domenica 23 luglio 2017

Cultura della carne

Noto, già da un po', una tendenza inversa sul consumo di carne. 
Da Status Symbol delle classi benestanti durante l'ascesa del carnismo con i suoi barbecue borghesi a definire la convivialità di assonnati week-end agli immensi mostri architettonici che sono le steak houses, i Mc Donald's, le hamburgherie e i fast food a definire gli orizzonti delle periferie. 
La carne degli allevamenti intensivi costa poco, è veloce da cucinare e continua a nutrire, oltre che la pancia, anche un immaginario fatto di tradizione e appartenenza a una specifica comunità.
Non è solo questione di sfruttamento animale e di politica, ma di antropologia culturale.

1 commento:

Roberto Contestabile ha detto...

Assolutamente sì, la carne costituisce un uso abituale che coincide con tematiche appropriate del tipo: "Andiamo a farci una bistecca!" Ecco perchè è difficile espiantare un cultura carnista talmente radicata da rappresentare la normalità del vivere quotidiano.