domenica 24 gennaio 2021

Donne fortunate?

 Nel solito gruppo su FB di ricette vegan, già menzionato qualche post sotto, c'è un tipo che posta i piatti che cucina per la donna con cui sta insieme, aggiungendo "non è fortunata a stare con me?".

Coro di altre donne: "Wow, sei proprio un ragazzo da sposare!".

Il primo commento ironico che mi viene da fare è: vi accontentate di poco! 

Ma in realtà la questione è più seria. Un uomo che cucina non sta facendo qualcosa di eccezionale, noi donne lo facciamo da secoli e se ora, per fortuna, stiamo un pochino superando il medioevo e cominciano a farlo anche gli uomini, in una normale divisione di compiti casalinghi, non è fortuna, ma è, direi, il minimo sindacale.

Alcune dicono: sì, non è il fatto che cucini, ma che abbia delle attenzioni particolari (il tipo cucina vegan perché la ragazza è vegan, ma lui no). Beh, anche qui, io direi che è il minimo sindacale perché, come ha scritto un mio contatto, cosa avrebbe dovuto cucinarle, una bistecca? 😃

Io dico che stracciarsi le vesti per un uomo che cucina è un po' la cartina al tornasole di quanto ancora ci sentiamo in debito verso un uomo che fa qualcosa di normale per noi, come se il solo fatto di considerarci fosse un dono e non il minimo che ci si aspetti in una relazione paritaria.

Ricordo quando, in un lontano passato, ho accettato di essere trattata male perché mi sembrava già tanto che un uomo, che io giudicavo eccezionale per i miei canoni di allora, che erano molto bassi, mi degnasse di attenzione e facesse, ogni tanto, qualcosa di carino come regalarmi un cioccolatino a sorpresa o mandarmi un sms con parole carine, salvo poi comportarsi da stronzo in tanti altri casi. 

Oggi riconosco la fragilità di quella donna bisognosa di attenzioni, di essere vista, ma soprattutto insicura di se stessa, del proprio valore e con una stima e valutazione di se molto bassa. E ho dovuto lavorarci sodo su quelle fragilità, non è che sono sparite per magia. E proprio perché la riconosco, sento anche lontano un miglio la puzza di quelli che ti dicono "sei fortunata a stare con uno come me" solo perché cucinano un piatto ogni tanto o regalano dei fiori o fanno altro di carino. 

Già uno che dice "non è fortunata?" sta dicendo qualcosa di sbagliato perché è come se stesse vantandosi del proprio valore, obnubilando quello della donna, che difatti è come se non avesse meriti, ma fosse soltanto fortunata.

Ora, sia chiaro, io non conosco il tipo in questione e magari è veramente una brava persona e ha fatto solo un'uscita infelice (sebbene non sia la prima volta che accada e soprattutto sono stati tanti i commenti di donne che lo hanno esaltato); in questa mia riflessione, come ho già fatto altre volte, prendo come spunto un caso e ne traggo alcune considerazioni più ampie e il caso non importa se sia vero o meno, se sia inventato, se sia romanzato, quello che conta è la riflessione che ne scaturisce. Quello che è vero è che molte donne si accontentano di poco perché non hanno stima di se stesse e pensano che sia già tanto che un uomo le degni di uno sguardo, fosse anche solo per dirgli "che bel culo!"


22 commenti:

Anonimo ha detto...

Per una battuta spiritosa tutto sto sermone? :( "Donna usata spesso come complemento di moto a luogo" XD XD XD
Mi sembra che questo utente abbia avuto un momento di vanità (come abbiamo tutti), al quale hai risposto con una riflessione altrettanto vanitosa.
Dici che è pieno di donne che si accontentano, ma hai idea di quanti uomini soli ci siano rispetto a una volta, tutto per colpa di questa visione così selettiva? Vai a vedere le percentuali sulle dating app. Vai a vedere le percentuali di famiglie single rispetto ad una volta. E vai a vedere quanti divorzi prima che i figli siano adolescenti, e quante volte per iniziativa della donna che dopo il matrimonio continua a non sentirsi felice. Non voglio aprire una discussione, ma post come questi mi sembra che tendano a dividere uomini e donne più che voleri unire. Attenzione nel cercare sempre il lato negativo nell'altro sesso, perchè così non si fa altro che perpetuare la guerra tra maschi e femmine, quando sarebbe invece ora di tornare a responsabilizzarli (anche in questo sono deresponsabilizzati dal Potere, hai scritto una cosa sacrosanta nel post scorso).

Buona serata :)

Rita ha detto...

Il sermone non è per la battuta spiritosa, ma per il coro delle donne che hanno commentato come se avessero davanti un dio sceso in terra apposta per loro. E poiché non era la prima volta, ho riflettuto su come ogni volta che un uomo fa delle cose che noi donne facciamo senza farle sembrare chissà cosa, venga esaltato. Il punto è, e in questo risiede la disparità dei sessi, che tutto quello che fa un uomo viene sempre esaltato, mentre quello che fanno le donne è spesso svilito. Una donna cucina per un uomo? Beh, è normale, che c'è di strano? Un uomo cucina per la donna? WOW, che donna fortunata, che uomo pazzesco! :)
Mi pare che tu a volte non mi legga con attenzione, se sei sempre il solito anonimo che commenta.
Assicurati di aver compreso bene prima di commentare, onde evitare commenti non pertinenti.
Io non parlo quasi mai degli uomini, ma delle dinamiche di potere all'interno di una società ancora innegabilmente patriarcale e maschilista di cui anche le donne, spesso, sono complici. Infatti in questo post me la prendo più con le donne che commentano entusiaste, che non con gli uomini.
Post come questi non tendono a dividere, tendono a far notare alcune cose che per molti saranno anche ovvie, per altri no.
Non bisogna aver paura di fare delle riflessioni. A me dell'unione in sé e per sé importa poco, mi importa che le donne e quello che fanno inizi a essere considerato di valore quanto quello che fanno gli uomini.
Hai idea di quanto il lavoro di una donna venga spesso svilito? Di come debba faticare il doppio per seguire la propria carriera, per poi spesso magari sentirsi dire che se ce l'ha fatta è perché sicuramente l'ha data a qualcuno? Se sei un uomo, no, non ne hai idea perché quasi nessuno ti avrà mai detto che se sei riuscito in qualcosa è perché l'hai data a qualcuno.

Anonimo ha detto...

La società non è più patriarcale e non è più maschilista. Sta invece diventando misandrica, grazie al giochetto delle carnefici che si fingono vittime, grazie alle misandriche tipo il sindaco di parigi quando afferma che le donne dovrebbeo avere più nomine di potere rispetto agli uomini. Le donne hanno conquistato tutti i posti di potere che volevano, quindi non possono più denunciare nessun paternalismo, ma allo stesso tempo continuano a mantenere il dominio nelle dinamiche relazionali, dalla seduzione al divorzio, con il risultato che oggi la vittima è l'uomo, svilito nel ruolo e anche sottoposto ad una iper-selezione che spesso si traduce nella mancanza di considerazione verso di lui da parte delle donne. Infatti tutti questi fenomeni di solitudine maschile, come gli incel, i MGTOW, gli hikikomori, le orripilanti teorie redpill, il crescente ricorso alla prostituzione che ormai ha assunto molte forme, i branchi di disperati che pagano le case alla OnlyFans con le donazioni, tutti questi fenomeni 30 anni fa non esistevano ... e sono tutti grossi sintomi di come una fetta sempre più consistente della categoria maschile si ritrovi smarrita, isolata e in molti casi anche disprezzata e sbeffeggiata da questa mentalità femminile arrogante e iper-selettiva. Ma naturalmente, se apriamo il giornale, il carnefice è sempre l'uomo e la vittima sempre la donna.

Ripeto: vogliamo andare a vedere se c'è più solitudine negli uomini o nelle donne? E in una situazione dove l'uomo è sempre più solo, tu vieni ancora a dire che le donne non si devono accontentare e diventare ancora più selettive?
Probabilmente a pensarla così saranno quelle donne nate con la fortuna sfacciata di essere esteticamente attraenti, e quindi talmente viziate dalle attenzioni maschili da permettersi di alzare ancora di più l'asticella. E parlano dei maschi come esseri opprimenti, quando non sanno nulla delle loro sofferenze, un pò come un ricco che parla dei problemi dei poveri, ma forse ne parlano perchè gli unici maschi che hanno mai considerato nella loro vita erano degli alpha o comunque non dei mediocri.

Il femminismo ha ottenuto le sue conquiste anche perchè l'uomo ha saputo ascoltare la donna e aiutarla nella sua battaglia contro i misogini, però adesso sarebbe il caso di rendersi conto che questi risultati stanno anche producendo effetti nefasti e taciti (non se ne può parlare molto apertamente, perchè la vittima dal punto di vista mediatico deve essere la donna) e prima o poi le statistiche pretenderanno una spiegazione. Noi siamo l'ultima generazione con i nonni che ptevano ancora dire "ci siamo messi insieme da giovani e siamo rimasti insieme tutta la vita". Ribadisco dal post precedente: è il Potere che spinge verso l'individualismo, e la corrente misandrica del femminismo è una delle suoi braccia armate.

Stai attenta a non farti manipolare e ogni tanto guarda un monologo della Fanelli :) ciao!

Anonimo ha detto...

PS - scusa i typo, scherzi del correttore -__-

Rita ha detto...

E che ti pareva, solita solfa mra e incel.

Un femminicidio ogni tre giorni (da inizio anno non so quanti, ho perso il conto), stupri e molestie sessuali impossibili da quantificare, donne che guadagnano meno degli uomini e che se fanno carriera è perché appunto "sicuramente l'avranno data a qualcuno", violenza nei tribunali da parte assistenti sociali e giudici che sottraggono figli alle donne con l'invenzione della pas, donne che non vengono ascoltate, industria del sesso di cui si avvalgono solo gli uomini (anche quando sono gli uomini o le trans a prostituirsi, sono sempre altri uomini che comprano), per non parlare di tutto l'insieme di molestie come revenge porn, catcalling, mansplaining, timore di uscire da sole la notte ecc.

Il femminismo ha ottenuto qualche risultato non perché gli uomini hanno saputo ascoltare le donne, ma perché donne coraggiose si sono battute e il diritto al voto ce l'hanno danno dato solo perché faceva comodo anche al potere istituzionale avere più persone che votassero. Studia un po' la storia del femminismo e stai tranquillo che io non sono manipolata perché in quanto donna so benissimo come si vive da donna in questa società e quante molestie ho subito nella mia vita, dalle piccole alle più grandi. Fortunatamente sono anche cresciuta abbastanza da mettere a posto quelli come te.

Guarda, stavolta il commento te l'ho pubblicato, ma qui sul mio blog spazio per la propaganda incel e mra non c'è.
Quindi risparmiati di rispondere.

Rita ha detto...

P.S.: e comunque se oggi ci sono uomini soli e disperati è semplicemente perché appunto le donne non sono più costrette a stare con uomini maschilisti, violenti o che in generale le trattano male. Tutti questi uomini che vengono lasciati, si facessero due domande sul perché vengono lasciati. Mi ricordi un mio ex che frignava sempre su quanto le donne lo avessero traumatizzato perché finivano sempre per lasciarlo, salvo poi scoprire che in realtà era uno stronzo di prima categoria che le tradiva, le usava, le trattava malissimo. Un bel giorno l'ho mandato affanculo anche io, ora sicuramente starà raccontando a qualcun altra quanto io fossi stronza.
Un tempo le donne erano ovviamente costrette a stare con aguzzini veri e propri perché non avevano magari indipendenza economica. Sapessi quante donne ho conosciuto costrette in matrimoni infelici perché non lavoravano, non avevano studiato, non sapevano dove andare; e quante oggi rimangono vittime di femminicidi e violenza perché hanno paura a denunciare, magari ci sono i figli di mezzo oppure, se trovano la forza di farlo, iniziano a essere perseguitate e stalkerizzate dai loro ex. Per cui la colpa di tanta solitudine maschile sta nei loro comportamenti, non nella stronzaggine delle donne.
E certo che le donne devono diventare selettive, o si dovrebbero accontentare di stronzi che le trattano male e magari le picchiano pure?

In pochi giorni ci sono stati diversi casi di femminicidi, non mi pare di aver letto il contrario.

Toh, ti ho dedicato un post su fb: https://www.facebook.com/rita.ciatti.1/posts/1785056781663884

Unknown ha detto...

L'ultimo commento lasciato dall'anonimo di turno è veramente osceno.ma dove vive?la società non è più patriarcale e maschilista?oggi la vittima è l'uomo che ne esce svilito nel ruolo?parla della generazione dei nonni che "ci siamo messi insieme da giovani......"(quale,quella tradizionale?quella dei bigotti?quella dei tradimenti da parte dell'uomo ? oppure quella che oggi sempre più mette alla luce le violenze sui minori?)....?
Certo ci sono casi dove l'amore e il rispetto trionfano,ma da qui a portare come esempio quella generazione ,ce ne corre.ecco quando leggo quei commenti mi preoccupo veramente per le donne che spesso sopperiscono alla forza dei muscoli e alle menti malate degli uomini che si sentono sviliti nel ruolo.ma de che?sei triste,solo, trovati degli interessi e lascia in pace il prossimo vivente,il problema spesso sei te che sei infelice,non chi sta accanto.e poi quando si parla di questi argomenti,mettici la faccia,un nome.e guarda che parlo anche per esperienze personali,i miei genitori oggi avrebbero 100 anni ed ho fratelli sopra i 70/80.io ho poco più di 50 anni e da 33 vivo con mia moglie in un rapporto veramente partitario, basato sul rispetto,dove nessuno esce svilito dai comportamenti dell'altro.ma per favore.....

Rita ha detto...

Grazie per quest'ultimo commento.
Diciamo che gli uomini che si sentono sviliti hanno fondamentalmente un problema di autostima e dovrebbero lavorare appunto su loro stessi, anziché tirare in ballo le donne che fortunatamente ora possono scegliere più di un tempo, in quanto un pochino più autonome economicamente; anche se con questa crisi attuale molte donne stanno ricominciando a stare casa perché le aziende che licenziano, licenziano sempre prima le donne, e questo è un altro fattore di disparità sul lavoro.
Poi non è che la durata di un matrimonio o di una qualsiasi relazione di coppia sia un valore di per sé; lo è quando funziona, altrimenti meglio lasciarsi. Perché infelicitarsi la vita se una storia non funziona? Fortunatamente non viviamo più nel secolo scorso e si può stare bene anche da single, se si ha una vita ricca di interessi, amicizie, affetti e, appunto, indipendenza economica.

Anonimo ha detto...

Per Unknown: io sono per la parità totale e cerco di affrontare la vita con il massimo dell'autostima, ma semplicemente non bastano questi due fattori a validarti con le donne. L'uomo medio che vent'anni fa trovava facilmente una compagna, oggi fa molta più fatica, e domani ne farà ancora di più, tutto nel nome di questo innalzamento delle barriere selettive femminili.
L'autrice del blog risponde in modo infingardo: "gli uomini sono soli perchè le donne non vogliono più stare con i violenti". Quindi secondo lei un uomo solo è solo perchè è violento. Il giorno che capirà che nel 2021 un uomo è solo anche quando non violento, semplicemente perchè è bruttino o timido o ha troppo poco da offrire per gli altissimi canoni femminili, avrà una visione più obbiettiva della situazione. Questa selettività che è diventata il motivo di vanto per la donna, in realtà sta creando una massa di solitari, e questo mi dispiace ma fa male al genere umano, non c'è nulla di cui vantarsi.
E per l'ennesima volta anche qua un uomo si apre parlando della sua solitudine e chiedendo comprensione, e invece si sente dire che è osceno, e viene invitato a non scrivere più.
Intolleranza, emarginazione, dileggio, gli stessi dolori che denunciano donne e vegani per l'appunto.


Anonimo ha detto...

PS - commento anonimo perchè voglio che si giudichi ciò che scrivo, non chi sono io.

Una cosa sul passato: io non ho mai sostenuto che la rivoluzione femminile non andasse fatta.
Vi invito a leggere "Giuro che non avrò più fame" di Cazzullo, c'è un capitolo che spiega molto bene l'oppressione mentale e fisica che viveva la donna.
Però non si può nemmeno polarizzare tutto solo da un lato: Unknown parla di "uomo che tradiva", ma non considera che anche la donna, in passato, tradiva tantissimo, semplicemente doveva stare più attenta a non farsi beccare, perchè se era lei a farlo la cosa era considerata inaccettabile, mentre se lo faceva l'uomo era ordinaria amministrazione. Per il resto, basta prendere romanzi arcinoti come Mme Bovary o Anna Karenina, o ascoltare qualche racconto del medioevo di Barbero: la donna tradiva come l'uomo, e oggi che ha conquistato l'indipendenza sacrosanta, tradisce molto più dell'uomo (nel senso che i suoi partner sono spesso single e lei invece ha sempre un rapporto ufficiale a seguito) e la poligamia per lei è diventata giustificabile, se non addirittura un valore.

L'uomo opprimeva la donna in molte situazioni, ma in molte altre era lei che "portava i pantaloni": questo perchè i matrimoni erano spesso frutto di esigenze da risolvere, ma il lato positivo è che si stava insieme tutta la vita, il che potrà apparire falso e forzoso, ma si poteva contare su qualcuno fino alla fine dei propri giorni. Oggi, invece, per contro ci sono intere categorie di uomini costretti a stare soli per l'eternità, oppure vivono un matrimonio che finisce in fretta perchè lei decide che non è felice neppure dopo quel passo, e avendo la possibilità di tradire facilmente, molla tutto e si deresponsabilizza in un nanosecondo, appoggiata spesso dai vantaggi legali del divorzio.
Questi fenomeni sono reali, molto frequenti e nocivi per la società, per i motivi che ho elencato finora: le masse di uomini soli e impauriti, incasellati in categorie da odiare, che appunto 30 anni fa neppure esistevano. Dopodichè è ovvio che la violenza sulle donna sia sempre da condannare ed è ovvio che la rivoluzione femminile andasse fatta. Ma tutti questi effetti collaterali non me li sto inventando io, sono allo studio dei sociologi, e il giorno che verranno affrontati per bene, senza difese gender, senza minimizzazioni o sbeffeggiamenti, avremo fatto un altro passo culturale importante.

Ultimissima cosa sul fatto che una donna di successo sia considerata dai maschi come una che l'abbia smollata in giro: sicuramente c'è chi lo pensa, e questo ovviamente ha il mio disappunto. Però anche qua vediamo di non generalizzare. La maggioranza degli uomini non pensa che ad esempio una Virginia Raffaele o una Samantha Cristoforetti siano lì perchè l'abbiano smollata a qualcuno, basta vedere come lavorano per capire che sarebbero arrivate dove sono in ogni caso, grazie alle loro capacità. Perchè comunque la si possa pensare, in questa società tanto maschilista, il merito sul campo grazie a dio conta ancora più di tutto il resto: puoi anche smollarla per ottenere un ruolo, ma se poi non sei capace nel tuo mestiere, fidati che ti fanno perdere il posto per motivi che non hanno nulla a che vedere con il fatto che tua sia maschio o femmina.

Anonimo ha detto...


PPS - Ultimissima cosa : siamo partiti dal post di un carnista che aveva cucinato vegano per la compagna vegana.
Per me e per altri si è trattato di un gesto di avvicinamento su due fronti: uomo verso donna e carnista verso vegano.
Apprezzare queste piccole attenzioni è la risposta giusta per riavvicinare due mondi così sempre in attrito, mentre costruirci sopra un ragionamento malizioso e incoraggiante all'ipergamia mi è sembrato un modo per gettare benzina sul fuoco, e ribadisco che l'ipergamia è corresponsabile dei fenomeni tipo incel, cioè uomini figli delle donne come tutti gli altri, che magari sono nella norma come estetica e carattere ma che essendo comunque considerati troppo mediocri in mezzo a un mare di selezione non riescono ad affascinare le donne, e per questo tendono ad abbassare l'autostima e a sentirsi sbagliati nella vita. La discussione poi verteva sui piccoli gesti di giorno come quello che ha fatto quest'uomo e sul volere comunque di più, io ti ho risposto come sopra e tu mi hai tirato in ballo i femminicidi o i revenge porn (!!), come a buttarla in caciara, come se io non li condannassi, come se non fossero un'iperbole già punita dalla legge, come se bastassero questi gesti estremi a configurare tutta la società come maschilista, senza voler considerare le statistiche che invece decretano lo strapotere relazionale nelle mani della donna, con tutto l'uso strumentale e spesso violento che ne consegue.
Il non riconoscere nell'uomo anche la la figura di quello che ha ascoltato le vostre lotte (visto che ai tempi chi era al Potere era per forza uomo) a questo punto può solo essere coerente con tutto il resto che hai scritto. Mi aspetto che un giorno tu possa anche abbracciare le cause maschili come noi abbiamo abbracciato e abbracciamo tutt'ora quelle femminili. Saluti.

Rita ha detto...

Allora, vi chiedo una cortesia: potete firmarvi, anche con un nome falso, ma sempre lo stesso, di modo che sia più facile far capire chi risponde a chi?

Riguardo gli uomini soli, io trovo veramente pretestuoso incolpare le donne in quanto la difficoltà di trovare un compagno o compagna di vita è una questione che riguarda sia gli uomini che le donne. Vogliamo veramente parlare di canoni estetici? Sicuramente quelli cui sono soggetti le donne sono molto più stringenti.
In genere, a parità di fascino e di intelligenza, sicuramente fa meno fatica un uomo a trovare una compagna che non viceversa.
E comunque io trovo questo livello di analisi veramente molto basso.
Le motivazioni per cui non si trova un compagno o compagna di vita sono molteplici e ridurle all'aspetto estetico o alla timidezza mi pare molto superficiale e semplicistico; inoltre aggiungo che non è un diritto universale, si può anche stare soli, essere felicemente single.
Io sono stata sola per lunghi periodi. E trovo che fosse mio insindacabile diritto non essermi accontentata e aver aspettato di trovare la persona giusta.
Le relazioni sono difficili, richiedono impegno e non bisogna darle per scontate.

A me sembra che tu ti rigiri le cose un po' a modo tuo, scrivi cose sinceramente imbarazzanti come quella che non vivremmo più in una società patriarcale, salvo poi lamentarti del fatto che ti avrei invitato a non scrivere più. Questo è un mio spazio, io tratto determinati argomenti che mi rendo conto possono esseri divisivi e suscitare indignazione in chi non la pensa come me e sono molto, ma molto aperta e disponibile al confronto, tranne quando vedo disonestà intellettuale, trollaggio, pure inconsapevole, e disprezzo velato. Nel tuo caso c'è sicuramente un trollaggio inconsapevole (se non sai cosa significa trollare, vai a cercare su google) e anche un po' di malafede, secondo me perché le cose son due: o non sei in grado di leggere la realtà, oppure fingi di non saperlo. Detto in parole parole: o mi stai a prendere in giro per provocarmi oppure veramente leggi la realtà in modo del tutto parziale.
Viviamo in una società in cui giornalmente avvengono stupri, femminicidi, molestie quotidiane, e tu parli di misandria e di uomini che non riescono a trovare una fidanzata. Ci saranno uomini sensibili e soli, non dico di no, ma come ci sono anche donne sole ed emarginate. Le donne sono bullizzate sempre, quando non sono corrispondenti ai canoni estetici richiesti e pure quando lo sono. In più sono sempre vittime di catcalling, molestie reali e virtuali e tanto altro. Negare questo è indice di ideologia maschilista, o di intento provocatorio.

Detto questo, mi dispiace che sei solo, ma se questi sono i presupposti con cui ti confronti con le donne, secondo me, avrai difficoltà a farti ascoltare.

Rita ha detto...

Comunque, per chiarire, questa mia bacheca non è un punto d'ascolto per uomini soli: per quello ci sono psicoterapeuti preparati. Io mi occupo di antispecismo e femminismo, poi ogni tanto scrivo di libri, film o di altro che mi va.
Quindi, mi dispiace, ma non spetta a me darti conforto. Cerco di essere una persona gentile con tutti, ma questo è un semplice blog di approfondimento su alcuni temi.

Anonimo ha detto...

Ok, ne prendo atto, non ne vuoi parlare.
Sappi solo che psicologi e terapeuti non possono fare granchè, è la donna che deve restituire validazione all'uomo, altrimenti i terapeuti potranno sempre e solo consigliare pagliativi.
Ecco cosa possono fare le donne per ridare un pò di coraggio agli uomini: per esempio iniziare a propagandare slogan antivirili, tipo "timido è bello", "non mi interessa quanto sei alto o quanti muscoli hai", "il carattere in un uomo è è tutto", "non aver paura di me, gli uomini li so anche amare", ecc. perchè finora l'unica cosa che si capisce di quando vi esprimete sugli uomini è che volete continuamente sminuirli o far loro la guerra.
Il tuo compito, come femminista, è quello di occuparti delle discriminazioni di TUTTI, non solo delle donne. Altrimenti sei misandrica.
Puoi fregartene dei problemi degli uomini soli, che sono fisiologicamente legati alle conseguenze della rivoluzione femminile, ma non ti stupire se gli uomini se ne fregheranno quindi delle tue battaglie.
Quanto al mio rapporto con le donne, non ne sai nulla, ed ecco perchè mi firmo come anonimo. Potrei essere una donna io stesso, potrei essere sposato felicemente, potrei essere Marco Crepaldi o Florio, però è interessante il fatto che siccome sto espondendo dei prolemi intimi maschili allora per te non sarei degno di una donna. Quindi anche le donne che espongono i loro problemi non dovrebbero essere degne di un uomo... ?

PS - non era necessario che tu pubblicassi il commento, mi basava che lo leggessi. E ribadisco: questo blog, finchè non si occupa anche del sessismo che subiscono i maschi, sarà sempre e solo misandrico sulla questione gender.
Saluti.



Rita ha detto...

Continuo a rispondere, gli ultimi due commenti li ho visti adesso, e li ho approvati adesso.

Allora, qui mi pare che si confondano due piani.

Io, come ho scritto sopra, parlo di femminismo e problematiche femminili, cioè relative all'oppressione che noi donne abbiamo subito nei secoli e subiamo ancora oggi, seppur in termini diversi, sotto alcuni aspetti.
Quello di cui parli tu (firmati con un nome, anche finto, ma almeno posso distinguerti da altri anonimi che commentano qui, altrimenti non si capisce poi a chi rispondo), ossia la problematica degli uomini che hanno perso la loro centralità, che si sentono insicuri, soli ecc. lo capisco e certamente è un effetto del femminismo, cioè del fatto che le donne ora appunto possono almeno scegliersi il compagno ed essendo più autonome perché hanno studiato e uno straccio di lavoro lo trovano, sono anche più libere di andarsene se la relazione non funziona più. Ma meno male!!! Ma questa è una vittoria!!! Ma ci mancherebbe che fossimo ancora costrette entro matrimoni infelici! E costrette solo perché senza lavoro e perché una donna che divorziava era considerata una poco di buono.
Il fatto è che però a molti uomini questo fatto che le donne non siano loro oggetti di proprietà, non va giù e quindi iniziano a perseguitarle e non di rado il tutto sfocia nei femminicidi. I femminicidi si chiamano così per via delle motivazioni, che sono sempre le stesse: incapacità degli ex o degli attuali conviventi di accettare che una donna abbia opinioni, libertà, un lavoro e sì, possa lasciarli se la relazione non funziona più.

Non capisco perché tu insista tanto nel vedere come un valore matrimoni indissolubili, ma con infelicità. Per paura di stare solo? Ma perché bisogna aver paura di stare soli? E stare in una relazione infelice non è forse peggio che stare soli?

Per concludere: il femminismo si occupa dell'oppressione femminile. Non delle problematiche maschili.
Ci siamo occupate di voi uomini per secoli: cucinandovi, curandovi, trattandovi come dei bambini, restando in disparte. Il mondo era vostro. Ora ci siamo anche noi. Non vi sta bene, questo vi crea problemi? Non può diventare il nostro problema. Ora ci saremmo un po' stancate di ascoltarvi. Vogliamo pensare anche alla nostra felicità e realizzazione.
Dei problemi vostri parlatene tra di voi o con uno psicoterapeuta. Noi abbiamo già i nostri mostri da combattere che sono, tipo, quello di essere state molestate o aver subito violenze, tanto per fare un esempio, o di non essere considerate mai abbastanza capaci. Insomma, non possiamo occuparci pure delle problematiche maschili.
Questo tipo di lavoro non riguarda il femminismo.

Anonimo ha detto...

"Per concludere: il femminismo si occupa dell'oppressione femminile. Non delle problematiche maschili."

Non è vero, il leit motif delle femministe è che si stanno battendo per la parità e l'antidiscriminazione di TUTTI i generi, non solo quello femminile ma anche maschile e trans. Se poi non sai cosa sia il sessismo verso gli uomini, posso farti qualche esempio.

Se invece non sei proprio d'accordo e vuoi batterti solo per le donne, non vedo nemmeno perchè gli uomini debbano darti retta, la tua visione è parziale e misandrica. Ciao ciao.

Rita ha detto...

Il post, come ti ho già scritto sopra, se non ricordo male, non voleva essere critico verso il tizio che ha cucinato, ma verso quella schiera di donne che ha esultato come se il tipo avesse fatto chissà cosa.
Mi stupisce che dobbiamo esaltarci perché un uomo cucina una cosa per noi. Vi abbiamo cucinato per secoli e nessuno ci ha mai detto nemmeno grazie (questa è è la voce delle mie antenate che parla :D). Siamo state in cucina per secoli e veniva dato per scontato, ora se ci mette un uomo si fa chiamare chef oppure necessita di uno stuolo di ancelle che in coro gli fa "ohhhh, bravo!".
Sull'abbracciare le cause maschili, penso di averti già risposto.
Comunque grazie per i commenti perché, quanto meno, ho capito cosa volevi dire, cioè ho capito meglio il tuo punto di vista.

Riguardo gli mra: fanno proprio dei discorsi disonesti intellettualmente perché dicono, per esempio, che il numero di uomini uccisi è superiore a quello dei femminicidi, ma senza distinguere tra le cause.
Cioè, inseriscono nelle statistiche gli uomini uccisi da altri uomini (e non da donne!) durante risse, rapine o altro o i suicidi. I femminicidi si chiamano così, come ho già detto, non perché la vittima è semplicemente donna, ma perché è una donna uccisa da un uomo per una serie di motivi specifici. Per esempio, una donna uccisa per denaro da un ladro, non costituisce femminicidio. Quindi se parliamo di numero di donne uccise da uomini, non mi puoi rispondere dicendo che anche molti uomini vengono uccisi ogni giorno perché non sono uomini uccisi da donne, ma sempre da altri uomini e per altri motivi. Non so se riesco a essere chiara.
Ecco gli mra fanno questi giochetti qua. Molti di loro sono veramente misogini.
Giorni fa un'autrice femminista, durante un seminario su zoom, che è aperto a tutti, è stata presa di mira da un gruppo di trogloditi che in diretta le hanno inviato cazzi disegnati o scritto frasi come "troia, vai a casa", "zoccola, devi tornare in cucina".
Episodi come questo sono frequenti.
Gli mra fanno queste cose.
Quindi gli mra sono così non perché ci sono le femministe cattive, ma perché sono uomini maschilisti e stronzi e misogini di loro.

Rita ha detto...

Di quale femminismo stai parlando? Perché come saprai ci sono varie correnti.
Il femminismo si occupa certamente della parità, ma appunto per combattere l'oppressione femminile e raggiungere una parità che ancora non abbiamo.
La mia visione non è misandrica perché semplicemente il femminismo che seguo io non odia gli uomini, ma combatte il maschilismo e il patriarcato.
Io non odio gli uomini, anzi, ne ho sposato anche uno, ma non voglio essere oppressa, molestata, uccisa, stuprata da quelli, ancora tanti, che pensano sia loro diritto farlo.
Così come, combattendo lo specismo, non è che sono misantropa, ma combatto l'oppressione degli altri animali.
Ciao ciao.
P.S.: se vuoi commentare ancora, per favore, metti un nome, anche falso, ma che almeno sia sempre quello. O ti sembra misandrico chiedere una semplice cortesia di utilizzo di questo blog?

Anonimo ha detto...

Sono sempre l'anonimo, facciamo che mi chiamo Jumbo.

Sai, è pieno di uomini misogini che però hanno sposato una donna lo stesso, quindi usare la scusa di essere moglie per non definirti misandrica non è molto solida. Non ti sento mai dire "i misogini", usi spesso il termine "uomini" come contrazione generale.

La stragrande maggioranza degli uomini non uccide, non opprime, non molesta e non violenta una donna. La. Stragrande. Maggioranza.
E' come se io dicessi "le donne sono tutte putt." - non ti sentiresti offesa, sapendo di non esserlo eppure di essere apostrofata così lo stesso?

A 7 anni mio padre è scappato con un'altra e io sono rimasto in casa con quattro donne: nonna, mamma e due sorelle maggiori. Uomo ultimo genito, e ho subito una violenza domestica, sia fisica che psicologica, che non puoi nemmeno immaginare. A 17 anni le mia sorelle potevano tornare dalla discoteca alle 4 del mattino, io a 20 anni ero ancora obbligato a rientrare a mezzanotte e mezza.
Se loro mi menavano dovevo buscarle, se provavo a reagire mia madre si metteva in mezzo e le difendeva.

Quando una donna confessa di aver subito violenza dagli uomini, pretende comprensione e ne riceve parecchia.
Io non posso confidare di aver subito violenza dalle donne, perchè se qualche donna lo sente, scappa, mi esclude, pensa che abbia qualche problema o che non sia virile, quindi maschile, quindi uomo, esercitando un sessismo che fa male. Le donne non sono molto disponibili ad ascoltare i nostri problemi, per lo meno non nella stessa misura in cui loro lo fanno con voi.
Da parte mia, verso la donna, c'è sempre stato un misto di reverenza e paura, a causa dell'autorità femminile che mi ha cresciuto.

Alla luce di tutto questo, immagina come mi posso sentire quando la narrativa mediatica in termini di vittima di violenza è unidirezionalmente a favore della donna. Quando mi ritrovo a dovermi sentir dire di aver torto solo per il fatto di esser nato uomo. Il pensiero unico del politicamente corretto mi sta colpevolizzando di essere nato maschio, mentre le donne da un lato si lamentano degli uomini oppressori, ma allo stesso tempo mi accusano di non essere abbastanza virile per loro. E' un paradosso che ti fa vivere male.

Il mio è solo uno spaccato tra mille. Un giorno dovresti approfondire bene le tematiche della solitudine maschile, capire per esempio che "incel" è un termine appiattito, inventato a scopo derisorio/sessista ma che sostanzialmente non significa davvero nulla, e che l'incel moderato non è quello estremista, e non è il MGTOW, e non è nemmeno l'hikikomori, insomma le femministe dovrebbero iniziare a preoccuparsi delle cause maschili almeno quanto gli uomini stanno abbracciando quelle femminili, senza partire sempre dal presupposto che siccome sono donne allora c'hanno ragione a priori su tutto come se la violenza la subissero solo loro. Combattere lo stereotipo che vede la donna attratta dal bullo o dal criminale, combattere questa teoria redpill/LMS che etichetta uomini e donne con falsità sulle dinamiche relazionali, tornare a far valere la figura dell'uomo mite, che sa ascoltare .. tutte queste misure costituirebbero un cambio di pensiero che contribuirebbe molto a migliorare le incomprensioni reciproche e a creare una società più paritaria, ma temo che le prime a contrastare questo cambiamento sarebbero proprio tante donne.


Un saluto.

Rita ha detto...

Eh no, guarda, credo che tu non mi legga attentamente o forse interpreti male ciò che scrivo.
Io raramente mi esprimo in termini generalizzanti sugli uomini, parlo sempre di maschilismo e società patriarcale.
Quello che posso dirti è che sicuramente NON TUTTI GLI UOMINI sono maschilisti, ma TUTTE LE DONNE, nella loro vita, hanno subito molestie di vario tipo.
Se pensi che io sia misandrica, pazienza, non posso cambiare l'opinione che altri hanno di me, ma i miei scritti, per chi ha la volontà di seguirmi un po', parlano chiaro.

Te lo scrivo un'ultima volta e poi basta: il femminismo si occupa dell'oppressione delle donne, così come l'antispecismo si occupa dell'oppressione degli altri animali. Della solitudine maschile parlatene tra di voi, ma non usatela come esempio per incolpare il femminismo.

Mi dispiace per le tue vicissitudini personali, ma io non sono un'amica presso cui trovare conforto, a meno che non ci conosciamo anche nella vita reale, qui si parla in modo più ampio delle dinamiche di questa società. Cioè, sono disposta ad ascoltare uomini che si sentono soli, ma poiché non sono una psicologa, posso farlo al massimo con gli amici. Ripeto, il mio blog non è un punto d'ascolto per uomini soli e non lo dico con cinismo, ma come dato di fatto.

La narrazione mediatica non è per niente in direzione solo della donna, difatti basta leggere come vengono ogni volta definiti gli autori dei femminicidi, cioè fatti passare per poveri uomini depressi e insicuri, oscurando del tutto la vittima che magari era vessata e perseguitata da anni da questi omuncoli.

Non dici una parola sui fatti gravissimi che accadono ogni giorno e che sui media vengono commentati in modo assurdo, tipo "una donna stuprata? Se stava a casa non succedeva!". Ieri l'ennesimo femminicidio, più infanticidio. La narrazione è sempre a vantaggio degli uomini, quasi mai delle vittime.

Rita ha detto...

Mi è partito l'invio prima che potessi finire.

Io non nego, né lo negano le femministe, almeno quelle che conosco io, che possano esistere anche casi di violenza, soprattutto psicologica, di donne su uomini. Le donne non sono sante per il solo fatto di esser tali e donne stronze, autoritarie, ne conosco anche io.
Però qui parliamo di società e di oppressioni.
È un po' come se a fronte di discorsi sullo specismo e sullo sfruttamento degli animali, tu mi portassi esempi di singoli uomini che sono stati uccisi da animali. Ci sono eccezioni, ma il paradigma di fondo rimane specista.

Così come ci sono eccezioni di uomini che sono stati vessati, picchiati, abusati, ma il paradigma di fondo nella nostra società rimane maschilista.

Rita ha detto...

In Giappone specialmente, visto che citi l'Hikikomori (che poi le cause sono da ricercarsi in una molteplicità di fattori e non è che c'entrano le donne), la società è ancora impostata in termini molto svantaggiosi per le donne, il sistema è parecchio patriarcale.