venerdì 1 marzo 2013

Spigolature (3)

Oggi siamo andati a fare una passeggiata lungo la via Appia antica, Marty correva felice e anche io mi sono sentita felice dopo diversi giorni di tensione e nervosismo. C'è stato un attimo in cui mi è sembrato tutto perfetto: la luce che scendeva sulle rovine antiche, l'odore dell'erba e il sentore della buona stagione imminente, l'aria frizzante al punto giusto, la sensazione della terra solida sotto alle scarpe, pensieri e progetti di cose a venire. Tutto bastante a sé stesso, di una pienezza quasi impossibile a descriversi.
E poi d'improvviso, seguendo il muso di Marty che rovistava tra le foglie, mi sono venuti in mente tutti gli animali rinchiusi negli allevamenti e negli altri non-luoghi di detenzione e mi sono chiesta quale delle due realtà fosse vera perché sembra assurdo che due condizioni così distanti possano coesistere in un'unica realtà.
La meraviglia e l'orrore, la bellezza e lo scempio, la vita e la morte.

5 commenti:

Maura ha detto...

Anch'io mi ritrovo spesso a pensare se le brutte notizie che ci piombano continuamente addosso siano reali o gonfiate a dismisura.
Mi sono ritrovata nella sensazione che ti ha pervasa e, come da piccola, a volte anch'io mi sento in colpa per un pezzetto di felicità che sempre più di rado mi trovo ad assaporare.
In colpa per il sapere di troppe vite imprigionate, in colpa per l'impotenza di me piccola donna inserita in questo grande mondo colmo di sofferenze "spontanee" per malattie, incidenti, terremoti, uragani, ect...ma ancor più per tutte quelle zappe che ci tiriamo sui piedi da soli.
La procurata sofferenza, questa è la cosa che mi fa più innorridire!
L'uomo senza pietà che invece di creare distrugge, le vite dei più deboli, le vite degli indifesi, non capendo che così facendo nutre il declino, un'autodistruzione già in atto.
Noi non ci fermeremo, anche una sola vita salvata avrà dato un senso al nostro esistere.
Un abbraccio.

Rita ha detto...

Le brutte notizie purtroppo sono reali, alcune vengono spesso strumentalizzate per fini politici, ma del vero orrore dello sfruttamento e della sofferenza degli animali invece nemmeno si parla.
L'esistenza in sé contiene anche la morte e la sofferenza, la malattia, certo, ma proprio per questo dovremmo affratellarci tutti cercando di risparmiarci il dolore che può essere evitato.
Il punto non è, il male esiste comunque, il punto è, proprio perché esiste (male come dolore, come sofferenza, non certo come concetto sovrannaturale), almeno risparmiamoci quello aggiuntivo.
Un abbraccio a te cara amica dolce.

Volpina ha detto...

E pensare che potrebbe essere sempre tutto meraviglioso e bellissimo...
perchè l'uomo si diverte a fare del male? Non lo capirò mai...

Martigot ha detto...

Anche a me succede piuttosto spesso di avere questo tipo di pensiero. Soprattutto alla sera, mentre leggo al calduccio nel mio letto, prima di dormire, tante volte mi vengono in mente tutti gli animali che il giorno dopo moriranno, o che vivono rinchiusi e succubi dell'Uomo, e vorrei tanto poterli salvare e dare loro un'esistenza serena, senza alcun termine predefinito...
Un mondo pastello non esiste, d'accordo. Ma non sarebbe poi così difficile migliorare le cose su questo nostro pianeta, se tutti facessero uno sforzo...

un caro saluto, anche a Marty :-)

InLeagueWithSeitan ha detto...

Anche io penso spesso a queste cose e il senso di impotenza, e quasi di colpa, è veramente grande.
Spesso, pure io, guardo i miei due cagnolini e penso a quanti, quanti siano in condizioni orribili e veramente ci sono quei secondi di romantico dolore riformatore nei quali vorrei che TUTTO smettesse. Ci vorrà tanto tempo, ma è anche vero che tante menti stanno cambiando! :D