sabato 22 agosto 2015

NOmattatoio: 9° Presidio

A uno sterminio così sistematico non ci si può che opporre in maniera altrettanto sistematica: per questo prosegue l'appuntamento mensile davanti al mattatoio di Roma.


Sabato 29 agosto, dalle ore 17,00 alle 20,00 - Appuntamento in Viale Palmiro Togliatti, angolo Piazzale Pino Pascali

"In questo modo stiamo disprezzando la vita, stiamo privando della loro dignità esseri senzienti, perfettamente coscienti di quel che viene loro inflitto. L’osservazione di Adorno – Auschwitz comincia quando di fronte a un mattatoio pensiamo che sono solo animali – è un pensiero che sconvolge e che si ha la tentazione di respingere, di rifiutare di fronte all’orrore assoluto della shoah. Ma sono stati proprio pensatori, scrittori, filosofi ebrei, e anche molti scampati ai campi di sterminio, a proporci questo accostamento. E sono stati gli storici a mostrare l’affinità, o meglio il filo diretto che lega i mattatoi di Chicago, dove fu inventata la catena di smontaggio degli animali – da un lato entravano i treni carichi di animali vivi, dall’altro uscivano i treni carichi di scatolette e quarti di bue -, alla catena di montaggio della moderna fabbrica industriale – Henry Ford si ispirò proprio ai mattatoi di Chicago per la sua prima fabbrica di automobili – e dalla fabbrica fordista ai campi di sterminio nazisti"

"Se osserviamo la sorte inflitta nel corso della storia agli animali non umani, e ci soffermiamo in particolare su come vengono trattati oggi nella società contemporanea, vediamo scorrere in filigrana la storia sempre più dura e sempre più crudele di un dominio. Gli animali, come ci diceva Bashevic Singer, sono i più indifesi fra gli oppressi. Vengono trattati così non perché siano predisposti all’oppressione e allo sterminio, non perché siano creature “naturalmente” a disposizione dell’animale umano, ma per un semplice rapporto di forza: vengono trattati così, perché è possibile trattarli così."

(Lorenzo Guadagnucci, giornalista e attivista, diventato vegano e antispecista dopo aver vissuto i fatti di Genova e aver fatto una similitudine tra la violenza avvenuta all'interno della scuola Diaz e quella della mattanza dei tonni all'interno delle tonnare).

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