domenica 1 marzo 2015

Cinquanta sfumature di gigio


Allora, mi sta bene parlare male, malissimo, anzi, non è mai abbastanza, di quella schifezza che è "50 sfumature di grigio", ma dire che è un film che butta decenni di femminismo alle spalle no, questo no.
Perché d'accordo che "le 50 sfumature" stanno al bdsm come Cappuccetto Rosso sta a Gola Profonda, ma tutto ciò che viene racchiuso nel concetto del bdsm (che è un insieme di tante pratiche e una maniera di intendere e di vivere il sesso e le relazioni) è consensuale e stabilito e non c'entra nulla con i reali esercizi di potere di una società patriarcale e maschilista. Il dominante o la dominante non considera inferiore la sua sottomessa o il suo sottomesso, anzi, senza stima reciproca e un rapporto di profonda fiducia intellettualmente alla pari non sarebbe possibile nessuna relazione di questo tipo. Inoltre si lascia intuire che la ricerca di quel tipo di rapporto sia patologica, ossia il risultato di traumi infantili, di un'infanzia violenta ecc. cosa che non è affatto vera. Si tratta di sesso, una delle sfere più complesse della psiche umana e ridurlo ad un'analisi così semplicistica è veramente demenziale, oltre che pericoloso. Sarebbe come dire che si diventa, che so, anoressici perché la mamma da piccoli ci voleva far mangiare per forza. Ci può stare, ci può stare anche quello, ma NON può essere solo quella la causa scatenante. Quindi ci può stare che uno abbia inclinazioni (e non perversioni) sessuali particolari, ma la causa non può essere la volontà di controllo per sopperire a una perdita di controllo avvenuta nell'infanzia. Le pulsioni sessuali sono tra le più difficili e complesse da analizzare e capire (anche per via di tanti tabù sociali), includono e trascinano con sé un sacco di significati inconsci, spesso difficili da accettare, figuriamoci se sia possibile spiegarle in maniera così deterministica con un semplice rapporto di causa-effetto.
Il vero problema del film, come del libro, è che sono un brutto film e un brutto libro, per motivi prettamente estetici (brutta drammaturgia, brutta recitazione, personaggi non credibili ecc.. a fare da contorno a una storia che più banale non si può: lei, giovane ragazza tutta studio e lavoro, incontra un uomo bello, ricco, brillante che la inizia alle gioie del sesso, di un sesso - per lei che pare non aver mai sentito parlare di sesso in vita sua (e qui praticamente il regista si gioca ogni sospensione dell'incredulità) - un po' atipico, salvo poi scoprire che lui ama quel tipo di sesso (come se ci fosse bisogno di una giustificazione) perché ha avuto "una vita con un inizio non facile" e quindi, se da una parte la spaventa vivere una relazione di quel tenore, dall'altra ne è attratta a doppio titolo: un po' perché comunque è curiosa di saperne di più di quel mondo, un po' perché scatta il lato narcisistico (che non è spirito di crocerossina come molti dicono) che è in lei: conquistare l'uomo impossibile. 
Altro non c'è.
Con buona pace del femminismo.
Sono una femminista e un film come questo è dannoso sì, ma dannoso come può esserlo ogni pessimo film hollywoodiano: perché mette in scena stereotipi e cliché, perché non approfondisce, non analizza, non racconta, perché è solo un oggetto culturale, un prodotto che conferma e rafforza lo status quo, certamente, ma al pari di ogni altro filmetto in cui l'argomento sesso magari nemmeno viene sfiorato. 
Insomma, le battaglie per le rivendicazioni femministe e contro una cultura patriarcale e maschilista passano per altro, mi fanno un po' sorridere quelle che si indignano per questo film.

3 commenti:

Sara ha detto...

Speriamo che finisca presto nel dimenticatoio! Il fatto di sentirne parlare con toni entusiastici da diverse donne, mi getta nello sconforto.

Zio Scriba ha detto...

Penso anch'io che il solo problema sia il livello men che rasoterra. E, di conseguenza, i milioni di persone a cui questo livello men che rasoterra sta benissimo, perché ha qualcosa da dire loro (o, peggio ancora, li può "innalzare", può "movimentargli la vita sessuale" - ho sentito molti affermare 'sta penosa cavolata - perché loro stanno a livelli ancora più bassi di analfabetismo erotico, mentale, culturale, esistenziale). Poveri noi. E povero 'sto mondo stupido e banale in cui le 50 flatulenze vaginali hanno un simile successo...

Sascha ha detto...

io ho letto tre pagine in una specie di 'anteprima online' del libro. Ho quasi vomitato. Il vero pericolo, secondo me, é che manda avanti l'idea che non serve talento o capacitá per diventare scrittrici di successo.