giovedì 18 luglio 2019

Scrittura al femminile? No, grazie!

Da appassionata/studiosa di letteratura e di scrittura, mi oppongo fermamente all'idea che esista una scrittura al femminile. Questo è un pregiudizio sessista della peggior specie che noi donne dovremmo combattere. Così come non esiste un cinema al femminile, o una musica al femminile o un'arte figurativa al femminile.
Semmai esiste una scrittura, ossia un tipo di narrazione e fiction che tratta di donne, delle loro problematiche o femminista (ossia che evidenzia e distrugge i ruoli e gli stereotipi differenziati al base al sesso), con protagoniste donne, ma la scrittura, quella può essere solo più o meno buona, più o meno efficace, a prescindere dal sesso.
Non esiste una letteratura femminile o romanzi femminili, esiste buona o pessima letteratura, esistono buoni o pessimi romanzi.

Faccio un esempio banale: le storie della collana Harmony rientrano nella narrazione di genere, non genere femminile, ma genere inteso come argomento (così come esiste il genere noir o fantasy o horror) ed è pessima narrazione e lo è a prescindere dal fatto che a scrivere siano uomini e donne (difatti molti autori di suddetta collana sono uomini che scrivono dietro pseudonimo). 
Che le scrittrici donne o la scrittura delle donne tratti solo determinati argomenti definiti minori o abbia uno stile sdolcinato è un pregiudizio ed è ciò che ci raccontano per sminuirci, per denigrare la nostra capacità di immaginare e raccontare storie. 
Non vi faccio l'elenco di scrittrici donne bravissime, non credo ci sia bisogno, ma pensateci un attimo e vi renderete conto che è così. La scrittura di una grande scrittrice non è affatto diversa (se non per stile individuale, che prescinde dal sesso di nascita) da quella di un grande scrittore.

Idem per la scelta di cosa leggere. Un buon lettore o una buona lettrice legge di tutto, sceglie in base ai gusti personali, alla bellezza di una storia, non in base al proprio sesso.

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