giovedì 5 febbraio 2015

Resoconto del secondo presidio davanti al mattatoio di Roma


Il 31 gennaio 2105 - in coincidenza con il Meat Abolition Day - si è svolto il secondo presidio davanti al mattatoio di Roma in Viale Palmiro Togliatti. 
Nonostante il freddo, vento e pioggia si sono riuniti nel piazzale antistante la struttura più o meno duecento attivisti, aggiungendovi una partecipazione pacifica e molto sentita allo stesso tempo. Sono state fatte delle letture e commenti a stralci di un’intervista - letta sul posto -  a una persona che ha lavorato in incognito dentro un macello: per meglio far capire l’alienazione insita in determinati mansioni e mestieri che vengono considerati “normali e necessari” e per meglio mettere in correlazione pratiche di violenza sui corpi con altre ancora più invisibili all’interno della nostra società. 
Parte del presidio si è svolto inoltre lungo la via di scorrimento delle auto così da attirare l’attenzione dei passanti sulle immagini raffigurate nei cartelli e striscioni sorretti  dagli attivisti: immagini che mostrano la realtà di quanto avviene dentro ai mattatoi, quindi di animali che stanno per essere uccisi; immagini dei loro occhi, dei loro sguardi, delle loro bocche distorte in un ghigno di terrore e dolore, alternate ad altre che invece li raffigurano liberi e felici in natura, così da rendere evidente il contrastro tra ciò che gli spetterebbe di diritto – vivere in pace la loro esistenza – e ciò cui invece la società e cultura in senso ampio del dominio li costringe a subire. 
Animali protagonisti dunque e per questo il presidio – che è parte di una campagna ben più ampia che va sotto il nome di Nomattatoio (con relativa pagina FB: https://www.facebook.com/pages/NOmattatoio/884673351564203?fref=ts e presto anche un sito ufficiale) non è sponsorizzato da nessuna associazione, ma organizzato e portato avanti da singoli attivisti.
Lo scopo di questi presidi che vedranno una cadenza mensile (il prossimo è previsto per il 28 febbraio, data da confermare) è quello di arrivare a una partecipazione sempre più massiccia - sperandando che altre città si uniscano a noi - così da destare l’attenzione dei media e avviare un serio dibattito pubblico sulla legittimità o meno del consumo di carne; diremmo dello sfruttamento degli animali in generale: ma ovviamente, essendo il numero di animali uccisi per fini alimentari il più alto in assoluto ed essendo tale pratica condivisa all’unanimità dalla nostra società e considerata erroneamente “normale, naturale, necessaria”, pensiamo che rappresenti un po’ il fulcro della questione, anche simbolicamente. Crediamo che i tempi siano maturi per portare le persone a riflettere su determinate pratiche che nascondono violenza e soprusi su individui senzienti. Crediamo altresì che se davvero c’è bisogno di occultare i mattatoi e ciò che avviene al loro interno sia indice del fatto che la società tutta ha un problema, un problema che non riguarda solo gli attivisti animalisti, ma ognuno di noi. Gli operatori dei macelli svolgono un lavoro alienante affinché le persone comuni abbiano la loro fettina di carne nel piatto e quindi è indubbio che vi sia una corresponsabilità condivisa. 
Per questo torneremo ancora lì, davanti a questi luoghi tragici, per responsabilizzarci tutti quanti e sensibilizzare chi ancora non ha mai riflettuto sulla questione animale. Con la speranza che guardare un animale negli occhi non ci procuri più vergogna, ma sentimento di reciproco rispetto. 

(Rita Ciatti e Eloise Cotronei)

A seguire altre immagini del presidio (foto di Andrea Cavalletti e Marco Cioffi)












4 commenti:

Fine ha detto...

Vorrei solo chiedere perche' sempre di sabato e mai di domenica vengono fatti gli eventi importanti come questo. Io non sono nessuno ma lavoro nel commercio e il sabato e' cruciale mentre la domenica potrei assieme a tante persone nella mia stessa situazione partecipare e dare il mio minimo contributo.

Rita ha detto...

Fine, hai ragione, ma questo davanti al mattatoio temo che la domenica non avrebbe senso perché probabilmente è chiuso. Poi mi pare che nel piazzale dove ci mettiamo di solito per volantinare e con i cartelli ci facciano il mercatino di Porta Portese 2.
Il prossimo pure è previsto per un sabato, il 28 febbraio, dalle ore 10,30 alle 13,30. Mi dispiace che non ce la fai a partecipare, non puoi trovare nessuno che ti sostituisca per un paio d'ore la mattina?

Fine ha detto...

Grazie della tua risposta Rita, sei stata gentilissima, vedi io sarei venuta da Vicenza e qualche ora non bastava. Comunque sai la mia domanda voleva un po' sollevare la questione del perche' la maggior parte degli eventi sono organizzati il sabato. Lo trovo ingiusto perche' puo' andar bene solo per chi sabato non lavora. Impiegati, statali e categorie che a questo punto finiscono per essere privilegiate. Grazie del tuo tempo e dello spazio che mi hai dedicato.

Rita ha detto...

Di nulla, figurati. Quello che dici è giusto, tante persone in effetti lavorano anche il sabato. A volte a Roma si son fatti eventi anche la domenica, però ho notato anche io che soprattutto si concentrano il sabato.
Per il mattatoio posso provare a informarmi, mi pare che quella zona sia occupata dal mercatino la domenica, ma chiedere non fa mai male.
Grazie a te. Speriamo che magari, con un po' di organizzazione tu possa prenderti proprio un giorno libero, di presidi ne faremo altri, uno ogni mese.