giovedì 16 agosto 2018

La non morte di chi non vive

Riflessione post ferragosto in seguito a una discussione in cui sono stata coinvolta durante una cena.

La maggior parte delle persone non considera gli altri animali soggetti morali e non tiene affatto conto dei loro interessi, ma solo dei propri. "Animale" è solo un concetto astratto che si sovrappone e confonde con quello di "natura"; nemmeno in opposizione a quello di umanità, ma proprio irrilevante, sullo sfondo. 
Ogni discussione con chi ha questa visione arriva inevitabilmente a un punto morto perché, semplicemente, non considerando gli animali come individui, non vedono la tragedia della loro morte.

Per costoro, come diceva Heidegger, gli animali non muoiono veramente perché in fondo nemmeno vivono, ossia non si riconosce il valore della loro esistenza. Sono enti riproducibili all'infinito, sono referenti assenti sul piatto in tavola, sono miti, leggende, storie, tutto fuorché quello che sono realmente, ossia individui che vogliono vivere le loro vite.

Sono amareggiata, ma non demordo.

3 commenti:

Erika ha detto...

In questi casi gli devi rispondere così: " quindi a te non dispiace se in Cina massacrano e mangiano cani e gatti e coi gatti e cani ci fanno pure le pellicce? " .

Erika ha detto...

Altra cosa che non capisco è tutto questo amore che ha la gente per tigri leoni squali cani dobermann puma orsi e altri animali feroci e guai a chi li tocca mentre invece pecore maiali mucche capre tacchini polli pesci e uccelli ( a parte le feroci aquile amate da tutti) si possono tranquillamente ingabbiare far soffrire e ammazzare

Erika ha detto...

L' odio x i deboli come sempre ( vedi nazismo )