sabato 8 agosto 2015

Della rimozione e negazione

Foto di Marco Cioffi

Mia madre ieri sera si è indignata perché hanno ucciso i maiali dispersi sulla A1 direttamente sul posto, così, a freddo. "Poverini", mi ha detto.
Le ho risposto: scusa ma', ma dove pensi stessero andando? A fare una vacanza? Sarebbero morti comunque, di lì a poco, una volta giunti al mattatoio (per inciso: ciò non toglie che, in quanto individui vittime di un incidente, avrebbero dovuto esser soccorsi).
Lei è sembrata cadere dalle nuvole, come se non avesse mai saputo in vita sua che per avere quella fettina nel piatto qualcuno, tanti qualcuno, devono essere trasportati a forza dentro luridi camion della morte.
Il fatto è che la gente sa e non sa. Sa, ma rimuove costantemente, nega, giustifica.
Ecco, in questi mesi di campagna ‪‎NOmattatoio‬ a volte, lo confesso, ho pensato che quello che facciamo sia inutile. Ma ieri sera invece ho avuto la conferma che raccontare, mostrare, mettere in luce la realtà della violenza istituzionalizzata dei mattatoi - così come di ogni altra forma di sfruttamento - sia quanto mai necessario. 
I mattatoi esistono in ogni città, i tir con dentro gli animali viaggiano in ogni ora del giorno e della notte, ma è come se fossero invisibili poiché rivestiti della patina dell'abitudine, della normalità, della cruda necessità. Quello che dobbiamo fare è spazzare via questa patina e mostrare il vero volto del dominio, della violenza, dell'irrazionalità, dell'insensatezza, della spietata cinica fredda ragione utilitaristica, della profonda ingiustizia di questo sterminio istituzionalizzato.

1 commento:

Fine ha detto...

Hai ragione.. ma quanto dolore amica mia quanto dolore nel leggere quello che hai scritto.. Uccisi sul posto.
Mi credi se piango ?
Ho convertito mia sorella a veganismo, mia madre 76 anni non tocca più carne ma solo formaggio. Ho faticato per svegliarli, sopratutto mia madre. Quante volte ho tentato di farle leggere di animali uccisi, quante immagini ho tentato di farle guardare. Alla fine di punto in bianco ha detto stop. Per mia sorella è stato più facile. Facebook e le immagini che condividevo hanno fatto tutto. Da onnivora a vegana. Ma quanto dolore la loro indifferernza, le loro risposte del cavolo, i loro sfottò, il loro sguardo.. Nella vita reale con gli altri è dura. E' faticoso, è un lavoro a tempo pieno e mi fa male, tanto male l'umanità.
Ti abbraccio.