giovedì 26 marzo 2015

Colpiamo ovunque, senza pietà!


Se l'antispecismo e l'ideale di una società diversa - senza più discriminazioni, sfruttamento, dominio ecc. - hanno una possibilità di realizzarsi è quella di lavorare su più fronti: 
- economico/politico: facendo richieste abolizioniste forti dal basso e anche a livello istituzionale, ad esempio trovo utile usare le leggi esistenti sugli allevamenti come grimaldello per mettere in difficoltà economica gli allevamenti, i circhi ecc., imponendo di rispettare quelle norme che, se davvero venissero fatte rispettare, porterebbero alla chiusura immediata diverse strutture; ad esempio i circhi non sono quasi mai a norma e ho trovato molto utile la campagna Liberi con una firma: iniziativa di delibera popolare che chiede al comune di Roma di legiferare in materia di attendamento dei circhi per esigere il rispetto della normativa UE; normativa che se venisse rispettata di fatto renderebbe il territorio romano terra minata per molti circhi o quasi tutti. Se altre città seguissero l'esempio, l'intera Italia diventerebbe terra ostile per i circhi. Nota importante: può sembrare un controsenso appellarsi a quelle istituzioni e leggi che proprio sono responsabili del tipo di società che vorremmo decostruire, ma penso che alcune battaglie specifiche contro determinate forme di sfruttamento possano e debbano essere contestualizzate. Quindi chiedere al ministero dell'agricoltura e allevamento di far chiudere gli allevamenti di visoni, insieme a campagna mirate dal basso (ottima la campagna Visoni Liberi) in cui si sensibilizza anche la collettività, per me è una strategia molto utile. Certamente far chiudere un settore dello sfruttamento degli animali NON ha ancora cambiato la società fondata sulla logica di dominio dei corpi animali (sia umani, che non), però ha assestato un piccolo scossone a livello economico a chi lucra su questo commercio; lo stesso discorso si può fare per la vivisezione e trovo ottima, ad esempio, la campagna contro la KLM perché di fatto ostacolando l'approvvigionamento di animali diretti ai laboratori, si crea un danno economico forte. Sovente poi in economia si verifica il cosiddetto effetto domino per cui se parti di un settore cominciano ad andare a crisi, facile che l'intero settore poi capitoli definitivamente. 
A tutte queste azioni DEBBONO accompagnarsi teorie serie di lotta contro l'INTERO sistema e un approfondito lavoro intellettuale e filosofico volto a cambiare per sempre il nostro rapporto con gli altri animali, non più di dominio, ma di solidarietà, rispetto, cooperazione, altrimenti rimarranno casi isolati e basta e potrebbero concretizzarsi tremila altre forme di sfruttamento in altri settori, magari non ancora scoperti. 
- sociale: organizzarsi quindi in movimenti sempre più ampi di critica e lotta contro il sistema capaci di fare pressioni forti, significative. Teorizzare e sforzarsi di concretizzare nuove maniera di vivere in società, non più improntate al dominio e basate su logiche di potere dall'alto, ma in cui si responsabilizzi la collettività a livello individuale (ossia, la politica è cosa di ognuno, e ognuno lavora per la società in cui vive senza calpestare la libertà del prossimo; capire che tutti saremo liberi quando appunto TUTTI saremo davvero liberi. Tautologico? No. Semplice e logico). 
- psicologico: sensibilizzazione, informazione, ovviamente con modalità di un certo tipo, efficaci e chiare negli scopi da raggiungere. Ad esempio lo scopo dell'antispecismo non è fare proselitismo vegano. Il veganismo è un effetto dell'essere antispecisti, non il mezzo, né tanto meno il fine. Molto efficace invece la diffusione di immagini e video tratte da investigazioni sotto copertura o quelle azioni volte a mettere in luce i processi, i meccanismi e la violenza sistemica delle pratiche di sfruttamento, tra cui presidi e campagne mirate. A patto che non siano sporadici, ma ben inseriti in un preciso obiettivo. 
- filosofico: diffondere e continuare a teorizzare un pensiero critico che metta definitivamente in ginocchio l'antropocentrismo e lo specismo, nonché le dinamiche di dominio sulla natura e sugli individui senzienti e che apra a un diverso rapporto con l'animalità. Per animalità si intende tanto quella di tutti gli individui senzienti che abitano il pianeta, tanto quanto la nostra che abbiamo rimosso sotto secoli di sovrastrutture culturali. 
- culturale QUINDI in senso ampio, intendendo tutto ciò che la nostra specie produce sia di intellettuale, che di materiale (quindi dobbiamo lavorare e incidere un cambiamento prospettico anche nell'arte, letteratura, cinema, linguaggio ecc.: tutta l'arte ad esempio è antropocentrica e raramente ha rappresentato gli animali come individui senzienti, ma quasi sempre come simboli o allegorie a rappresentare vizi e passioni umane ecc.).
Perdonate l'estrema sintesi. Sono punti che lancio per una discussione costruttiva con tutti voi. 
E non dimentichiamo mai che il fine non giustifica i mezzi, ma sono i mezzi ad indicare il fine.

Pubblicato anche sul blog Goodbearblind.

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