domenica 5 gennaio 2014

Se il mondo è fatto così...


Gli antispecisti che sostengono l’uso degli argomenti indiretti (d’ora in poi AI) si appellano a quella che appare  essere un’argomentazione molto ragionevole, ma vediamo invece perché essa, a ben guardare, oltre che a rivelarsi inefficace per la liberazione animale, non è nemmeno un’argomentazione.
Dicono: non possiamo sperare di convincere le persone a non mangiare animali perché eticamente insostenibile in quanto alle persone della sofferenza degli animali e di quanto sia ingiusto il loro sfruttamento non importa nulla; conviene quindi convincerle a diventare vegane con argomenti più appetibili (i cosiddetti AI), ossia facendogli capire che la carne fa male, che gli allevamenti inquinano, che la sperimentazione animale è inutile per curare la nostra specie (ma invece va bene per curare gli animali stessi e questo sembrano dimenticarlo: pensate che scacco se veramente si arrivasse a usare metodi sostitutivi per trovare cure per noi umani, ma si continuasse a sperimentare sulle altre diverse specie per curare le altre diverse specie, in sostanza senza aver compreso che mai nessun individuo senziente deve darsi per un altro, che mai nessuna morte di uno potrà essere giustificata per farne sopravvivere un altro) e che quindi in definitiva è per il loro bene, per la loro salute che gli conviene cambiare alimentazione e diventare antivivisezionisti.
Ora, evidente antropocentrismo degli AI a parte, la motivazione che converrebbe usarli perché le persone non si interessano alle sorti degli animali non è un’argomentazione, ma la descrizione della realtà così com’è oggi. Quella stessa realtà che, guarda caso, l’antispecismo intende cambiare. 
Adottare una tattica che sposta l’obiettivo da quello che è il reale problema per pensare di aggirarlo furbescamente, semplicemente lo lascia lì dov’è, senza averlo minimamente risolto. Si viene così a instillare un cortocircuito irreparabile che lascia il problema insoluto. A meno che veramente quello che ci interessi non sia tanto combattere l’ideologia specista e antropocentrica e la logica del dominio, ma solo alcuni singoli effetti di essa. In sostanza, cambiare qualcosa per non cambiare nulla.

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1 commento:

Sara ha detto...

Rita ti ho risposto da me.
Buon anno, baci e zampette!