domenica 12 maggio 2013

Priorità



Penso che la crisi economica attuale che stiamo vivendo un po' tutti non abbia solo effetti negativi, al contrario stia aiutando molte persone a rinegoziare le proprie priorità e valori esistenziali; vedo gente che sta rinunciando ad usare l'automobile in favore della bici o dell'andare a piedi, così contribuendo meno all'inquinamento e guadagnandoci anche in benessere fisico, gente che compra nei negozietti dell'usato, scoprendo il gusto del riciclo e dando un calcio al consumismo eccessivo, gente che sta riscoprendo il piacere di uscire anche per una semplice passeggiata nei parchi o per le vie della città, senza avvertire l'impellente bisogno di comprare per dare un senso alle proprie giornate, gente che anziché andare a mangiare nei ristoranti riscopre il piacere della convivialità a casa, gente che anziché spendere per andare a visitare mostre a pagamento, entra nelle chiese e osserva i capolavori dei nostri pittori e scultori oppure approfitta delle serate in cui si possono visitare i musei gratuitamente, gente che si scambia libri, che si ingegna, che inventa, che riesce a ottenere il massimo con poco, gente che cena con gli aperitivi rinforzati (vabbè, l'happy hour) e si scambia informazioni sui locali dove con cinque euro si mangia, e non si mangia soltanto, si mangia bene! Io, per dire, stasera dal locale turco sotto casa, con quattro euro e mezzo, ho mangiato felafel e verdure fresche fino scoppiare, e senza nemmeno dover cucinare, sporcare piatti o consumare gas a casa. Gente che di contro alla preoccupazione dello stare senza lavoro, riscopre il tempo per sé, il tempo di vivere. C'è una certa euforia nell'arte dell'arrangiarsi, del campare alla giornata. Certo, finché si vive all'interno della società ci sono le bollette da pagare, le tasse e tanto altro, ma ho sperimentato sulla mia pelle che davvero si può vivere con pochissimo, rinunciando al superfluo. Fino a qualche anno fa, a Roma, solo i poveracci e i giovanissimi prendevano la metro, oggi la prendono tutti, manager in giacca e cravatta (un po' ridicoli, tutti uguali, tutti omologati nel vestire), ragazzi e ragazze, signore, signori, vecchietti e vecchiette e a me piace tantissimo, più che altro trovo che finalmente la gente si sia rinsavita perché prima mi sembrava davvero assurdo che nonostante avessimo la comodità di due linee metropolitane, nessuno le usasse, mentre fuori il traffico impazziva. Mi spiace solo per tutte quelle persone che cadono nella disperazione e arrivano a suicidarsi. E non vorrei sembrare superficiale, lo so che stare del tutto senza soldi, perdere il lavoro, la casa, soprattutto se si ha una famiglia cui pensare, dei figli piccoli, è una tragedia, però penso che una soluzione alla mancanza di denaro ci sia sempre. Che sia possibile davvero vivere arrangiandosi, certo sapendo rinunciare a tante cose, come racconta il tizio di cui si parla in questo articolo.

Qui invece l'etimologia della parola crisi. Interessante.

7 commenti:

Maura ha detto...

Sono convinta anch'io che tutto il male non vien per nuocere e che da una situazione di difficoltà ed incertezza possa uscire qualcosa di buono.
Se non altro perchè si è costretti finalmente ad usare il cervello, che nella routine quotidiana a volte si inceppa.
Questo non signifca che siamo fortunati a vivere nell'incertezza di questi tempi, ma da tutto si può ricavare qualcosa di positivo.
Interessante l'etimologia della parola "crisi"; vedi a volte come releghiamo nella negatività certi termini per l'abitudine con la quale vengono da sempre associati?!

Torno a letto, sperando che questa tosse mi lasci riposare...bacio di buonanotte!

Rita ha detto...

Ciao carissima,
è sempre utile informarsi sull'etimologia dei termini, sia per comprendere il loro significato originario, sia per capire come nel tempo e con l'uso questo cambi e assuma sfumature diverse o anche, a volte, significati del tutto diversi; utile per capire aspetti della nostra cultura.
Mi spiace per la tosse :-( stai calda e riguardati, vedrai che passerà presto.
Un bacio grande.

InLeagueWithSeitan ha detto...

Io sono d'accordo con te, quest'anno ho potuto notare anche io tanti piccoli cambiamenti che fino a pochi anni fa sarebbero stati improbabili, per esempio parecchia gente che non usa più l'acqua in bottiglia optando per il sistema del vuoto a rendere! Mi dispiace solo che la gente spesso per apprezzare la cultura del consumare meno ci arriva solo per cause di forza maggiore (vedi la crisi), però è un inizio!

Rita ha detto...

Ciao Elena,
hai ragione, purtroppo a volte serve proprio uno scossone bello forte prima di arrivare a mettere in discussione la propria esistenza.
Vera anche la cosa dell'acqua, qui a Roma per esempio è pieno di fontanelle di acqua potabile e la gente si riempie la bottiglietta, senza andare a comprare l'acqua nei bar o nei supermercati. Poi si fa la spesa nei mercati rionali, dove ci sono contadini di zona che portano frutta e verdura di zona, quindi si paga meno perché non c'è il sovrappiù del trasporto ed è anche più buona. E inoltre, meno tir in autostrada, meno inquinamento.

Emanuele G ha detto...

Sono capitato a Roma due settimane fa e devo dire che la metropolitana (tutte e due le linee perché arrivavo da Tiburtina e sono sceso a piazzale Flaminio) era stracolma, quasi non si riusciva a entrare nei treni!
Siccome ero ad una riunione in zona Nord (Flaminia per intenderci) e il viaggio mi era spesato, mi era stato comunicato che era "autorizzato l'uso del taxi" dal centro; io ho risposto che visto che con 1.50€ in mezz'ora andavo da Tiburtina fino a destinazione con un biglietto dei mezzi pubblici avrei usato quelli!

E poi in ogni caso mi piace sempre prendere la metropolitana, per chi viene dalla campagna è sempre un tocco di novità anche se ne ho già usate diverse (Parigi, Londra, Monaco, Napoli, Madrid, Barcellona, Stoccolma, New York, Praga, Budapest, Milano, Sofia)!

PS e sto attuando quanto possibile un boicottaggio delle autostrade che nell'ultimo anno sono aumentate con un tasso da usurai qui nella mia zona (e non che prima fossero gratis!!!). Soprattutto di sera/notte quando c'è poco traffico in giro faccio le strade normali, tanto 10' in più per tornare da una cena non mi cambiano niente e in compenso risparmio non pochi soldi (10km in autostrada costano in media 1.5€, senza contare i tratti "furto", come la zona di Venezia o le autostrade in Liguria!)

Emanuele G ha detto...

Scusa ho sbagliato a scrivere, 20km in autostrada costano circa 1.5€!!!
(non vorrei dare dei suggerimenti ai gestori delle autostrade! :) )

Rita ha detto...

Beh, direi che hai conosciuto diverse linee metropolitane, caspita, hai girato tutta l'Europa. :-D

Comunque anche a me piace molto prendere la metro, come dici tu, dà quel tocco di cosmopolitismo che per chi viene dalla campagna o comunque dalla provincia (come me) non finisce mai di affascinare. Le autostrade sì, sono veramente dei furti. E pensare che in quasi tutti gli altri paesi europei sono gratuite o costano pochi spicci.