giovedì 9 luglio 2015

Utero in affitto

Giorni fa ho scritto un post su Facebook in cui affermavo che qualche volta la propria intelligenza si dimostra anche ammettendo di non avere opinioni precise su un qualche argomento. Ho sempre avuto paura di coloro che insieme all'ideologia politica che sostengono, prendono tutto il pacchetto senza mai esprimere critiche o discostarsi da alcune questioni. Ad esempio oggi sulla questione dell'utero in affitto chiunque o quasi sia progressista e di sinistra si esprime a favore, pena l'essere considerato conservatore o tacciato di moralismo benpensante.
Io invece ammetto di non riuscire ad avere un'opinione precisa. Ovviamente lungi da me liquidare la questione con il divieto (infatti sono libertaria), però penso che sia comunque problematico dal punto di vista psicologico, per una donna (ossia per chi affitta l'utero) sentirsi crescere un bambino dentro l'utero per nove mesi e poi darlo via. E chi ha avuto figli magari potrà confermarmelo. Penso che si debba e possa contestualizzare ovviamente, non tutti i casi sono simili. Chi lo fa perché ha bisogno di denaro si troverà sempre nella condizione svantaggiata di subire quella che solo all'apparenza si mostra come una libera scelta. Ci sono infatti scelte che non sono tali. Poi anche il bambino, secondo quanto si sa della vita prenatale, nell'utero della madre si abitua alla sua voce, al suo odore, a tanto altro e nel distacco proverà sicuramente un trauma. Non lo vieterei, come non vieterei mai l'aborto, ma sono questioni che non mi sento mai di liquidare con leggerezza, su cui non riesco a pronunciare un sì o un no deciso.
Sono invece favorevolissima all'adozione, sia da parte di coppie omo, che etero. Anche per ridurre la sovrappopolazione. Non capisco quest'ossessione per un figlio biologico a tutti i costi. La maternità e paternità sono condizioni che prescindono dal dna. Persino le altre specie animali adottano spesso cuccioli orfani anche di specie diversa.

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