martedì 17 marzo 2020

Un micio al giorno e la sua storia - terzo giorno



Oggi sono due, in verità, e vi racconto perché.

Bettina e Henriette sono nate d'agosto, insieme a un fratellino, in un giardino condominiale; un bel giardino, con tanti alberi, piante, erba, posti per rifugiarsi e giocare, e il mondo dev'essergli sembrato senz'altro un posto speciale; un bel giorno però la mamma non si è presentata al consueto appuntamento per la pappa e dopo un po', al calare della sera e con i morsi della fame che iniziavano a farsi sentire, hanno iniziato a chiamarla, a piangere, a miagolare sempre più forte.
Le persone umane del condominio, i pochi rimasti perché si era ancora in estate, devono sicuramente averli sentiti, specialmente il fratellino, che era quello che si sgolava più di tutti, ma si sa come sono certi umani... Solo una ragazza gentile, sebbene un po' inesperta, ha provato a dar loro qualcosina, non sapendo, tuttavia, che fosse ancora presto per le pappe di un certo tipo, che avevano ancora bisogno di latte. Un altro signore, gentile per metà, anche un po' stanco dei miagolii continui, ha chiamato una vicina gattara, che però in quel momento si trovava in vacanza fuori Roma. Questa signora si è comunque attivata chiamando noi, si sa, tra gattari di quartiere ci si conosce un po' tutti e ci si aiuta nelle emergenze. Noi non abbiamo perso tempo e siamo andati subito sul posto; nel mentre il fratellino, purtroppo, era morto.
Appena messo piede nel giardino abbiamo visto queste due scriccioline - avranno pesato sì e no poche centinaia di grammi - barcollare sulle zampine per venirci incontro, miagolando disperate in un'inequivocabile richiesta d'aiuto. Hanno capito subito che eravamo lì per loro e quando ci siamo avvicinati ci si sono letteralmente arrampicate sulle gambe. Io ho preso in mano Henriette e Andrea Festa Bettina. Appoggiate al petto, hanno smesso di piangere, immediatamente. Un momento, questo, che deve aver segnato per sempre la loro riconoscenza nei nostri confronti, tanto che Henriette ha sviluppato un attaccamento particolare nei miei confronti, mentre Bettina verso Andrea e non c'è verso di mutare in qualche modo questa relazione di affetto selettivo.

Portate a casa hanno subito capito che quello era un nuovo mondo, forse meno bello del precedente in cui c'era ancora la mamma, il fratellino e in mezzo al verde, ma insomma, non ci si poteva certo lamentare di pappe buone, divani, terrazzo al sole comunque con tante piante e altri mici pronti a insegnar loro come si vive. E poi c'eravamo noi, i nuovi genitori adottivi, pronti a dar loro lattuccio buono fino ad arrivare allo svezzamento.

In verità, all'epoca pensavamo poi di farle adottare, avendo già diversi gatti, e mettemmo anche un appello qui su FB, però volevamo che fossero adottate insieme perché non ci sembrava giusto separarle dopo quello che avevano passato. Era difficile però trovare un'adozione di coppia, e poi ci eravamo affezionati, così alla fine decidemmo di tenerle.

Oggi sono due gattine simpaticissime, vivaci, affettuose (anche se in modo selettivo, appunto), inseparabili. Loro sanno di essere due sorelline, sanno di avere un legame speciale, si coccolano a vicenda, dormono abbracciate, giocano, si inseguono e a volte litigano anche, ma non seriamente.

Rispettate gli animali, tutti, sono sensibili e senzienti. Non li mangiate, aiutateli, imparate a conoscerli, siate curiosi e rifiutate i pregiudizi.

4 commenti:

Erika ha detto...

Tu sei specista se ami solo gli animali non umani.

Rita ha detto...

Sicuramente non amo le stalker. :)

Erika ha detto...

Sei una mia sorella vegana

Rita ha detto...

Infatti, dai, Erika, non litighiamo. <3