venerdì 8 agosto 2014

Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie


Avevamo lasciato Cesare che insieme ai suoi compagni liberati si allontanava dalla città e dal mondo antropizzato, rinunciando a qualsiasi tentativo di vendetta contro gli umani: il messaggio finale de L’alba del pianeta delle scimmie era bellissimo. Tutto quello che i primati non umani desideravano era tornarsene a casa, nel loro habitat naturale, per poter vivere in pace finalmente affrancati dal dominio degli umani.
Non che lo si potesse definire un film propriamente antispecista (i motivi li spiego qui), ma c’era spazio per una riflessione sulla nostra specie e sul futuro che ci aspetta se non saremo in grado frenare la spinta al dominio e allo sfruttamento incontrollato del pianeta.
Il sequel Apes Revolution – diretto da Matt Reeves, già regista di quel gioiellino che è Cloverfield – si apre a dieci anni esatti dalla fuga di Cesare e con un breve prologo in cui ci fa capire che il mondo così come lo conosciamo oggi non esiste quasi più (almeno in concreto, mentre in potenza, come poi si vedrà, è rimasto sostanzialmente invariato). Il risultato degli esperimenti in laboratorio cui erano state sottoposte le scimmie nel tentativo di trovare una cura per l’Alzheimer (gli stessi che, guarda caso, avevano reso Cesare più intelligente: il che dà una lettura ambigua della sperimentazione animale, come se da una parte fosse causa di disastri irreparabili, ma dall’altra fosse ciò che ha permesso alle scimmie di evolversi in direzione dell’umano, acquisendone determinate capacità cognitive assunte come parametri di massima intelligenza e senza che il dilemma etico della sua liceità o meno venga minimamente sfiorato) si è dimostrato un virus letale capace di decimare la popolazione umana, ad accezione di un gruppo di superstiti geneticamente immuni che ora si sono riuniti in una colonia nella vecchia San Francisco. Le risorse energetiche scarseggiano e l’unica possibilità che hanno per andare avanti è cercare di rimettere in funzione una diga che si trova all’interno della foresta, proprio vicino al luogo in cui le scimmie hanno stabilito il loro villaggio. Il topic del film è la possibilità di evitare il conflitto e la scommessa di una convivenza pacifica tra i due mondi, quello degli umani e quello delle scimmie.

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