giovedì 10 dicembre 2020

Gli animali vittime di abusi domestici

 Quando si pensa allo specismo il nostro pensiero va immediatamente agli individui che vengono allevati, sfruttati e poi uccisi per essere trasformati in prodotti alimentari, di vestiario ecc., oppure a quelli rinchiusi negli zoo, torturati nei laboratori per la sperimentazione animale, braccati dai cacciatori ecc.; ma c'è un'altra faccia dello specismo, ancora più oscura e invisibile, che è il trattamento che subiscono migliaia di individui nel privato delle abitazioni domestiche. Animali picchiati, maltrattati, tenuti rinchiusi in gabbiette o teche, abusati da persone che non hanno nessuna idea di come gestire un animale, come crescerlo, come relazionarsi con lui. Ci sono persone che ancora usano la punizione per insegnare a un cane ad obbedire, che lo picchiano se fa pipì in casa o che gli ci strofinano il muso sopra. 

C'è poi un tipo di violenza ancora più difficile da rilevare ed estirpare poiché indecifrabile, irrazionale ed è quella agita da persone sadiche che provano piacere nel torturare gli animali o nell'usarli sessualmente. 

Non di rado questi atti di sadismo vengono persino filmati e messi in rete, ma, a causa dello specismo, è raro che i criminali subiscano conseguenze significative o che siano condannati, anche perché spesso si tratta di video girati all'estero, in paesi dove gli animali non hanno nemmeno quel minimo di tutela che c'è da noi. Ad ogni modo, per un caso che viene alla luce, ce ne sono migliaia che avvengono all'insaputa e di cui nessuno saprà mai nulla.

Tutto ciò è anche una conseguenza della mercificazione degli animali, ossia del fatto che chiunque possa entrare in un negozio e comprarli, a prescindere dall'uso che vorrà farne. Mentre per le adozioni in genere c'è maggior controllo. 

Il mio primo pensiero quando vedo animali in vendita nei negozi è sempre questo: in quali mani finiranno? 

E che dire delle violenze legalizzate come l'uso di trappole per topi, di veleni e colle che, oltre a causare la morte di piccoli animali, ne provocano lunghe e terribili agonie? 

La cosa che più mi sconvolge è vedere come persone perfettamente sane di mente e che, in generale, vengono definite "brave persone" siano capaci di commettere azioni terrificanti come annegare formiche nell'alcool, lumache nella birra o gettare aragoste vive dentro pentoloni di acqua bollente. 

Anche questa è una conseguenza dello specismo, ossia dello scarso valore che attribuiamo alla vita degli altri animali e all'ottusità che dimostriamo nel non voler riconoscere la capacità che hanno di sentire, avere esperienze, provare dolore fisico e mentale. 

La differenza ontologica tra noi e gli altri animali ci porta a mettere in atto una sorta di pensiero magico per cui quanto più manteniamo il nostro status privilegiato di specie superiore, tanto più neghiamo l'intelligenza e il valore a tutte le altre. Non vogliamo assolutamente riconoscerci animali tra gli animali perché questo ci farebbe sentire meno speciali. Denigriamo l'altro per meglio innalzare noi stessi, avviluppati in un'eterna patologia di personalità narcisistica.

Così, di fronte alla sofferenza di un'aragosta che tenta disperatamente di fuggire dal pentolone di acqua bollente o di un topo che cerca di liberarsi dalla colla, queste persone, moltissime "brave persone", restano indifferenti grazie alla convinzione intellettuale che le porta a minimizzare quella sofferenza, ossia alla convinzione che un topo, una formica, un'aragosta non soffrano come noi. Del resto lo si pensava anche delle persone deportate dall'Africa, si era convinti che non provassero i nostri stessi sentimenti. Che fossero, appunto, animali.

Ma incentrare tutto sulla capacità di provare dolore non è sufficiente perché altrimenti poi si potrebbe ricorrere a metodi di uccisione indolore. 

Bisogna invece combattere l'idea di base dello specismo, ossia l'attribuzione di minor valore alle esistenze degli altri animali.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo specismo non esiste. L'essere umano è onnivoro e se si ciba di animali non commette nessun crimine. Prova a vedere che fine fa una gazzella nelle fauci di un branco di licaoni. La natura non è come la immagini tu e il resto della tua setta religiosa. La natura è spietata,crudele,feroce. La tua religione va bene per le persone che vivono nelle società industriali dove ci si può riempire di integratori per compensare le carenze della dieta di soli vegetali. Vi mettete sul piedistallo di quelli puri che possono giudicare gli altri per ciò che mangiano ma non pensate al numero di insetti uccisi per raccogliere legumi e verdure di cui vi nutrite. Quello non è specismo suppongo. Se hai degli animali come i gatti come li nutri,con insalata e soia? Non esiste specismo su questa terra e se non fosse per chi ha mangiato carne per sopravvivere tu non saresti comoda sul divano a scrivere questi post pieni di pietismo e di umanizzazione degli animali.
Le cure utilizzate per curare gli animali dal veterinario sono state ottenute dalla sperimentazione sugli animali. Hai mai avuto la casa invasa dai topi? Sai quanti danni possono provocarti quei roditori in casa? Se ti urinassero sul letto,nella dispensa o sui vestiti li lasceresti fare? Diresti che è colpa nostra perché abbiamo costruito le case,allora dai il buon esempio e vai a vivere in una foresta,con una casetta sospesa a mezz'aria così non calpesti nessun animale. Se la gente vi vede come fanatici religiosi è perché date tutte le prove per affermarlo.

Rita ha detto...

Oh, so benissimo che la natura è spietata, peccato che ci appelliamo a questa spietatezza solo quando giustificare quei crimini che ci fa comodo continuare a perpetrare, ma siamo ben lieti di tirarcene fuori quando invece vogliamo sostenere battaglie che ci coinvolgono in prima persona.
Infatti in natura esiste anche lo stupro violento, eppure non ci sogneremmo mai, per fortuna, di giustificarlo (a meno che non si sia trogloditi maschilisti).
Essere onnivori, da un punto di vista scientifico, significa poter mangiare di tutto, anche poterci mangiare tra di noi, all'occorrenza (come hanno fatto i sopravvissuti al disastro aereo precipitato nelle Ande), ma non vuol dire avere necessità di o essere obbligati a mangiare animali. Alcune specie sono carnivore per necessità, non è il nostro caso.
Dato che non abbiamo necessità di mangiare animali, ucciderli e sfruttarli è violenza inutile.

Sai, commenti come i tuoi, sono talmente insensati e così pieni di fallacie logiche da rendere, paradossalmente, un servigio utile alla causa perché fanno capire quanto sia debole l'impianto specista e antropocentrico.

Detto questo, poiché qui generalmente intervengono persone che si sforzano di argomentare, non è detto che pubblicherò ancora le tue provocazioni. Quindi, risparmia la fatica di venire a trollare. Fai qualcosa di più utile alla società.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Comico che questo elemento usi le stesse inqualificabili fallacie logiche che egli stesso definiva demenziali; comico ed indicativo.
Fai bene, Rita, a non dargli più spazio.