martedì 14 febbraio 2017

Perché mi è piaciuta Occidentali's Karma

Pochissime parole, accordi semplici e un ritornello tipicamente sanremese per un messaggio filosofico critico sulla tanto antropocentricamente decantata evoluzione dell'homo sapiens. Sembra facile, ma riuscire a mettere insieme il tutto è il segreto tra chi è un bravo artista pop e chi no. 

6 commenti:

Giovanni ha detto...

Ciao Rita! carino questo appunto sanremese. Non ho visto il festival, non per snobismo, ma per il semplice fatto che non ho la tv. Mi sono però incuriosito e ho voluto sentire questa canzone. Molto carina dvavero, la definirei con un testo che è un pout pourri postmoderno di citazioni che non sembrano citazioni ma che si intrecciano con leggerezza tra loro e creano divertenti giochi di parole. insomma, anche a me è piaciuta

Rita ha detto...

Ciao Giovanni, nemmeno io ho visto il festival, non guardo la tv da anni pure se ho l'apparecchio (i canali non sono sintonizzati), però avendone letto in giro ho voluto sentirla. Io direi che è una canzone molto leggera, ma non banale, con un testo che riesce ad andare in profondità pur nella sua leggerezza, appunto.

Paola Re ha detto...

Neppure io guardo il festival da parecchi anni però guardo i video delle canzoni un poco alla volta su internet. Da certi festival sono uscite canzoni meravigliose. E poi la musica popolare merita rispetto. Quest'anno, la canzone vincitrice è la sola essermi piaciuta. E' una canzone accattivante e con una buona dose di ironia, prende in giro la nostra fuga nelle filosofie orientali. E' una critica alla mercificazione dell’Oriente, tipica di noi Occidentali con il nostro proliferare di corsi di meditazione buddista e yoga. E poi mi piacciono le citazioni dotte che sembrano buttate lì con spontaneità ma sono molto ben studiate. Shakespeare (Essere o dover essere/Il dubbio amletico), Eraclito (Panta Rei), Gene Kelly(Singing in the rain), Marx (Coca dei popoli/Oppio dei poveri), Marylin Monroe (gocce di Chanel) e Nietzsche (“Io amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano”). Ma la citazione più importante è quella della scimmia nuda di Desmond Morris. Immagino a quanta gente verrà voglia di leggere l'opera ormai un po' superata...
"L’evoluzione inciampa, la scimmia nuda balla" E' proprio vero!
Comunque, restando nel semplice, a me quel balletto ha ricordato “Canzone intelligente” in cui Cochi e Renato alzano la gamba come lui e la scimmia. Si vede che sono vecchia...

Rita ha detto...

Ciao Paola, sì, ha molte citazioni che sembrano buttate lì per caso, ma in realtà sono studiate. Un testo intelligente. Lo dimostra pure il fatto che ne stiamo parlando.
Un testo che con leggerezza va in profondità, poi, come è leggendo Shakespeare, c'è chi coglie più cose, chi si ferma prima, ma comunque sia la polisemia è evidente.
Non ricordo quel pezzo di Cochi e Renato, ma solo per evidenti vuoti di memoria e non perché sia tanto più giovane di te.

Paola Re ha detto...


Anche Battiato faceva qualcosa di simile in "Centro di gravità permanente". Questa è del 1981 e te la ricordi https://www.youtube.com/watch?v=0XW9XN_vDaA Tra l'altro, i testi delle canzoni di Gabbani (non solo questo ma anche il precedente "Amen") ricordano lo stile di Battiato.

Rita ha detto...

Vero! Sì, me la ricordo benissimo. Mi piaceva molto, peraltro.