tag:blogger.com,1999:blog-155378106199469581.post5898130546743323848..comments2024-01-17T18:29:18.801+01:00Comments on Il Dolce Domani: A proposito del Decameron tradotto da Busi: una riflessione sulla traduzione Ritahttp://www.blogger.com/profile/00874321717208230301noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-155378106199469581.post-33513862571568456322013-10-11T12:22:59.309+02:002013-10-11T12:22:59.309+02:00Rita, per come la vedo io, il Decameron una volta ...Rita, per come la vedo io, il Decameron una volta scritto è quello lì. Ci si può lavorare parallelamente. Si può commentare, si può ripassare al setaccio filologico, si può farne la parafrasi, gli si possono applicare quelle sanguisughe degli apparati critici e si può riscrivere. <br /><br />Quella di Busi è una sorta di parafrasi. Un bigino. Non sono affatto contrario che lo faccia, ma credo sia giusto chimare le cose col loro nome perché poi essendo Busi l'autore e standoci in mezzo la pubblicità, il marketing ecc, si rischia di fare confusione. Dinamo Selignerihttps://www.blogger.com/profile/06158986772656783115noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-155378106199469581.post-37578062465932020142013-10-10T10:40:49.656+02:002013-10-10T10:40:49.656+02:00Enrico,
sì, col testo a fronte non sarebbe male.
...Enrico,<br /><br />sì, col testo a fronte non sarebbe male.<br /><br />Un po' impegnativo lo è il Decameron, dipende comunque dalle novelle, in quanto la lingua variava a seconda del contenuto e dei personaggi. <br />C'è anche da dire che dopo un po' uno ci prende la mano, si impara insomma a seguire il testo, però credo sia vera l'obiezione che muove Busi e cioè che oggi nessuno ride più leggendolo, mentre ai suoi tempi faceva ridere. Ritahttps://www.blogger.com/profile/00874321717208230301noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-155378106199469581.post-81423138456896646162013-10-10T10:37:02.090+02:002013-10-10T10:37:02.090+02:00Dinamo, l'intervista stava sul Venerdì di Repu...Dinamo, l'intervista stava sul Venerdì di Repubblica (o su D? Mi viene un dubbio, l'ho letta a casa dei miei e poiché ho sfogliato entrambe le riviste ora non ricordo più dove fosse esattamente) e mi è parsa convicente. <br />Del suo Seminario ha detto proprio così, che sarebbe ora di riscriverlo, che oggi insomma non userebbe più alcuni termini.<br /><br />In quanto alla traduzione del Boccaccio, non credo che intenda sostituire il calesse con la Fiat, solo appunto fare una sorta di parafrasi dei passaggi più oscuri, tradurre quei termini che oggi non si usano più, rendere la lettura più accattivante, più scorrevole. Non si tratta, a quanto ho capito, di uno stravolgimento totale. Bisognerebbe leggerla comunque, io magari un'occhiata gliela do, tanto l'originale comunque me lo ricordo abbastanza bene e penso di avere modo di capire se questa traduzione sia valida o meno.<br /><br />In quanto all'operazione commerciale, e beh, sicuramente sarà così, però alla fine bado al risultato.<br /><br />Sì, capisco il discorso della scrittura di Boccaccio che era lingua viva e diretta ai suoi contemporanei, ma, appunto, se oggi però la maggior parte delle persone non è più in grado di cogliere certe squisitezze linguistiche, certe arditezze, modi di dire, che senso ha leggerla? Perde proprio il senso, no?<br />Dunque, tanto vale cercare di recuperarla provando a rendere in un italiano attuale quelle che erano le sfumature linguistiche dell'epoca. Difficile, ma non impossibile.<br />Ripeto, io l'operazione in sé la trovo interessante, poi ovviamente tutto dipenderà dal risultato.Ritahttps://www.blogger.com/profile/00874321717208230301noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-155378106199469581.post-20984345041647985352013-10-09T22:40:58.416+02:002013-10-09T22:40:58.416+02:00Rita, quella di Busi è un'operazione commercia...Rita, quella di Busi è un'operazione commerciale ed è sotto questa luce che do la mia benedizione a Busi. Se dovessi invece vederla dal punto di vista letterario, mbè, non mi sembra altro che un'operazione commerciale. Io non sono un purista, né tantomento un puritano. Non concepisco la letteratura come una cosa sacra, non l'ho mai presa sul serio, ci sono capitato per puro caso. Non la prendeva sul serio nemmeno Boccaccio (Busi sì, ma questo ora non c'entra).<br />Il Decamerone è un'opera aperta a tutto, lo è sempre stata. L'hanno riadattata verbalmente nella tradizione orale e letterariamente, l'hanno anche adattata al cinema, con Pasolini. Un po' come le riscritture del Pinocchio. <br />Ma l'idea di Busi non ha nulla di artistico. Non mira affatto a rimettere in gioco il Decamerone. E' solo un servizio (un servigio?) al lettore. E poi come attualizzare quell'opera? Oltre a perdere tutto lo stile di Boccaccio, come rendere una scena trecentesca? Sostituiamo i calessi con una Fiat Punto? I cavalli cogli scooter? Ma allora non varrebbe la pena, dico a Busi, di mettersi sì a lavorare sul Decamerone ma per riscriverlo alla moderna, reinventarlo? fare, per dirla alla Manganelli, un libro parallelo?<br /> <br />In più faccio notare che la scrittura boccaccesca, per sua natura, mira alla morte di sé stessa, alla finitezza, proprio perché costruita sul verba volant del tempo. Una delle sue leve sta nell'essere esauribile col volgere degli anni, di essere consumabile e moritura. Anche i riferimenti cronistici hanno l'obiettivo di attualizzare, la sua lingua nasce dal vivo. Boccaccio non scriveva per i posteri. Scriveva storie per i vivi. Noi lettori di oggi, in quanto posteri, valiamo come morti. E la traduzione del Decamerone ci toglie le forme, lo stile, la lingua, la vita del testo per darci quello che i lettori vogliono: le storielle e i contenuti (perché sono le cose che, ahimè, non costa fatica capire). <br /><br />Di Busi mi fa specie leggere che abbia detto che sarebbe ora di riscrivere Il seminario perché il vocabolario bla bla. Uno perché il primo capitolo di quel romanzo, Barbino, sono pagine bellissime. Due perché poco tempo fa un Busi da poco estromesso dall'Isola dei famosi diceva che se lui nel suo Seminario utilizzava ottantamila parole e la gente non lo capiva perché ne sapeva a malapena due-trecento, non era colpa sua. Non ci poteva fare niente. <br /><br />Lo dice in questo treno di video su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=Y1XblAYWDIU<br /> <br />Dinamo Selignerihttps://www.blogger.com/profile/06158986772656783115noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-155378106199469581.post-78621718927517611612013-10-09T22:21:32.012+02:002013-10-09T22:21:32.012+02:00Mmm, ammetto che quando ho letto "traduzione ...Mmm, ammetto che quando ho letto "traduzione del Decameron" ho storto il naso, ma hai argomentato molto bene nel tuo post e un po' mi sono ricreduto.<br />In effetti, è importante che un'opera sia leggibile senza che si perda il suo contenuto.<br />In ogni caso, ciò che ho letto del Decameron (non molto), lo ricordo come impegnativo, certo, ma non troppo. <br />L'ideale forse sarebbe un'edizione con testo a fronte, in modo da poter permettere la lettura del testo originale di Boccaccio, e magari allo stesso tempo dare un'occhiata alla traduzione moderna ( o viceversa).<br />Ottimo articolo ;)Enricohttps://www.blogger.com/profile/02276001130902147468noreply@blogger.com