giovedì 19 aprile 2018

Io non amo gli animali!


- Tu che ami gli animali...

- No, io non amo gli animali, io lotto contro l'ingiustizia del loro sfruttamento, che è diverso...

Precisate questo quando vi appellano come "amanti degli animali", facendo passare in sordina il concetto che della sorte di questi individui oppressi e schiavizzati debbano occuparsi e interessarsi solo coloro che li amerebbero. 
La nostra società è un grattacielo (per usare la ben nota metafora di Horkheimer) che si regge sullo sfruttamento dei viventi e in particolare degli animali. Non c'è settore economico che in qualche modo non usi gli animali e non attinga alle risorse del territorio e manovali dei paesi più poveri. 
Dunque, se ribellarsi allo sfruttamento dei bambini, donne, uomini che vengono sfruttati per fabbricare oggetti poi rivenduti a migliaia di euro in occidente è una questione di giustizia e non di semplice amore, allo stesso modo ribellarsi allo sfruttamento degli altri animali è una questione sociale e politica.

P. S.: anche perché per "amore degli animali" spesso le persone intendono un atteggiamento zoofilo, cioè di passione per gli animali in un'accezione esclusivamente egoistica e di possesso. Amante degli animali è il collezionista di rettili esotici, la signora che compra il gatto o cane di razza per esibirlo alle mostre, il macho man che si prende il pit-bull come estensione della propria forza fisica, la famiglia che porta il figlio allo zoo, al circo o all'acquario e via dicendo. Insomma, nell'espressione "amore per gli animali" continua a sussistere un atteggiamento antropocentrico che vede gli altri animali ancora come esseri inferiori alla nostra mercè di cui si può disporre a nostro piacimento per soddisfare i nostri interessi e non come individui soggetti della loro stessa vita. 

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