella (in tutti i sensi), ti rispetto e approvo quel che fai, figurati. Ma i veg, come li chiami tu, sono spesso spocchiosi, arroganti, ignoranti in merito a tutto ciò che non concerne il loro modo di vivere.
Come dice un mio amico: ci sono fascisti a cui affiderei la mia vita, mentre a Michele Serra non affiderei neanche un calzino puzzolente. Ecco: ci sono carnivori assatanati a cui affiderei la mia vita, e veg a cui non affiderei neanche il mio calzino puzzolente.
Non tutti i veg sono santi. Anzi, considerando che il mondo è composto per il 90 per cento da stronzi, sono certo che anche la massa veg sia composta al 90 per cento da stronzi. Perché l'essere umano in genere, fa schifo e ribrezzo. Come diceva Buk, l'uomo è la fogna dell'Universo.

P.S. Solo un appunto: temo che se anche tu avessi fatto la guerra e vissuto in un paesino, per giunta isolato, della Basilicata dei primi '50, non solo li comprenderesti ma li giustificheresti pure. Così come giustificheresti i nonni della mia compagna che prendono 90 euro di pensione e coltivano quello che hanno e che finisce in fretta. Invito te, e tutti voi che in questo senso avete idee ineccepibili, a porvi in modo più comprensivo verso tutti. E vedrete che pian piano ce la faremo. Ma ci vuole pazienza e convinzione. La glasnost di Gorbaciov.

Ciao. :) L.

Bileonair ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Rita ha detto...

Ecco, ho sbloccato il tuo commento :-)

Marco, ma lo so bene che non tutti i veg sono dei santi solo perché sono veg. Come comprendo le difficoltà economiche di tanta gente (me compresa, non ti credere).
Ma questo è fuori da ogni discussione.
Le persone, prima ancora di essere questo e quello, sono... persone, come dici anche tu (e non potrebbe esserci nulla di peggio, scrisse, Mark Twain) e quindi certamente esistono anche veg stronzi, antipatici, intolleranti ecc..

Però a me non interessa entrare nello specifico delle persone, ma nell'oggetto dell'argomento che si sta affrontando: ossia l'antispecismo. Che poi l'argomento possa venire affrontato bene o male, non inficia la giustezza della tesi che sta portando avanti.

Il mondo che sogni tu, è comunque un mondo, a mio avviso, specista, perché intanto gli animali non possono parlare e quindi non potranno mai dirti se a loro, al limite, farebbe piacere darti il loro latte o uova, e poi perché comunque, seppure senza violenza, contempla una sorta di asservimento.
Capisco il discorso che fai sulla protezione che noi daremmo loro in cambio, ma gli animali sono nati per essere liberi. A loro - per ciò che concerne le caratteristiche della loro specie, e questo lo sostengono gli etologi, non io - interessa vivere liberi. Magari vivere un anno o dieci anni in meno, ma liberi. Nel loro ambiente naturale.
La stalla non è l'ambiente naturale delle mucche. Le stalle sono ambienti artificiali che l'uomo civilizzato ha costruito, innanzittutto per il proprio sostentamento e non per offrire riparo alla mucca.
Hai mai visto "nata libera", un bel film degli anni settanta? Ecco, te lo consiglio.

Per me gli animali dovrebbero vivere liberi, in natura. Poi ci sono alcune specie che ormai si sono addomesticate, civilizzate, che vivono ormai in spazi urbani da secoli (come i cani e gatti), e questo è un altro discorso.

Ora devo chiudere, devo andare, figurati che devo ancora farmi la doccia, mi metto al pc e il tempo vola. :-)

Rita ha detto...

Ragazzi, io non ho eliminato nessun commento, eh.
Vedo che è apparso il commento(come già successo altre volte): "questo post è stato eliminato dall'autore".

Non lo faccio io, ma l'autore del commento stesso, suppongo.

Bileonair ha detto...

Ti capisco e in larga parte condivido. ;)

Ciao.

Zac ha detto...

Carissima,
io mi ritengo un democratico, indipercui non mi permettero' mai di consigliare alcuno sul come e cosa deve mangiare.

Pero' mi secca che alcune persone che ho incontrato in vita mi guardino come un assassino se mangio uno scampo vivo, e non immagini quanti ne ingurgito.

Fino a prova contraria, siamo onnivori, sottospecie carnivori.

Prova a dare un insalata a un cane o a un gatto e poi mi dici la reazione.

E anche loro usano violenza per procurarsi il cibo, e che violenza, prova a dare un canarino a un micio, quest'ultimo si trasformera' in hannibal lechter.

Ho anche dei forti dubbi sulla dieta dei veg, che elude molte proteine contenute nel pesce e nella carne.

Detto cio', concordo sul post, molti atteggiamenti nei confronti dei veg sono meri luoghi comuni, ma purtroppo viviamo contornati da emeriti coglioni.

Quando un veg mi rompe il cazzo per quello che mangio, io faccio sempre le stesse domande:

Scarpe?
Cinture?
Borse?
Cosmetici?
Medicine?
Creme abbronzanti?
Interni macchina?
Pelli di foca sotto gli sci?
Pallone da calcio?
Guanti?

Ecco, dopo la raffica cominciano a pensarci e mi lasciano mangiare il mio scampo in pace.

Ciao e buone ferie.

Zac

Rita ha detto...

@ zac

Ti rispondo al volo, poi semmai approfondisco in un altro momento.

Un veg non usa scarpe, cinture, cosmetici ecc. di pelle e si informa prima su quello che compra.
Inoltre, come ho scritto nel post, sapere che le proprie scelte non potranno essere del tutto cruelty-free non significa che non si debba fare ciò che è nelle nostre possibilità fare.

Sul discorso della democrazia ho già scritto tanto: ti ritieni un democratico, non te la senti di consigliare ad alcuno cosa dovrebbe mangiare, ma in pratica questo concetto di democrazia esclude del tutto gli animali e li priva della libertà di vivere.
Libertà di chi allora? La tua libertà di mangiare lo scampo vivo ha privato lo scampo della sua di vivere. Questo è specismo.
Non ti devi sentire aggredito o offeso, Zac, rifletti però meglio sul concetto di democrazia e libertà, che mi pare venga applicato solo alla specie umana (quindi, specismo).

Sulla crudeltà in natura anche ho scritto tanto. La tigre non può scegliere diversamente. Noi, in quanto specie eticamente evoluta, sì.
L'uomo è onnivoro, il che significa che può anche mangiare carne, non che è obbligato a farlo.
Io parlo di etica. Di motivazioni morali.
Il fatto che la natura sia crudele non giustifica l'omicidio, no? A questo ci siamo arrivati, no?
Ecco, l'antispecismo, come traguardo etico, si pone l'obiettivo di non dover più uccidere nemmeno gli animali.

Sulla dieta vegana informati bene. Non mancano le proteine.
Ripeto, ci si deve informare bene. Ora devo chiudere qui.
Scusami se non ho risposto in maniera esauriente, ma comunque sotto l'etichetta antispecismo troverai tanti miei post in cui parlo di questo. Se hai tempo leggi anche i commenti, spesso più appronditi dei post stessi (specie quelli sotto al post "invito a cena con delitto").

E ti prego, prova, se puoi, a pensare allo scampo vivo come ad un essere vivente, sebbene meno complesso di te. Soffre ugualmente però. Prova a non vederlo come cibo, ma come una creatura. Dai, perché non applichi il concetto di democrazia anche a lui? Lascialo libero di vivere, no? ;-)
Non penso che sei un assassino, solo una persona che vede le cose dalla prospettiva inculcateci dalla cultura specista in cui viviamo.
Auguri Zac :-)

de spin ha detto...

L'unico interscambio che vedo accettabile tra uomo e animale è quello dell'amore e del rispetto. Pari a pari.
In un tale ambito non vedo possibile che un animale venga usato dall'uomo per soddisfare un proprio bisogno.

Oggi l'opinione pubblica ritiene accettabili cose che, mi auguro, tra un paio di secoli saranno viste come abominevoli.

Me lo auguro, non ne sono purtroppo affatto certo in quanto non ripongo molta fiducia nel concetto di evoluzione, ove applicato alla razza umana.

E non si tratta solo del cibo. Pensiamo ai circhi con animali, alle corse dei cavalli e dei cani, agli acquari, agli zoo. Le carrozzelle a cavallo che scorrazzanoi i turisti.

La caccia. I negozi di animali. I soggetti che per pochi euro fanno fare lo foto con i pappagalli.

Chi dubita della qualità altissima della dieta vegetariana è poco e male informato. Che si possa vivere, e molto bene, senza assumere derivati animali è un dato scientifico così ovvio e dimostrato che metterlo in discussione equivale a dire che la terra è quadrata e ruota attorno a Giove.

Un simile atteggiamento è culturalmente inaccettabile.

Il non vedere che una fetta di carne è un crimine non può più essere accettabile.

Io sono un estremista, un fiero "estremista vegano", come sarei fiero di essere estremista e totalitario nel condannare violenze e abusi nei confronti dei bambini.

Sono una persona piena di difetti e contraddizioni, forse neanche a me stesso affiderei il calzino puzzolente, ma non faccio volontariamente del male a nessuno, umano o animale.

Come non proteggo i bambini bianchi mentre mangio quelli neri, non amo i cani e i gatti e mangio le mucche, i pesci o i maiali.

Come non indosso pelle di bambino, non indosso pelle di un animale.

E mi lascia sconvolto che altri esseri umani miei simili e pari possano fare una cosa simile.

Io non vi capisco, signori. Di intelligenza elevata, evoluti, ancora a discutere su questi crimini.

Sono naturalmente contento che ci sia questa discussione, ma vedete, dal mio personalissimo punto di vista una discussione non ci dovrebbe nemmeno essere.

Perchè è così ovvio che fare del male, usare, sfruttare, umiliare, schiavizzare gli animali è una cosa orribile, disumana, inaccettabile. Umiliante per noi stessi in quanto umanità.

Rita ha detto...

De Spin, posso pubblicare il tuo bellissimo commento come post così che possa essere ben evidenziato? :-)

Vedi, stavolta sei stato di gran lunga tu più lucido di me nell'argomentare. Lucido, sintetico, appassionato.

A proposito di pappagalli, oggi mi sa che la "realtà" mi sta mandando qualche messaggio perché ne ho incontrati due, purtroppo non liberi: uno è di un tizio che ha un negozio di fiori e piante e lo tiene in gabbia da... boh, circa venti o trenta anni. La gabbia non è piccola, e la notte lo lascia libero nel negozio così dice. Di giorno lo mette fuori al sole, e tutti i passanti si fermano a coccolarlo, tra cui io. Lui ormai mi conosce e quando mi vede fa un sacco di capriole. Ho provato a parlare molte volte con il tizio che lo tiene, ma dice che ormai il pappagallo non vuol saperne di uscire, che se anche gli apre la gabbia non esce, tranne la notte quando sta al sicuro nel negozio chiuso. Che posso fare? Prenderglielo? E per portarlo dove? Ormai libero non sa più vivere. Una vita passata in gabbia. Molto triste tutto ciò. Molto... come dire? Dimostrazione dell'arroganza tutta umana.
Poi ho incontrato un altro tizio di quelli che usano i pappagallini piccoli per tirar su qualche spicciolo. Stava libero su un trespolo, ma non volava. Gli ha tagliato le ali, credo, altrimenti perché non vola? Lui ha negato ovviamente. Gliene ho detto quattro.
E mi sono rovinata questa giornata perché ogni volta che esco vedo tutti questi orrori.
Al supermercato oggi non sono andata apposta, ho voluto evitare di vedere astici ed aragoste magari ancora vivi e pesci morti con la bocca spalancata.
Sto cucinando un delizioso risotto ai funghi porcini, vegano, senza burro, senza latte, senza nulla di animale. E poi seitan arrosto, piselli e tante altre cose gustose tutte vegane.
Ti invito virtualmente a cena, vuoi venire De Spin? :-)

de spin ha detto...

sì arrivo subito, spengo prima l'acqua della pasta...! (stasera ero senza fantasia)

Certo che puoi pubblicare il mio commento, non hai nemmeno da chiedermelo! Ciao!

strega reticente valverde ha detto...

Ti abbraccio cara , scusa il fuori tema ma volevo solo farti tanti auguri di Buone Feste e dirti che Marcellino Silvestrino è bellissimo, ciao
valverde
p.s. tante fusa dagli 8 pelosi !;D

Rita ha detto...

Grazie Val, non sei assolutamente fuori tema, ci mancherebbe ;-)

Un abbraccio fortissimo anche a te e ricambio con gli auguri di buone feste e le fusa dei nove pelosetti + leccatina del cagnetto (in minoranza rispetto ai gatti, ma in ottima compagnia comunque perché sono tutti amici).

Marcellino Silvestrino ringrazia per i complimenti, è vanitoso assai :-)

de spin ha detto...

Splendido esemplare di micio!
Mi ricorda un mio meraviglioso amico del passato, chiamato Zip!