venerdì 7 ottobre 2016

I have a dream


Voglio scrivere ancora una riflessione sui fatti del Canada.
Ci siamo indignati tutti eppure, a ben guardare, non è successo nulla di eccezionale rispetto a quanto accade ogni giorno, in ogni momento, in ogni parte del mondo. Migliaia di animali entrano nei macelli e vengono trucidati senza pietà. Incidenti di tir che si ribaltano sono abbastanza frequenti e sempre i sopravvissuti vengono comunque uccisi sul posto, anche se gli attivisti e le associazioni ne chiedono l'affidamento per portarli nei rifugi e curarli.
Eppure l'episodio del Canada ci ha scosso. Ogni tanto succede qualcosa capace di darci una svegliata e di rinnovarci la motivazione a lottare.
Ecco, non lasciamo che rimanga un sentimento isolato, lasciamo che si faccia strada dentro di noi fino a suggerirci magari nuove prospettive per nuove strategie di lotta.
Continuiamo a lottare sempre più indignati e cominciamo anche a far sentire responsabili le persone che mangiano gli animali.
Non è più possibile accettare questo olocausto senza fine.
Gli esecutori dell'uccisione della maialina sono i soldatini del sistema.
Fanno il loro lavoro. Niente di più e niente di meno di quello che facevano i nazisti.
Ma non dimentichiamoci dei mandanti. Perché ci sono i mandanti. Ed è ora che la collettività si faccia carico di questa strage continua.
Dateci una mano anche con NOmattatoio, venite ai presidi, facciamoci vedere che siamo in tanti perché un conto è essere in cento, un altro è quando saremo... in mille, magari. Allora chi ci guarda da fuori ci vedrà da un'altra prospettiva. Capirà che se così tante persone sono scese in strada a protestare contro lo sfruttamento animale, allora forse ci sarà un motivo. Il dubbio si insinuerà nelle loro menti e le loro certezze sulla legittimità del mangiare animali inizieranno a franare.
Le persone comuni, cioè non attivisti, si uniranno a noi e finalmente la liberazione animale prenderà una piega diversa.
Non saremo più percepiti come pazzi estremisti, ma come persone che lottano per qualcosa che ormai ha fatto il suo tempo ed è giusto che finisca.
Ho questa immagine in testa: migliaia di persone davanti ai luoghi di sfruttamento. Che si realizzi o meno, dipende solo da noi.

P.S.: per chi non avesse seguito sui social. In Canada, a Burlington, durante uno dei consueti presidi davanti ai mattatoi del gruppo Toronto Pig Save, un tir pieno di maiali si è ribaltato. Moltissimi sono morti nell'impatto, altri, gravemente feriti, hanno dovuto aspettare ore prima di essere tirati fuori per poi essere comunque uccisi sul posto o, quelli che si reggevano sulle zampe, ancora in grado di camminare, spinti a forza dentro al mattatoio, insieme a quelli illesi. Ha commosso tutti, ma non gli esecutori, il caso di una maialina, ferita che si era accasciata sull'erba - per inciso, erba che annusava e vedeva per la prima volta in vita sua - e di cui gli attivisti presenti sul posto hanno hanno l'affidamento: l'avrebbero portata in un santuario e poi curata. Invece è stata freddata sul posto, davanti a loro, senza pietà alcuna. Poi trascinata via come spazzatura. Di questo ho raccontato più dettagliatamente nel post precedente.
Come ho detto, ciò che ha colpito e smosso il mondo dell'attivismo non è tanto la pratica di uccidere comunque gli animali vittime di incidente (peraltro accade di frequente), ma la freddezza e brutalità degli esecutori che non sono stati mossi a compassione nemmeno di fronte alla sofferenza visibile di questa singola maialina e che l'hanno uccisa quasi in sfregio. Non gli sarebbe costato nulla darla a un santuario, tanto comunque non era più macellabile quindi non c'era nemmeno la squallida scusante del profitto. 

3 commenti:

Giovanni ha detto...

Avere ucciso la maialina di fronte agli attivisti, che chiedevano una vera e propria grazia, forse è questo che ha suscitato indignazione. Un atto crudele, ancor più crudele perché visibile, perché ostentato. Chi aveva il potere - un potere abietto e meschino - ha voluto esercitarlo, per sfregiare chi ha avuto il coraggio di esporre la propria sensibiità. Per ribadire la logica prepotente della violenza del cosiddetto più forte. Maialina è stata uccisa più di una volta, iunsimma.

Il sogno che hai è bellissimo, Rita.

Rita ha detto...

Esatto Giovanni, è proprio così. Hanno voluto usare il loro abietto potere fino in fondo. Che miserabili!

UnUomo.InCammino ha detto...

> Poi trascinata via come spazzatura.

Sì, le moltitudini di homo artificializzati in perenne crescita tumorale sono rimpinzate con cibo industriale spazzatura prodotto da fabbriche del cibo sempre più spinte.

Se volete avere un approccio più sensato nel vostro voler "salvare il mondo" dovete andare alle radici del problema di cui l'urbanismo e quindi le vostre sette sono espressione diretta.
La crescita esponenziale, impazzita del numero degli Homo Sapiens è ciò che sta comportando il più grande ecocidio della storia del pianeta.
A voi sembra che sia un problema di mattatoio, volete violentare la vostra natura di predatori onnivori e non vi accorgete che il problema e' la crescita, il pattern ammalato de "antibiotico sì, pillo contraccettiva no" che porta ad un sistema ammalato, ad una società spazzatura in cui anche il cibo e i maiali in esso sono spazzatura.
Gli ingegneri anglofoni osservano: Garbage in, garbage out!
Appunto!