sabato 24 dicembre 2011

L'amore ed il rispetto per ogni essere vivente possono dirsi estremi?

Pubblico qui di seguito il commento dell'amico - seppure per il momento solo virtuale, ma spero tanto di poterlo conoscere dal vivo un giorno perché è una persona che stimo moltissimo e non solo perché è antispecista -  De Spin.
Il suo commento è stato scritto in merito alla discussione scaturita dal mio  post precedente e mi è piaciuto così tanto, l'ho trovato così lucido ed appassionato, sintetico ma esauriente, chiaro, semplice, diretto e al tempo stesso colmo di spessore che sarebbe davvero uno spreco non evidenziarlo e non porlo all'attenzione di tutti i miei lettori. 

***   ***   ***
L'unico interscambio che vedo accettabile tra uomo e animale è quello dell'amore e del rispetto. Pari a pari.
In un tale ambito non vedo possibile che un animale venga usato dall'uomo per soddisfare un proprio bisogno.

Oggi l'opinione pubblica ritiene accettabili cose che, mi auguro, tra un paio di secoli saranno viste come abominevoli.

Me lo auguro, non ne sono purtroppo affatto certo in quanto non ripongo molta fiducia nel concetto di evoluzione, ove applicato alla razza umana.

E non si tratta solo del cibo. Pensiamo ai circhi con animali, alle corse dei cavalli e dei cani, agli acquari, agli zoo. Le carrozzelle a cavallo che scorrazzanoi i turisti.

La caccia. I negozi di animali. I soggetti che per pochi euro fanno fare lo foto con i pappagalli.

Chi dubita della qualità altissima della dieta vegetariana è poco e male informato. Che si possa vivere, e molto bene, senza assumere derivati animali è un dato scientifico così ovvio e dimostrato che metterlo in discussione equivale a dire che la terra è quadrata e ruota attorno a Giove.

Un simile atteggiamento è culturalmente inaccettabile.

Il non vedere che una fetta di carne è un crimine non può più essere accettabile.

Io sono un estremista, un fiero "estremista vegano", come sarei fiero di essere estremista e totalitario nel condannare violenze e abusi nei confronti dei bambini.

Sono una persona piena di difetti e contraddizioni, forse neanche a me stesso affiderei il calzino puzzolente, ma non faccio volontariamente del male a nessuno, umano o animale.

Come non proteggo i bambini bianchi mentre mangio quelli neri, non amo i cani e i gatti e mangio le mucche, i pesci o i maiali.

Come non indosso pelle di bambino, non indosso pelle di un animale.

E mi lascia sconvolto che altri esseri umani miei simili e pari possano fare una cosa simile.

Io non vi capisco, signori. Di intelligenza elevata, evoluti, ancora a discutere su questi crimini.

Sono naturalmente contento che ci sia questa discussione, ma vedete, dal mio personalissimo punto di vista una discussione non ci dovrebbe nemmeno essere.

Perchè è così ovvio che fare del male, usare, sfruttare, umiliare, schiavizzare gli animali è una cosa orribile, disumana, inaccettabile. Umiliante per noi stessi in quanto umanità.

***   ***    ***

Che altro aggiungere? E stiamo ancora qui a parlare di democrazia a tavola, di libertà di mangiare chi si vuole? 
Estremismo? Come possono il rispetto e l'amore per ogni essere vivente definirsi estremi? 
Per quante giustificazioni cerchiate di trovare, uccidere e sfruttare altri esseri viventi non può essere giustificabile. 
Non è eticamente accettabile.

13 commenti:

Martigot ha detto...

D'accordissimo. Purtroppo attualmente la tragedia di milioni di animali tenuti in schiavitù, torturati, ammazzati, trasformati in cibo per noi umani, è una tragedia che non appare nemmeno tale a moltissime persone. E' semplicemente, terribilmente, una cosa normale. Come questo sia possibile, non riesco a capirlo. Come si possa, o si voglia, essere tanto ciechi e noncuranti davanti alla sofferenza di esseri viventi mi lascia sempre impietrita.
Chi invece sta dalla parte degli animali, veramente, e sa mettersi nella loro pelle, viene spesso considerato un fanatico, una persona che farebbe bene ad interessarsi di cose più importanti, come dicevi, Biancaneve, in un precedente post. Anche questo è assurdo. L'empatia, la compassione e l'amore, come possono essere condannabili?
Speriamo davvero che in un futuro luminoso si guardi all'attuale rapporto con gli animali con un sentimento di orrore.

Volpina ha detto...

Come si può solo lontanamente pensare di replicare?
DeSpin è semplicemente favoloso.

Dovrebbe tenere delle conferenze obbligatorie per tutti gli stupidi umani...

Rita ha detto...

@ Martigot
E' già, la vera tragedia è che questo massacro quotidiano di milioni di animali, di esseri viventi che hanno tutto il diritto di vivere la loro vita come noi vogliamo vivere la nostra, non viene percepito come tale.

E sono sinceramente stanca, tanto stanca di tutti quelli che poi si indignano quando li si definisce violenti e assassini.
Tanti dicono: "ah, ma io non mi sento un violento quando mangio il prosciutto": benissimo, che lo vadano a chiedere al maiale che è stato ucciso e che ha vissuto, fino a quel momento, una vita in gabbia, come "sente" e percepisce la mano che l'ha portato a morire.
Gli animali vedono gli esseri umani che li schiavizzano come dei mostri. E come altro potrebbero vederli?

Chi mangia gli animali non vuole sentirsele dire queste cose, si offende quando viene definito una persona violenta. Ma di come si è sentito il maiale, il vitello, il pesce ecc. quando sono stati brutalizzati ed uccisi, non importa nulla a nessuno?
E perché mai io dovrei ora preoccuparmi di non offendere la sensibilità di chi mangia degli esseri viventi? Ma io piuttosto mi preoccupo del male che quella persona - con le sue scelte - fa a migliaia di animali.

Cara Martigot, io ci spero tanto che in un futuro non tanto lontano l'umanità tutta ripenserà con orrore al proprio passato e si vergognerà di quello che ha fatto ai propri simili.
Speriamo. E non dobbiamo lasciarci intimidire da chi definisce noi - portatori di un messaggio di non violenza - esaltati ed estremisti.
Gli estremisti sono quelli che uccidono migliaia di animali al giorno appesi a dei ganci come in una catena di montaggio.

Rita ha detto...

@ De Spin

Sì, sono d'accordo, De Spin dovrebbe andare a parlare nelle scuole, tenere conferenze, andare in tv ecc..
Vote for De Spin! ;-)

Rita ha detto...

@ Volpina
Ehmm, scusa Volpina, il commento sopra era indirizzato a te ovviamente, è che parlavamo di De Spin e mi sono confusa. ;-)

de spin ha detto...

Io a dire il vero l'idea di fondare un partito politico per i diritti (quelli veri) degli animali l'avevo lanciata...buscandomi un sacco di critiche...come se nel mondo vegano ci sia non so quale timore a PRETENDERE giustizia, PRETENDERE che venga messa la parola fine a questa assurda carneficina...e sto ancora in qualche modo elaborando questa cosa, voi che ne pensate? Certo, ci vogliono soldi, tanti soldi. Magari si potrebbe erigere una Fondazione e convincere i vegani a lasciare tutti i loro averi in eredità (post mortem) alla Fondazione, così da fare un po' di sana concorrenza alla Chiesa Cattolica e a Telethon (che finanzia la vivisezione)...come se noi vegani fossimo ora chiamati a giocare in grande, ad entrare apertamente nella partita, a battere i pugni sul tavolo e urlare "Ora Basta!".
"Ora Basta!" potrebbe essere un bel nome per un partito vegano...
Per questo mi incavolo quando uno come Steve Jobs si avvicina, e poi si perde totalmente nella nebbia.

Ah, ci andrei volentieri io a Porta a Porta! Tutte le sere!

Anonimo ha detto...

Da agnostico,diffido di qualsiasi credo , pure di quello vegano.
Ricordatevi che sono già diventati un business i preservativi vegani, forse questo vi può dire quanto lo sfruttamento commerciale non faccia distinguo...

Rita ha detto...

@ anonimo

Cosa c'entra l'antispecismo con i vari "credo"?
Sono agnostica anche io se è per questo, rimettendomi all'impossibilità di accedere alla dimensione metafisica (kantiana, in questo senso).
L'antispecismo e la lotta per i diritti degli animali non si basano su teorie religiose o simili attraverso le quali si presume di accedere a qualche verità, bensì si muovono dall'osservazione di un mero, inopinabile, oggettivo dato di fatto: quello del massacro di milioni di esseri viventi al giorno.
Non si tratta di un credo, ma di "politica" nel suo senso più ampio, di filosofia, di osservazione della cultura in cui si vive, di elaborazione della realtà che ci circonda. E della voglia di cambiarla questa realtà, ove comporti sofferenza e sopraffazione.
I vegani non hanno nessun credo e nessun dogma, se non quello del rifiuto della violenza contro qualsiasi essere vivente.
Più semplice di così...

I preservativi vegani ben vengano: tra tutti i business mostruosi che ci sono al mondo (tra cui quello appunto degli animali), se viene prodotto qualcosa che almeno non comporta la sofferenza di nessun essere vivente, può solo che essere accolto come segnale positivo.

Cioè, anonimo, famose a capi', come si dice a Roma, tu su tutta la questione serissima dell'antispecismo, vai a criticare il business dei preservativi? :-D
Ma inventatene un'altra per continuare a giustificare l'ingiustificabile abitudine di cibarti di animali.
E scusami se ti rispondo un po' piccata, ma sinceramente non ne posso più di sentire queste scuse.

Rita ha detto...

@ De Spin

Io sono favorevole a qualsiasi iniziativa di questo tipo, perché tanto senza una "politica" (inclusa nel suo senso più ampio) e serie leggi che aboliscano la caccia, i palii, i circhi con animali, la sperimentazione animale, l'industria della pelliccia ecc., il singolo non può fare molto; o meglio, ognuno di noi attraverso le singole scelte quotidiane potrebbe rivoltare il mondo perché se ad asempio si boicottasse il consumo dei prodotti animali allora le industrie, gli allevamenti ecc. fallirebbero ecc., però è un percorso lungo e tortuoso che richiede che venga messa in atto prima tutto una vera e propria rivoluzione culturale.
Se la cultura cambiasse e la gente smettesse di considerare gli animali come cibo, oggetti, allora verrebbe meno anche il business degli animali. Al momento però è come un serpente che si morde la coda (perdona l'espressione specista, ma serve a far capire) perché la cultura di massa non cambia in quanto la gente viene costantemente bombardata dai media che pubblicizzano carne, pesce, latte ed altri prodotti animali.

Servirebbero, come hai detto anche nel tuo blog, tanti tanti soldi per fondare un partito, farsi conoscere, invadere gli spazi dei media (tv, giornali, cinema, radio ecc.), cosa che io, ad esempio, e mi rferisco a tutti questi soldi, al momento non possiedo (e dubito di poter mai diventare un giorno ricca, sono troppo generosa con il prossimo, e mi sta anche bene così alla fine: se mi avanzano dieci euro dalle spese necessarie per vivere finisco sempre per regalarli a qualche poveraccio e poi, ovviamente, spendo molto per i gatti, per la piccola colonia felina del quartiere che gestisce una signora, ma che io aiuto, proprio anche economicamente).
Però il tuo progetto di mettere un'associazione che raccolga tutti i soldi dei vegani, anche post mortem, è bellissima e nobile e, in un certo senso, farebbe sì che noi lasciassimo un piccolo contributo di valore al mondo, anche senza essere riusciti al momento a cambiarlo.
Io ci sto, faccio testamento anche subito in questo senso, pure se al momento, tutto quello che possiedo è una Ford Fiesta scalcagnata ;-)
La chiesa cattolica e telethon per me sono il male assoluto.
Non avranno mai nemmeno mezzo centesimo da me.
Parliamone di questa Fondazione. Perché no?

de spin ha detto...

Ora Pronobis Anonimo! Ma quale credo vegano!

Innanzitutto fare business non è un crimine. Crimine è usare gli animali per fare business.

Se business significa creare lavoro e ricchezza, ben venga il business dei preservativi vegan. Delle scarpe vegan. Dei prodotti alimentari vegan. Delle coperte vegan, delle padelle vegan e dei cerotti vegan!

Vorrei sapere perchè parli di credo. Dove sta questa cosa? Dove? Cosa c'è da credere nello sventrare in quattro una mucca, nel far fuori maiali a catena, nello sgozzare milioni di galline. Per favore spiegami perchè parli di credo. Se ammazzano tuo figlio credi di essere incazzato?

E in quanto alla Fondazione, Biancaneve, ma sai che ho avuto una bella idea? Se morissi oggi potrei lasciare già un paio di proprietà immobiliari...

Volpina ha detto...

@DeSpin: Ma anche no, non morire!

Beh, l'idea di un partito vegano non sarebbe male. Io lo voterei sicuramente. Il problema rimane sempre quello di riuscire ad entrare nel giro.

------------


@Anonimo: il credo non c'entra na cippa come ti hanno già detto.
Conosco più gente atea vegana che credente e vegana.
Non è questione di credere in un Dio che ti dica di non mangiare carne.

Ma poi, hai mai visto negli occhi una qualsiasi creatura? Tu pensi veramente che a loro vada bene venire uccisi per riempire la pancia di qualche stronzo?

E' questione di buon senso, non di "credo".

de spin ha detto...

Vabbè Volpina aspetto ancora un po' a dipartire, dopotutto qui in Olanda non ci sto malaccio...e mi viene da dire che quando il buonsenso viene percepito come credo o ideologia, allora siamo veramente messi male.
L'FBI considera terrorismo il solo divulgare immagini relative ad aziende dove si utilizzano le bestie (più o meno deve essere questo il oro linguaggio).
Ove le immagini relative a queste bestie fossero a potenziale svantaggio economico dell'azienda in questione.
Sono un potenziale terrorista. Tu pure Volpina, tu pure Biancaneve.
Questi non esiterebbero un istante a farci fuori come non esitano a far fuori cento mucche al minuto.
Chi osa dire qualcosa è un terrorista, oppure un pazzo.

Magari ha ragione Anonimo. Invece del Partito Politico noi si fonda una bella religione, ci vestiamo di tuniche rosa maiale e percorriamo il centro delle città tipo Hare Krishna, con campanelli e musiche folcloristiche.
Forse così si becca l'1xmille!...

Rita ha detto...

Questa di fondare una religione sarebbe un'idea fantastica! Io lo sostengo da una vita :-D
Ovviamente tutte le donazioni andrebbero a favore degli animali.

E comunque sì, lo so, noi siamo tacciati per essere dei potenziali terroristi, già solo a parlare di "liberazione animale" ci si mette contro il governo americano, FBI e quant'altro. ;-)

Per me i terroristi sono quelli che rinchiudono gli animali nelle gabbie, non quelli che lottano per liberarli e salvargli la vita.
Per me terrorista non è chi distrugge una fabbrica in cui vengono prodotte le pellicce, tanto per fare un esempio, ma chi uccide migliaia di animali per poi scuoiarli e prendergli il pelo.

Vabbè, ci siamo capiti.

E dopo questa, sarò sicuramente finita nella lista nera del governo americano. :-D