giovedì 22 agosto 2013

Male assoluto




La priorità della liberazione animale non è negoziabile.
La maniera in cui trattiamo gli animali, il loro dolore, la loro sofferenza, il male che facciamo loro non è relativizzabile, né giustificabile.
Esiste un male assoluto? Sì e nella storia ha assunto via via svariate forme.
La deportazione e sterminio sistematico degli Ebrei era il male assoluto, le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki erano il male assoluto, il genocidio degli Armeni e degli Indiani d'America erano il male assoluto.
L'olocausto degli animali, invisibile e in atto da millenni, è il male assoluto.
Ciò che contraddistingue quest'ultimo è che è diffuso in ogni angolo del pianeta e che è accettato e normalizzato dalla maggioranza, sostenuto dai governi, dalle istituzioni, dalla legge, dalla corresponsabilità di ogni singolo che continua a rimanere indifferente di fronte ai numeri di questa tragedia.
Inoltre, ciò che ancora lo rende "particolare" (e per questo non assimilabile ad altre forme di dominio e violenza sui viventi) è che si crea continuamente nuova vita per distruggerla. Esso così diviene riproducibile a oltranza, reiterabile all'infinito.
Una catena di nascite, prigionia e morti sistematizzate e decise a tavolino.
È questo ciò che lo rende ancor più aberrante e inaccettabile.
Una presa di coscienza collettiva di questa tragedia non è più procrastinabile. E dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere affinché avvenga il prima possibile.

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