sabato 23 gennaio 2021

Quali scuse?

 

Vediamo, quali erano le giustificazioni che vi davate quando ancora mangiavate animali, ma eravate messi di fronte all'eventualità di cambiare?

Io mi dicevo che mangiare animali era parte della mia cultura, che non era colpa mia se ero nata e cresciuta e continuavo a vivere in una cultura in cui era considerato normale farlo e che sarei stata disposta a cambiare quando quella cultura fosse cambiata. 

In pratica non mi assumevo la responsabilità di essere io parte attiva di quel cambiamento. Mi dispiaceva per tutti quegli animali uccisi che ho sempre saputo essere individui coscienti, senzienti, intelligenti, sensibili (anche se non conoscevo la realtà brutale e violenta di alcune pratiche necessarie a produrre latte, uova, insomma, i derivati), ma mi dicevo che io non potevo farci nulla.

Una volta una conoscente vegetariana mi disse "Se ti dispiace veramente, smetti di mangiarli, altrimenti smettila di dire che ti dispiace perché suona un po' ipocrita".

Ma la vera folgorazione la ebbi qualche tempo dopo leggendo I diritti animali di Tom Regan. In quel testo ogni giustificazione veniva smontata e svelata per quello che è, ossia una giustificazione priva di logica che ci raccontiamo solo perché intimamente siamo convinti che gli animali contino meno di noi, che siano meno intelligenti, che soffrano meno, che i loro interessi valgano meno dei nostri, ovviamente assumendo come parametro di giudizio solo ciò che ci fa comodo dimostrare e che mantiene intatti i nostri privilegi, convinzioni e credenze che assumiamo in maniera pressoché inconscia e che quindi vanno a formare un'ideologia tanto invisibile quanto difficile da smantellare e difficile da smantellare proprio perché invisibile e poi naturalizzata e normalizzata: un'ideologia che si chiama specismo.

Smontata questa, ho capito che non avevo più scuse. 

Certo, ero e sono consapevole che la mia decisione influisce poco e niente sulla produzione mondiale, ma io non voglio essere complice della violenza sugli animali e penso che se riteniamo qualcosa ingiusta e sbagliata dobbiamo agire di conseguenza.

Moltissime ingiustizie possono continuare indisturbate proprio perché ognuno di noi pensa di avere poca voce in capitolo, ma non è così, questo è il grande inganno di cui siamo tutti vittime, pensare di non contare e demandare tutto ai governi, alle istituzioni, che è ciò che hanno sempre voluto, ossia deresponsabilizzarci.

Deresponsabilizzare è la mano armata del Potere. Anche quello travestito con abiti democratici.


Foto scattata durante un presidio NOmattatoio. Due maiali cercano conforto reciproco nell'attesa di entrare al mattatoio. 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mia moglie Vania è stata vegetariana molti anni ed io in casa mi sono adeguato a non mangiare più carne e insaccati solo per non ostacolare la sua scelta;quando però mi capitava di mangiare un salume e lei mi faceva notare che era un pezzo di un Animale io rispondevo "che tanto,oramai era morto".potrei ,come molte persone umane, scrivere una lista lunga di risposte quando messo di fronte alla sofferenza inflitta agli altri Animali ma lascerò il compito ad altri che seguiranno nei commenti.aggiungo solo che io ho cambiato modo di vivere da un momento all'altro, velocemente senza ripensamenti e con la voglia di approfondire la questione e subito dopo è cresciuta in me la voglia di provare a lottare con Loro.il cambiamento,io e Vania lo abbiamo fatto ,lo stesso giorno in cui siamo andati a festeggiare un ultimo dell'anno in un agrivegan in quel di Taro (sicuramente un agriturismo anche antispecista). pochi giorni passati in quel luogo mi hanno dato la possibilità di leggere alcuni opuscoli che parlavano di liberazione animale e di antispecismo, più alcune conversazioni con il proprietario del luogo che mi hanno messo davanti alle mie responsabilità.per fortuna.
Condivido in pieno quando affermi che non possiamo demandare tutto alle istituzioni,anche perché il potere e la violenza sono legate alla legge stessa che condanna gli altri Animali e non solo ad un destino infame.credo che ogni singola persona possa fare la differenza proprio nelle azioni quotidiane.saluti antispecisti.Sergio

Rita ha detto...

Grazie Sergio!