sabato 3 gennaio 2015

Bianco come il latte, rosso come il sangue


Bere il latte è sostenere i macelli.
I vegetariani possono non saperlo, ma una volta saputo cosa aspettano a diventare vegani? 
Non mangiano animali direttamente, ma continuano a finanziare l'industria del loro massacro e sfruttamento.
Avete presente quei vitellini di pochi mesi che vanno al macello? Sono tutti "figli" dell'industria del latte. 

2 commenti:

inleaguewithseitan ha detto...

Concordo!
Sono proprio i vegetariani più degli onnivori a lasciarmi stupita (e delusa): scusa, tu che già hai riconosciuto la sofferenza degli animali e perciò non li mangi e quindi dovresti essere più sensibile alla questione, perché continui a mangiare i derivati? Cos'è, li rispetto, ma a metà? Non capisco.
Posso comprendere l'essere vegetariani come fase temporanea tra l'essere onnivori e l'essere vegani, ma come scelta definitiva non ha molto senso.
Sempre meglio che onnivori, ma i problemi rimangono!
Avranno paura dello "stigma sociale" che comporta l'essere vegani? Ma non c'è troppa differenza tra l'essere vegetariani e l'essere vegani, basta non essere onnivori e qualcuno che ti darà l'occhiata strana o ti farà domande stupide lo trovi comunque. Mah!

Rita ha detto...

Ciao carissima,
è così infatti.
Se si è diventati vegetariani per motivi etici significa che comunque si è contro lo sfruttamento e uccisione degli animali. Allora, o si ignora che anche dietro la produzione del latte vi siano morte e sfruttamento (illudendosi che veramente esistano mucche felici di darci il loro latte), oppure significa che si è etici a metà, che non si è disposti a rinunciare a degli "alimenti" per quanto si sappia che la loro produzione comporti violenza e crudeltà.
Dunque si è contro alcune pratiche di sfruttamento, ma non altre, contro il concetto di mangiare corpi animali, ma non contro il concetto di mercificazione e reificazione di individui senzienti. Contro la bistecca, ma non contro la logica del dominio. Insomma, si sono persi per strada...