domenica 21 dicembre 2014

E buon Natale!


Ieri mattina davanti al mattatoio è stata un'esperienza devastante.
Vedere i piccoli agnellini spaventati e sapere che non si poteva far nulla per salvarli ci ha messo a dura prova; sentire le risa e parole di scherno dei macellai che hanno osato uscire fuori per provocarci ci ha fatto capire che esiste una parte di umanità perduta, che non voglio, né posso più giustificare. 
Automatismo, deresponsabilizzazione, quello che volete, ma il coltello nelle loro mani rimane un fatto che, al netto di ogni analisi, non si può cancellare.
In tutto quel dolore e tensione, c'è stata però una cosa che mi ha riempito il cuore di speranza. Una persona, una persona che non sapeva nulla del nostro presidio, ma che per caso si è trovata a passare di lì, ha scelto di unirsi a noi. Ha preso in mano un cartello e ci ha tenuto compagnia per quasi tutto il tempo.
Se è vero che la lotta per la liberazione animale comincia quando le persone comuni si uniranno agli attivisti per protestare davanti ai mattatoi, allora forse quel tempo non è più molto lontano.

8 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Forse davvero un giorno l'agnello giacerà col leopardo, ma di sicuro non col macellaio. Poracci, però: forse le risate di scherno gli servono per non pensare che per guadagnarsi da vivere devono scannare dei neonati...

Enjoy Life ha detto...

Mamma mia.....non riuscirei, credo, a guardare gli agnellini spaventati che vanno al macello e non poter fare niente....non riesco neanche a pensarlo!
Ma come si fa a fare il lavoro del macellaio? Ma anche se uno è disperato e senza lavoro come fa? Cosa racconta alla sua coscienza?
Non so, non posso proprio capire.....e al solo pensiero di quei poveri agnellini mi si spezza il cuore.
Grazie per la tua coraggiosa protesta!
Serena

Giovanni ha detto...

Che brivido di angoscia questomtuo racconto Rita. Quando dici dei camion pieni di agnellini, mi si è stretta la pancia di brividi gelati.
Mi ha commosso questo passante sconosciuto che ha preso il cartello con voi: è forse ttuta qui la storia di Natale, molto dickensiana, quindi anche necessariamente molto crudelle ecruenta, come tutte le fiabe cpme si deve.
Ma che strazio peer quegli agnellini.! hai ragione, c'è una umanitò per la quale non è più possibile provare qualsiasi giustificazione.
Ci metto i macellai, e tutti quelli che dichiarano a gran voce che degli agnellini non gliene frega niente, a loro piace mangiarli perché hanno un buon sapore!

Maura ha detto...

E mentre tu coraggiosa amica mia te ne stavi lì al freddo a farti strappare l'anima dalle grida disperate di neonati che sanno ancora di latte, leggo che è in procinto di nascere un nuovo decreto legge che depenalizzerà i reati contro chi maltratta gli animali e che di fatto annullerà le pene al di sotto dei 5 anni.
Bella storia! così già le pene sono una miseria rapportate al danno che arrecano, così facendo qualsiasi disgraziato (e ce ne sono parecchi) si sentirà libero di massacrare dei poveri indifesi perchè tanto non verrà punito!
Che merda lo stato italiano, con tutte quelle cose marce da sistemare cosa fanno?! Vanno a mettere mano ad una legge che già così com'è non protegge più di tanto gli animali.
Firmeremo quest'ennesima lettera di protesta al parlamento che come in altri casi la rispedirà al mittente!
Aderisco al mail bombing organizzato dalla LAV con un modulo online già disponibile, ti ringrazio per la tua partecipata protesta di sabato...un abbraccio.

Nella Crosiglia ha detto...

Rita mia, io animalista convinta mi sarei unita con mille cartelli, con le mani tremanti e pronta a portarli tutti a casa, mentre quei bastardi ridevano..
Scusa ma gli animali mi hanno sempre salvato dai dolori più laceranti della vita mia e odio vederli soffrire, anche nei cartoni animati..
Eccessiva? Forse , ma è un delle poche cose che mi vanto di essere..
Mi sono iscritta con amore, sperando in un tuo gradito ricambio..
Un grande abbraccio!!!!!
http://rockmusicspace.blogspot.it/

Martigot ha detto...

Cara Rita, io questo coraggio di stare lì in prima persona a vedere queste cose so che non ce l'avrò mai, proprio non riuscirei a sopportarlo.
Ma so che è giusto esserci invece, come avete fatto voi. Chi hanno al loro fianco gli animali, se non persone come te?
Come vorrei che questo mondo fosse un luogo migliore anche per loro!

un abbraccio

Rita ha detto...

Ciao a tutti, grazie per i vostri commenti solidali, purtroppo più passano i giorni e più la botta del presidio si fa sentire, non riesco a togliermi dalla testa lo sguardo di quelle creature.
Però esserci, come dice Martigot, è importante, per loro innanzitutto, che non sono lasciati soli, ma anche per testimoniare all'esterno e scalfire la "normalità" di quel posto orribile.
Torneremo ancora, il mese prossimo.

@Nella
Grazie, poi quando ho un attimo di tempo vengo a visitare il tuo blog, mi iscrivo volentieri, certamente.

@ Martigot

Un caro abbraccio, ti leggo sempre, anche se non commento, ormai passo molto tempo su Facebook, dai un bacione al piccoletto, ho visto le foto, è stupendo.

@ Maura

Amica mia, pare che le proteste siano servite, non depenalizzeranno i reati contro gli animali, in un altro commento a seguire ti posto un articolo che mi ha inviato una mia amica.

Colgo l'occasione per augurare buone feste a tutti voi.

Rita ha detto...

Maura, ecco qua:

Da Corriere della Sera del 23/12/14
> http://digitaledition.corriere.it
>
> Gli animali e i maltrattamenti
> «Il reato non sarà depenalizzato».
> ROMA Non ci sarà l’impunità per i crimini contro gli animali. Lo garantiscono dal ministero della Giustizia e gli animalisti esultano per una stortura raddrizzata all’interno di un decreto delega, licenziato dal Consiglio dei ministri. La parte che riguarda gli animali verrà stralciata.
>
> Il decreto legislativo riguarda infatti la «non punibilità per particolare tenuità del fatto» e non è un decreto fatto ad hoc contro gli animali, bensì un decreto delega che abbraccia i reati a trecentosessanta gradi.
>
> Soltanto che questo decreto finiva per penalizzare gli animali che per loro natura non si possono difendere, anche se grazie a una legge del 2004 possono essere difesi (dagli animalisti, appunto). Il problema, però, è che non sempre questo poteva succedere, e alla fine si era creato un guazzabuglio legislativo, un doppio binario ingestibile per cui i crimini contro gli animali finivano per rimanere impuniti.
>
> Non succederà più. Adesso dagli uffici di via Arenula del ministro Orlando assicurano: questi reati non saranno compresi tra quelli per i quali è prevista la non punibilità, nel caso in cui si manifestino crudeltà nei confronti degli animali.
>
> Il primo ad esultare è Fulco Pratesi, storico presidente del Wwf, oggi presidente onorario: «Le creature animali fanno parte della creazione e dobbiamo tutelarle anche se non possono difendersi da soli. Ma non dobbiamo dimenticarci che anche i Beni culturali non hanno la parola per difendersi».
>
> Sono stati in tanti a mobilitarsi contro questa stortura del decreto delega. Da Palazzo Madama la senatrice del Pd Silvana Amati ha preso l’iniziativa più concreta: una settimana fa ha impugnato carta e penna e ha scritto una lettera al ministro Orlando per segnalargli come e perché con quel decreto appena approvato, alla fine, si sarebbero depenalizzati i crimini contro gli animali.
>
> Ma anche gli animalisti avevano fatto la loro parte, e tra loro Michela Vittoria Brambilla, la deputata di Forza Italia famosa per le sue battaglie animaliste, prima fra tutte quella contro l’allevamento Green Hill di beagle per la vivisezione. «Non devono essere considerati crimini minori i reati contro gli animali», ha commentato a caldo Brambilla che non riesce ad esultare per questo annuncio che arriva dal ministero d via Arenula.
>
> Dice, infatti, Michela Vittoria Brambilla: «Trovo gravissimo che una volta in più questo governo non abbia tenuto conto degli animali e sono sicura che questa marcia indietro non sarebbe mai avvenuta se l’Italia intera non si fosse mobilitata. Per questo adesso vigileremo attentamente che questo dietrofront venga realmente messo in pratica. Non ci fidiamo».
>
> La mobilitazione degli animalisti è stata massiccia. È scesa in campo la Federazione italiana associazione diritti animali e ambiente, trentaquattro gruppi organizzatissimi che in tutta Italia avevano minacciato il «bombing». Ovvero di intasare con le mail la posta elettronica del premier Renzi, del ministro della Giustizia Orlando, dei presidenti delle commissioni di Camera e Senato.
>
> L’appuntamento era stato dato per il 24 gennaio prossimo. Al «via» sarebbero partiti i click dai computer scatenati degli ambientalisti che avrebbero cercato di coinvolgere nella loro mobilitazioni più cittadini possibile. E probabilmente non sarebbero stati pochi, visto che le statistiche ci raccontano che il 55 per cento delle famiglie italiane ha in casa animali da compagnia e affezione.
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> Alessandra Arachi
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