lunedì 21 dicembre 2015

Otto, maiale speciale


Di recente mi è capitato di entrare in una libreria in cerca di un libro per bambini che parlasse di animali. Era mia intenzione fare un regalo che potesse essere al tempo stesso utile e divertente. Purtroppo sono dovuta uscire a mani vuote e ho dovuto ripiegare per un giochino d’altro genere. Perché mai, penserete voi, di storie con animali non sono forse pieni gli scaffali del reparto infanzia? Vero, ma purtroppo si tratta quasi sempre di storie a sfondo specista, ossia dove gli animali sono considerati produttori di qualcosa - mucche da latte, galline per le uova, maiali felici di essere trasformati in salsicce e via dicendo - o bestie selvatiche e feroci a simboleggiare il male; certo, ci sono anche storie edificanti di cani fedeli o altri animali con cui i protagonisti intessono relazioni speciali, ma il tutto è sempre visto in un’ottica paternalista o compassionevole dove comunque non si arriva mai a mettere in discussione la maniera in cui nella nostra società trattiamo gli animali, specialmente quelli definiti da “reddito”. 
Poi, per fortuna, un’amica mi ha parlato di Otto, la storia di un maiale speciale raccontata sotto forma di filastrocca, scritta e illustrata da Stefania Bisacco. Un libro che ha molto di più di un lieto fine perché si tratta di una storia vera che racconta la liberazione di un maiale di nome Otto da uno dei tanti luoghi di dominio e sfruttamento in cui il sistema in cui siamo immersi confina gli animali non umani e al tempo stesso fa capire, con un messaggio semplice e immediato, quanto ogni animale sia speciale a suo modo poiché unico e desideroso di vivere esattamente come tutti noi. 
Penso che trasmettere ai bambini il rispetto per ogni individuo senziente sia fondamentale e se poi lo si fa raccontando loro una bella storia realmente accaduta, meglio ancora!
Per di più, decidendo di regalare Otto ai bambini, si supporta anche un significativo progetto di editoria antispecista indipendente e si contribuisce alla realizzazione della casa famiglia LunaCorre, una struttura che ha come obiettivo quello di offrire una casa, nell’attesa dell’adozione definitiva, ad alcuni dei cani - ma non solo, la struttura ospita anche gatti felv, conigli, capre, galline - ospiti dei due canili gestiti da due fondatori Davide e Rebecca. L’idea è quella di cominciare a farli sentire a proprio agio all’interno di un contesto famigliare in cui possano già cominciare a intessere relazioni con umani e a conoscere la libertà. 
Otto maiale speciale, quindi, è qualcosa di più di una bella storia illustrata: è un progetto concreto di liberazione e di libertà, nonché di rispetto dell'altro, concetti che il maialino protagonista ha potuto sperimentare di persona, ma che, ahimè, sono ancora ben lontani dall’essere fondanti e costitutivi della nostra società attuale. I maiali infatti, come tutti gli altri animali cosiddetti da “reddito”, sono considerati al pari di cose, quindi soggetti a una forma di dominio totale che va dalla nascita fino all’uccisione violenta dentro i mattatoi. Tutto ciò nelle nostre società è considerato normale ed è sostenuto dalla maggioranza, risultato di un lungo processo culturale di denigrazione ontologica dell’alterità animale - e della diversità in genere - che anziché essere considerata arricchimento è invece soggetta a meccanismi di esclusione e di un altrettanto lungo processo di sfruttamento atto al mantenimento delle strutture gerarchiche di controllo e potere socio-politici; strutture in cui, anche se in forme diverse, siamo tutti invischiati, noi animali umani compresi.
Da sempre le favole sono una forma efficace per veicolare messaggi di contenuto etico o anche per mettere in luce i paradossi e le ingiustizie sociali (basti pensare a Pinocchio, specchio di un’Italietta corrotta e misera ancora molto attuale, o alle favole di Esopo, dal sapore più moraleggiante) e credo che sia arrivato il momento di includervi anche i messaggi di antispecismo libertario, come l’esempio di Otto, maiale speciale magnificamente ci illustra! 
Per sostenere, approfondire le info sul progetto e acquistare la favola, cliccare qui

3 commenti:

Giovanni ha detto...

Recensione molto interessante, Rita, allarga il discorso alla questione delle favole per i bambini, molto importante!

Rita ha detto...

Grazie Giovanni. Penso sia importante mettere in discussione lo specismo in ogni aspetto della nostra cultura e poiché anche le favole per bambini ne sono intrise, cominciare da qui mi sembra una buona idea.

Giovanni ha detto...

Direi che è una ottima idea. E che la favola si trasferisca sempre di più nella realtà da toccare con mano, rendendo normale una cosa che oggi sembra eccezionale. Ma, per conto mio, splendida, è da desiderare tantissimo.