venerdì 16 ottobre 2015

Riflessioni post lettura de I diari di Michelle Rokke


Dobbiamo riprendere a fare attivismo contro la vivisezione. Dopo il successo della campagna contro Green Hill (colgo l'occasione per ricordare che stasera verrà presentato il libro a Roma: qui l'evento FB per cui è necessaria la prenotazione) e l'occupazione di Farmacologia si era avviato un dibattito molto acceso, in Italia finalmente si parlava di vivisezione come mai era accaduto prima (a riprova che solo l'azione diretta e la disobbedienza civile sono capaci di aprire brecce nel muro del silenzio e dell'omertà), mentre ora tutto sembra svanito. 
Eppure le tremende pratiche della vivisezione su esseri senzienti e indifesi continuano ancora, ogni secondo. 
Ciò che rende la vivisezione terrificante è la ripetitività degli esperimenti, condotti spesso senza anestesia e senza il supporto di analgesici. Già la reclusione in sé in gabbiette minuscole - dove gli animali non possono esprimere nessuna delle loro esigenze etologiche - sarebbe un inferno per ogni essere vivente, ma a tutto ciò si aggiunge la violenza, il dolore continuo, gli effetti di esperimenti terribili come la somministrazione continua di sostanze altamente tossiche che distruggono l'organismo a poco a poco, fino alla morte, e poi lo scherno, la noncuranza e tutto il peggio che persone desensibilizzate a poco a poco riescono a fare su altri individui, trasformandoli in cose, perché è solo convincendosi che siano cose, a dispetto di ogni evidenza, che si può continuare a martoriare i loro corpicini indifesi.
Una cosa mi ha colpito di questi diari: il fatto che l'infiltrata abbia notato come gli animali vessati e ridotti a corpicini impotenti manifestino il loro dolore modificando il loro comportamento abituale, per cui, se un cane rimane immobile sulla gabbietta o gira in tondo o agisce in modo strano è perché sta provando un dolore fortissimo e continuo. Uno si aspetterebbe che urli e invece no, il dolore è talmente forte da fiaccare persino i loro ululati e guaiti.
Tutto questo per cosa? Per nulla! Perché la ricerca sugli animali è una ricerca che viene continuamente falsata, che ottiene quello che vuole ottenere semplicemente modificando i parametri o cambiando specie, che ha il solo scopo di ottenere il lasciapassare legale per l'introduzione di farmaci o altri prodotti sul mercato (salvo poi, secondo statistiche, ritirarne un buon 50% dopo aver provocato danni sugli umani, che rimangono comunque i primi tester affidabili). Ma, ma... anche se fosse utile, rimarrebbe comunque la forma peggiore di sevizie che un individuo possa fare ad altri individui e per questo sempre e comunque deprecabile.
Per me chi sostiene la vivisezione può farlo solo per due motivi: o perché è persona profondamente disinformata e manipolata dai media, o perché è un mostro insensibile.

4 commenti:

Erika ha detto...

brava

Giovanni ha detto...

Strazia l'animo fin al nocciolo, questo libro. Anche se ne ho letto solo dei passaggi, forse quelli più diffusi, su James e su Joey, prigionieri di un incubo congelato. Non si può non essere arrabbiati, offesi, indignati. E a volte, fanno capolino,,sogni di vendetta è e liberazione , come si legge nelle pagine più liriche di "Chiudere Green Hill"

Giovanni ha detto...

James, che voleva un bacio. Joey , che desiderava abbracci senza fine....

Rita ha detto...

Straziante...