giovedì 29 novembre 2012

La Coop sei tu? No, è pubblicità ingannevole e rassicuranti menzogne

Pubblicato anche su Asinus Novus.

Sono venuta recentemente a conoscenza di questa perla di spot della Coop, risalente a qualche anno fa, ma ancora valido come esempio della mistificazione ed occultamento della violenza, nonché della giustificazione antropocentrica dello sfruttamento animale, veicolati attraverso le forme della comunicazione pubblicitaria. Si disvela qui, in particolare, un doppio livello di mistificazione formale e verbale: il corpo animale, già privato della sua dimensione di individuo senziente che un tempo è stato - e che tale sarebbe dovuto rimanere - e quindi ridotto a puro oggetto plastico, a pura materia da modellare secondo i capricci della propria indole per divenire oggetto "artistico" (le virgolette sono d'obbligo) si presta ad essere ulteriormente manipolato (a divenire ulteriormente oggetto) così da veicolare un discorso "artistico" (e sempre le virgolette sono d'obbligo) che altro non fa che ribadire e confermare la posizione dominante dell'uomo rispetto agli altri animali, l'antropocentrismo come valore e come giustificazione dello sfruttamento animale. Dopo il danno, la beffa, aggiungerei.
Ascoltate bene tutto il discorso degli attori dello spot e poi sappiatemi dire.



Personalmente ho scelto di non servirmi più presso i supermercati Coop ed affiliati per una serie di motivi: da anni ormai la loro politica cerca di far passare l'osceno messaggio del "benessere animale" (anche qui le virgolette sono d'obbligo), utile solo a tacitare le coscienze di coloro che, ingenuamente, vogliono continuare ad illudersi che sia possibile uno sfruttamento meno doloroso, un diverso trattamento, amorevole e rispettoso, di quelle stesse vite che, nondimeno, saranno condotte al macello per finire sulle tavole dei "consumatori".
Sono anni che la Coop, con le sue pubblicità ingannevoli, va predicando di tutela dell'animale e di allevamenti rispettosi del "benessere animale" (ancora le necessarie virgolette), pubblicità che fanno leva sull'ignoranza o scarsa volontà di informarsi degli Italiani - si sa che certe cose si preferisce non saperle, per ignavia, per comodità, per bieco opportunismo ed egoismo - e che, ponendo l'accento su questo fantomatico miglior trattamento degli animali allevati, tacciono volutamente il destino - anzi, è il caso dire la destinazione finale - cui questi ultimi sono sempre comunque diretti. Secondo quello che vorrebbe far credere la Coop, gli animali, dopo aver vissuto una bella vita, vengono magicamente trasformati in salami, bistecche, macinato di qualità, e tutto questo senza che vi sia stata crudeltà e violenza, come se esistesse un metodo d'uccisione meno terrificante ed orrorifico per la vittima, come se privare un individuo della propria vita potesse essere definito, in alcuni casi e a seconda del metodo usato, una pratica accettabile o persino "etica" (mai parola è così tanto spesso e così tanto a sproposito tirata in ballo come questa).  
 
Sempre la Coop vende uova di galline allevate a terra, peccato che la dicitura non spieghi affatto le condizioni in cui queste galline, pure se a terra, sono comunque tenute: ammassate le une sulle altre, chiuse dentro capannoni illuminati da luce artificiale e con possibilità di uscire all'aperto solo in determinati periodi dell'anno, e peccato che comunque, dopo qualche anno, quando considerate non più produttive secondo determinati parametri stabiliti dal mercato, verranno comunque uccise; per non parlare del destino dei pulcini maschi, tritati vivi o gettati, sempre vivi, nella spazzatura poiché considerati inutili ai fini della produzione di uova. E queste sarebbero le "uova etiche" vendute nei supermercati Coop.
Sempre nei supermercati Coop ed affiliati vengono venduti astici ed altri crostacei vivi, tenuti in vasche con le chele legate. Così come, a quanto mi risulta, la carne macellata halal e kosher, per rispetto delle tradizioni religiose. Ma ovviamente, in questo caso, il rispetto degli animali passa in secondo piano perché ciò che conta è mostrare il proprio lato "politically correct", così apprezzato da una certa sinistra progressista bon ton e perbenista per cui guai a criticare le pratiche delle altrui religioni, anche se queste implicano lo sgozzamento e dissanguamento lento degli animali, condannandoli così, di fatto ad una morte atroce.

Ricordatevi che non esiste sfruttamento animale senza violenza e sofferenza, non esiste un'uccisione meno iniqua o più giusta di altre, privare un individuo senziente della propria libertà e vita e ridurlo ad oggetto, a merce rinnovabile, è sempre un atto di massimo abuso e prevaricazione. 
Non esiste alcun "benessere animale" all'interno delle pratiche e strutture che conducono allo sterminio sistematico di migliaia di esseri senzienti al giorno (allevamenti, macelli, laboratori per la vivisezione ecc.). E la Coop, non solo non fa eccezione, ma, con le sue tante pubblicità ingannevoli e mistificatorie, si mostra ben peggiore di tante altre aziende proprio perché si ostina a voler rassicurare il "consumatore" che mostra una certa sensibilità, quello che qualche domanda sull'orrore dello sfruttamento animale comincia a farsela. Ovvio che se poi la risposta data sarà quella di una rassicurante menzogna, non sarà in grado di compiere la scelta opportuna (l’unica che opportunamente sarebbe da fare, ossia smettere di mangiare animali e derivati animali).
La Coop sei tu? No! Io no! Me ne guardo bene. Io le cose le chiamo col loro nome. Lo sfruttamento e la violenza sempre sfruttamento e violenza rimangono, pure quando gli si appiccica davanti l'etichetta "bio" o "felice" o "arte".

13 commenti:

Sara ha detto...

Io vado alla coop, per diverse ragioni, anche se compro molto al biologico. Ci trovo anche la lettiera per i gatti con scaglie d'orzo, perché comunque anche ammorbando il pianeta si uccidono gli animali. Credo che il tuo messaggio sia chiaro: dobbiamo sempre stare in guardia, un mondo senza crudeltà non è una cos che si compra, ma è una conquista che comprende anche il nostro impegno nel saper essere informati e nel scegliere.

Rita ha detto...

Ciao Sara,
sì, hai detto una cosa giustissima: "un mondo senza crudeltà non è una cosa che si compra, ma è una conquista che comprende anche il nostro impegno nel saper essere informati e nel scegliere.".

Dove disapprovo totalmente la politica della Coop è proprio sulla mistificazione dell'informazione che trasmette, sulla dis-informazione dello sfruttamento animale.
Il messaggio che riceve la gente meno accorta è che se compri carne alla Coop, compri carne ottenuta con meno violenza, compri un "prodotto" più etico. Mentre non è affatto così.
E un'informazione errata impedisce una vera scelta.

Sascha ha detto...

Quanta rabbia, sai qui in Inghilterra c'é un'orrida pubblicitá in tv con galline "felici" che fanno le bio-uova fantastiche e piene di armonia e serenitá. Quante cavolate. E la gente ci crede. La gente non si fa domande. La gallina é felice. Certo, come no. E se la gallina felice fa un pulcino maschio? Che gli succede? Questo non si racconta in tv. Immagino che la veritá non fa vendere tante bio-uova.

UMI ha detto...

Bhe, comunque la coop è molto più di questo e molto peggio, considerando poi che i prezzi sono decisamente oltre la media e questo per un motivo preciso, la coop è una parte del lato economico della sinistra da sempre, i clienti delle coop sono a prevalenza impiegati statali (alla cassa vedi più buoni pasto che Euro) gli stessi impiegati spesso se non sempre sono invitati a fare la spesa proprio alla coop (fedeli alla pagnotta), come dire da un lato te li danno e dall'altro te li tolgono i soldi, ed è per questo che i prezzi non sono allineati, non ne hanno bisogno i loro clienti sono molto ... fedeli ;)

Alessandro Cassano ha detto...

ricordo uno spot abominevole in cui la Littizzetto accarezzava una mucca pubblicizzando la carne di manzo Coop.
E' davvero assurdo che certi spettacoli macabri possano essere trasmessi tranquillamente in televisione.

strega reticente valverde ha detto...

Completamente d'accordo con te cara e da tempo ho buttato la tessera coop e faccio la mia spesa dal verduraio di fiducia:cioè il vicino dei campi di sotto...! baci
val

Martigot ha detto...

Di spot che veicolano questo messaggio purtroppo ce ne sono tanti...Questo non lo avevo mai visto e devo dire che è particolarmente di cattivo gusto. Proprio una totale mancanza di rispetto, come dici tu.

Mi hai dato l'idea per un post che pubblicherò tra poco.

vegana ha detto...

Lo avevo visto questo spot ma all'epoca non mi soffermai sul lato morale purtroppo, che oggi col senno di poi è disgustoso, ma allora vidi più il cattivo gusto ... ed era già qualcosa, tutti posti da boicottare alla grande!!!

Rita ha detto...

@ Sascha

Se la verità dello sfruttamento animale venisse detta sicuramente ci sarebbe molta più gente vegan, questo è poco, ma sicuro. Anche perché le alternative vegan buonissime esistono. :-)

@ UMI
Vero, non è nemmeno poi così conveniente. Sì, hai ragione, la Coop ha fidelizzato nel tempo una certa clientela e tanti c'hanno proprio il conto, tessere varie e così via. Io l'ho sempre trovata di un perbenista che non ti dico, piace appunto alla sinistra bon ton moderata, quella che "certo, gli animali vanno rispettati, bisogna trattarli bene, ma bisogna anche rispettare le scelte altrui, il dialogo, bisogna dialogare" (sì, come no, prova a dialogare con un vitello mentre sta per essere macellato e digli che bisogna rispettare le scelte altrui...)

@ Alessandro
Io non l'ho visto questo spot perché fortunatamente ho smesso di guardare la tv da anni, ma comunque so che la Littizzetto ha ricevuto un sacco di proteste dagli animalisti per questo.
La cosa assurda è che in tv magari ti censurano Eyes Wide Shut e però lo spettacolo della violenza quotidiana sugli animali continua ad andare in onda indisturbato.

@ valverde
Ciao carissima, io adesso, qui a Roma, ho trovato un ottimo discount che ha un sacco di alimenti vegani e la verdura e la frutta, d'accordo con te, meglio scegliersi un verduraio di zona, a km zero.

@ Martigot

Ho visto che l'hai scritto, dopo vado a leggere. :-)

@ vegana

Sì, è comunque, al di là di tutto, proprio uno spot esteticamente riprovevole.

Erika ha detto...

Biancaneve se vuoi dirlo, che catena di discount è con alimenti vegani?
ma ci sono senza soia?
comunque grazie di tutto :-)

Erika ha detto...

Rita menomale che ci sei tu :-)

Rita ha detto...

@ vegetarian t

E' il Todis, però sono tutti a base di soia. Comunque sono buonissimi, hanno hamburger, cotolette, polpette vegane, ma anche lasagne vegane, paella e cous cous vegano. Gli hamburger veg li trovi sia surgelati che freschi. Provali.

Grazie a te, mi fai un sacco di complimenti, sei gentile. :-)

Erika ha detto...

Ok cara, grazie a te :-)