venerdì 30 agosto 2013

Pubbliche scuse

Quanto sto per dire riguarderà solo alcune delle persone che mi leggono e che seguono un po' le vicende dell'attivismo animalista italiano; per cui mi scuso con gli altri se non ci capiranno niente o se risulterò tediosa o, peggio, oziosa, ma trattasi invece per me di una questione abbastanza importante.

Giorni fa ho pubblicato qui sul mio blog (e poi condiviso su FB) un articolo che ho ricevuto anonimamente e firmato La Loba. 

L'articolo lo condivido nel contenuto, soprattutto nella prima parte in cui si spiega la motivazione per cui l'evento in oggetto non era censura, ma giusto e necessario dissenso, strumento di lotta, legittima richiesta ecc..
A tal proposito aggiungo anche qui alcune mie considerazioni che ho già espresso su FB: 
La differenza tra censura e dissenso/protesta per motivi etici verso un'uniziativa che dà visibilità al maggiore rappresentante di una pratica che miete migliaia di vittime al giorno (la vivisezione) è la stessa che c'è tra atto delinquenziale (finalizzato a un proprio tornaconto) e azione di disobbedienza civile (finalizzata a un bene superiore).
Perciò parlare di censura è veramente improprio.
La censura tautologicamente la impone il Potere, non le minoranze. Le minoranze dissentono e lottano.
La censura viene pratica coercitivamente, qui si è solo chiesto tramite mail bombing di ripensare all'idea di concedere spazio a un personaggio pubblico leader di una pratica verso cui buona parte della collettività è contraria.
Una richiesta di tal genere non è censura, né autoritarismo, né violenza.
È, per chi lotta in difesa degli animali e contro l'immorale pratica della vivisezione, un dovere civico.
Pensate se a parlare fosse stato invitato un ex terrorista e le famiglie delle vittime avessero, legittimamente, chiesto di non farlo presenziare.
Credo che nessuno di noi avrebbe avuto nulla da ridire, in quanto avremmo trovato questa richiesta legittima.
Noi attivisti per la liberazione animale stiamo dando voce alle vere parti interessate dalla vivisezione, le vittime animali, e quindi è legittimo aspettarsi che si protesti contro l'invito a uno dei massimi esponenti e sostenitori di tale aberrante pratica.
Altro che censura!
Inoltre non dimentichiamoci mai che quando un animalista parla e si attiva agisce sempre per dare voce a chi non ce l'ha (o meglio, non è che non ce l'ha, è che la lingua del Potere non lo ascolta).
La richiesta di mail-bombing per non far presenziare Garattini al Festival della mente di Sarzana, è come se fosse stata fatta da tutte le vittime della vivisezione. Legittima quindi. Lecito aspettarsela. E che dovrebbero pure stendere un tappeto rosso sotto ai piedi del loro aguzzino?

Ciò premesso, nella seconda parte l'articolo muove delle critiche a Serena - critiche che ribadisco condividere nei contenuti relativi a come sapersi muovere all'interno del movimento animalista - con dei toni e delle espressioni che personalmente non avrei usato. Quindi le rinnovo qui le mie scuse che ha già ricevuto privatamente.

Mi rendo altresì conto che pubblicare un articolo anonimo non sia il massimo e so che Serena, per quanto mi abbia spesso criticata duramente, nei miei confronti non l'avrebbe mai fatto. Mi scuso quindi anche per il gesto in sé.

Io l'ho fatto perché ero arrabbiata, perché la posta in gioco - ossia la lotta contro la sperimentazione animale è altissima - e perché, come dice Sorrentino in quel bellissimo film che è La Grande Bellezza, ogni tanto vien fuori l'umano squallido e meschino che alberga in ognuno di noi.

Aggiornamento: ho deciso di togliere l'articolo cui si fa riferimento perché mi sembrava giusto così. Rimangono, al momento, queste "pubbliche scuse". 

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Su Facebook si è sparsa la voce che l'autrice sia Leonora Pigliucci, in arte La Loba.

Lei può confermare qualcosa? Ha delle notizie più attendibili?

Rita ha detto...

Caro anonimo,
credo che qualsiasi persona che sia soffermata anche, anche solo distrattamente, a leggere qualche articolo di Leonora Pigliucci sappia rendersi conto della netta differenza che c'è tra il suo stile - compresa la scelta dei termini, punteggiatura ecc. - e quello de La Loba; si tratta di due prose completamemte diverse.

Tutto quello che posso confermare è che chi ha messo in giro simili pettegolezzi è soltanto qualcuno che ci tiene a mettere zizzania e a infangare le persone.

Conosco Leonora Pigliucci e, mi creda, quell'articolo non l'ha scritto lei.


Rita ha detto...

P.S.: e comunque non mi pare che su FB sia girata questa voce; ergo posso dedurne che a insinuare tale cattiveria sia stato/a proprio Lei.

Riccardo ha detto...

l'articolo della signorina La Loba in effetti non era il massimo della raffinatezza :-) Comunque condivido, non si può parlare di censura, buono l'esempio che hai fatto tu qui del terrorista, in calce all'articolo su Asinus Novus ho proposto un esempio simile (il ricercatore antisemita che sperimenta sugli ebrei). Se un fanatico della sperimentazione animale ci può accusare di censura, un antispecista, credo, dovrebbe essere attento a non cadere nella trappola del doppio standard. Più che altro, credo che simili azioni come quella contro il Garattini non siano molto efficaci per favorire il dibattito sulla questione animale e per questo li eviterei...

ps: ho appena letto sopra il box del codice, "dimostra di non essere un robot"... oddio, cos'è, è già iniziata la caccia ai replicanti e nessuno mi ha detto niente?

Rita ha detto...

:-D ahhahahah sì, anche a me fa ridere quell'avviso del captcha "dimostra di non essere un robot", che poi, provenendo da un programma, ossia, detto in effetti da un computer, risulta paradossale.

Un robot che chiede a me di dimostrare che non lo sono. :-D

Sì, ho letto i tuoi commenti su Asinus ;-)
Io pure comunque penso che forse un'altra iniziativa sarebbe stata più efficace, anche se qualcosa mi dice che qualcun altro avrebbe avuto da ridere comunque e che qualsiasi cosa si fosse fatta, comunque sia i vivisettori e pro-sa ci avrebbero fatto passare per censori ecc..
Il punto è che la storia della censura l'hanno messa in giro inizialmente proprio loro, ma era comprensibile, i pro-sa devono difendersi e sono spesso in malafede pur di sostenere le loro ragioni.
Per questo noi saremmo dovuti rimanere più compatti e uniti, a maggior ragione.