martedì 29 marzo 2016

Il vegano fa audience!

Questo antagonismo da stadio che viene proposto in tv tra vegani e carnisti, come se fossero due fazioni in lotta, è orribile.
Non ho capito se è una strategia del sistema per evitare di parlare della vera questione, che è quella etica dello sfruttamento animale, se siamo ancora troppo lontani dal far comprendere l'antispecismo o se, nel tentativo di renderlo fruibile alla massa, viene enormemente banalizzato.
Forse son vere tutte e tre le ipotesi. 
Una cosa è certa: a discuterne, dalla parte dei carnisti, vengono chiamati personaggi imbarazzanti poiché del tutto impreparati sulla questione o perché difensori dello sfruttamento animale per motivi ideologici, quindi con conflitti di interessi vari (lavoratori del settore, cattolici oltranzisti della centralità dell'uomo nell'universo rimasti ancorati al concetto dell'animale-macchina di Cartesio, cuochi vanesi difensori della tradizione per tautologia).
Venghino siori, venghino, lo spettacolo sta per iniziare!
Basta prenderlo per quel che è, spettacolo e nulla più.
La lotta vera dovrebbe essere altrove. 
Riconosco il potere mediatico, ma è quello che dovremmo combattere. 
Non dico che non dovremmo andare in tv a parlare della questione animale, dico solo che dovremmo pretendere più serietà, interlocutori validi, dettare un minimo le regole del gioco, opporci alla banalizzazione. 
Se spettacolo dev'essere, che sia un minimo di qualità, almeno.

P.S.: un animale carnivoro è un animale che mangia solo carne o che comunque deve necessariamente mangiare carne per sopravvivere. Come i felini. O altri predatori. 
I carnisti sono invece quelli che difendono il mangiar carne o che amano mangiare carne.
Così, tanto per mettere i puntini sulle i.

La specie umana non è carnivora, né onnivora come si sente dire comunemente. Se fossimo onnivori mangeremmo tutto, ma proprio tutto, anche i sassi. Invece, a rigor di termini, dovremmo definirci polifagi, con riferimento a chi mangia diversi alimenti; carnisti, con riferimento a - vedi sopra - chi ama la carne o difende le ragioni del mangiarla; vegani, con riferimento a chi non mangia animali e i derivati del loro sfruttamento.

4 commenti:

Edo ha detto...

Non tocco argomenti e argomentazioni, ma solo la lingua.
Onnivori è corretto.
Capisco la spiegazione che vuoi tirarne fuori, ma è sottinteso che mangiare tutto si riferisca al "poter" mangiare di tutto "tra" il commestibile.
Inventare parole nuove è sempre un azzardo; vegani, creata ad hoc, serve e viene accettata per definire qualcosa che prima non esisteva (dico il termine, come scelta di vita non saprei) però onnivori definita incorretta... no.

Rita ha detto...

Solo perché ormai sia di uso comune, non vuol dire che sia corretta.
Non siamo onnivori perché, ad esempio, discerniamo anche tra gli altri animali. Non li mangiamo tutti. Ma solo alcune specie.
Onnivori significa che mangiamo tutto. Invece polifagi è più corretta, proprio etimologicamente.
Mi dirai che sul piano semantico, ossia del significato veicolato, onnivori può essere accettata proprio perché ormai nel linguaggio comune ha assunto quel significato, ma è su quello prettamente linguistico, ossia etimologico, che è sbagliata.

Edo ha detto...

Uso comune è una parola, o più spesso modo di dire, scorretta, che a forza di essere usata viene accettata anche dai cruschiani.
Onnivori è il termine corretto, non d'uso, polifagi è riferito agli insetti.
Non confondiamo l'uso figurato di una parola, da sempre utilizzato a dizionario, con l'etimologia.
Ora la tua lettura vorrebbe portare a far diventare d'uso polifagi invece che onnivori, ma sarebbe quello il piegare la lingua a un'idea.

Poi ripeto, ci può stare, se la voglia è di ricostruire un modo di pensare, di vedere le cose, in funzione di capire, percepire meglio quello che abbiamo intorno.
Come la voglia di non dire uomini - animali. Ok, ma non si può dire che in italiano uomini e animali è scorretto perchè.

Rita ha detto...

"ci può stare, se la voglia è di ricostruire un modo di pensare, di vedere le cose, in funzione di capire, percepire meglio quello che abbiamo intorno."

Esattamente. Hai centrato il punto. Il nostro è un linguaggio antropocentrico e specista. Il linguaggio crea anche la realtà e la definisce, per questo, l'antispecismo, che intende mettere in discussione il dominio assoluto della nostra specie su gli altri animali e la differenza ontologica che ne consegue, deve cominciare a parlare una nuova lingua.

In italiano uomini e animali è corretto, nel senso che esprime la norma, esprime la differenza ontologica tra i primi e i secondi, ma è sostanzialmente sbagliato perché siamo animali anche noi. Solo di specie diversa.