venerdì 27 settembre 2019

La questione taciuta, negata, minimizzata, derisa


Mi domando: ma se Greta Thunberg anziché parlare dell'emergenza del cambiamento climatico dovuto all'inquinamento per più fattori avesse preso posizione contro lo specismo, avrebbe avuto la medesima risonanza mediatica e dato vita a un movimento come quello di Fridays For Future?
La domanda suona retorica perché sappiamo già che nessuno se la sarebbe filata, né migliaia di studenti e adulti sarebbero scesi in piazza (a parte i pochi che sono già antispecisti), però, oltre la retorica, ci dice qualche altra cosa, ossia che l'interesse per la causa ambientale, che ovviamente reputo importante, è diffuso perché comunque non ci chiede un drastico cambio di abitudini, né un ripensamento totale del nostro stare al mondo, ragion per cui tutti si sentono contenti di fare la propria parte, acquistando meno plastica, usando meno la macchina, facendo meno acquisti in generale ecc.; eppure, per quanto l'ambiente sia importantissimo, a me pare che sarebbe di gran lunga più importante spingere verso il riconoscimento della tragedia dello specismo, con tutte le sue drammatiche implicazioni dello sfruttamento e uccisione di miliardi di animali al giorno. E per affrontare questo problema non servirebbero riforme da parte di governi, bensì basterebbe la semplice, banalissima, presa di coscienza del fatto che gli altri animali non sono risorse rinnovabili, ma individui da rispettare. Di tutto ciò (e Greta, che è vegana, non può non saperlo), ne beneficerebbero indirettamente anche l'ambiente, le foreste, l'aria che respiriamo, il pianeta intero perché i dati parlano chiaro, gran parte del territorio del nostro pianeta viene letteralmente mangiato via a causa dell'impatto degli allevamenti.
Perché non si parla direttamente della questione animale, che è questione etica e ambientale insieme? Perché Greta nei suoi bei discorsetti scritti non accenna nemmeno in chiusura a parlare dell'importanza della scelta vegan?

Leggo che persino la Coldiretti ha manifestato per la causa ambientale, tutti sono a favore dell'ambiente, ma al riguardo della causa animale continua a esserci un assordante silenzio.

Non ne parlano gli studenti di Fridays For Future ed è inutile andare a queste manifestazioni con striscioni antispecisti che riportano slogan, la causa animale non è un tema che può essere sintetizzato in pochi slogan perché lo specismo è un'ideologia radicata e multiforme; l'intero concetto di umanità si è costituito in opposizione a quello di alterità animale ed è per questo che l'antispecismo non trova facilmente sostenitori perché significa mettere in discussione l'idea che abbiamo non soltanto del mondo, ma di noi stessi, come specie e nelle relazioni con gli altri animali. Mentre, al contrario, è facilissimo e di grande appeal parlare di ambiente e di cambiamento climatico.

Per questo a me Greta non dice nulla, non smuove nulla, non interessa. Mi interessa la causa degli altri animali che è questione di tragicità immensa e di cui veramente siamo sempre solo in quattro gatti a parlare: inascoltati, derisi, sbeffeggiati, tacciati di estremismo e fanatismo.

Nella foto: due fratelli diretti al mattatoio di Roma. Provenienti dal classico "allevamento bio del contadino dietro casa", poco impattante, ecologico. Il primo si appoggia col musetto all'altro, stanno vicini, stretti stretti, in un angolo, terrorizzati.
E no, mangiare meno carne non è una soluzione. Non per loro. Forse per l'ambiente, ma non per loro.

2 commenti:

Bruno Stivicevic ha detto...

Suppongo che un qualche consigliere di Greta l'aveva guidato nell'impresa difficile "che cosa dire, che cosa non dire", avendo in mente la "risonanza zero" che avevamo avuto noi antispecisti/animalisti scendenti in tante piazze con un proposito altamente inaccettabile per i più: "cambiare". Leggo comunque qualche minuto fa su Facebook che la Thunberg invita i suoi 10 milioni di followers di diventare vegan (postando #govegan). Forse il PR era assente...

Rita ha detto...

Ah, ottimo, speriamo che inizi a dirlo. Ma parlando proprio della questione animale, non solo ambientale.