lunedì 5 ottobre 2015

Vegani? No, persone che perseguono una lotta di giustizia sociale


L'attenzione sui vegani, anziché sul motivo per cui si è vegani, continua a oscurare i veri soggetti della questione animale. 
Sta a noi riportare l'argomentazione sulla strada giusta. Non aspettiamoci che accada spontaneamente (anzi, i media faranno di tutto per normalizzare e distorcere l'informazione). 
Dobbiamo essere abili e determinati. Se ci parlano di "proteine animali", noi dobbiamo menzionare gli individui per la cui liberazione lottiamo; se ci parlano di nutrizione, noi dobbiamo semplicemente dire che non è necessario mangiare animali per vivere; se ci parlano di dieta vegana, noi dobbiamo iniziare a parlare di società del dominio, oppressione, sfruttamento, violenza istituzionalizzata e richiesta di giustizia sociale per ogni individuo; se ci parlano di allevamento naturale, di catena alimentare e via dicendo, noi dobbiamo rispondere che il dominio è un prodotto storico-sociale e che è un concetto diverso dalla predazione (naturale poiché necessaria per alcune specie carnivore obbligate).

6 commenti:

Erika ha detto...

la soia ha proteine superiori alla carne!

Anonimo ha detto...

Premetto che sono vegetariano.

Non sono un'attivista, ma è capitato che mi sia ritrovato in manifestazioni per la liberazione animale. A mio avviso la retorica che viene usata in questi contesti è deleteria per il movimento, in quanto si cerca di puntare sul senso di colpa di coloro che mangiano carne, soprattutto utilizzando immagini forti, e di quanto sia migliore una dieta vegana.

Una volta lessi una frase, cito a memoria, "la maggior parte dei cambiamenti, negli uomini, sono dettati dal senso di colpa", ed è vero ma io credo che il muoversi per un senso di colpa sia un muoversi in cerchio, in quanto il senso di colpa è un qualcosa che cerchiamo di lasciarci alle spalle come facciamo, di solito, con ciò che ci fa stare male. L'illuminazione, nel senso di quel momento di lucidità in cui si capisce delle cose e ti senti vibrare, porta con se cambiamenti significativi e duraturi. Ecco, io penso che l'attivismo dovrebbe puntare a questo, a smascherare e "liberare", passami il termine, e non a opprimere e a giudicare.

Rita ha detto...

Caro anonimo,
sono d'accordo con te, giudicare o aggredire non serve a nulla, anzi, innalza ancora maggiori muri nella comunicazione.
Ad esempio per i presidi NOmattatoio noi facciamo soprattutto informazione, non nominiamo mai nemmeno il discorso del diventare vegani, semplicemente raccontiamo e descriviamo ai passanti le pratiche di violenza normalizzata che accadono dentro i macelli. E non ci poniamo al di fuori, ma diciamo che ci siamo dentro tutti perché il sistema lo creiamo anche noi. Miriamo insomma all'assunzione di una consapevolezza e responsabilità.

Erika ha detto...

be scusate, la colpa nel mangiare carne c'è

Erika ha detto...

io diventai vegetariana nell' ottobre 2011, mi ricordo dissero alla tv che un indiano centenario vegetariano faceva la maratona e io dentro di me dissi: accipicchia questa dieta vegetariana, poi finii anche sul sito laverabestia.org e da lì ho cominciato a pensare che vegetariana non bastava affatto, era necessario essere vegani e forse addirittura fruttariani e poi mio padre e mia madre: de spin e biancaneve :) genitori molto severi con me :)))
Ho avute ricadute vegetariane ma la carne non l' ho mai più mangiata dall' ottobre 2011 , ora sono pressoché vegana al 98%, ogni tanto un cornetto al bar, fine

Erika ha detto...

volevo andare da mc donalds a comprare il panino mc veggie ma poi ho detto no, i soldi a questi non glieli do