venerdì 9 febbraio 2018

Facile!


La questione alla fine è molto semplice: se possiamo vivere senza mangiare animali (senza indossarne le pelli, senza tenerli prigionieri nei circhi ecc.) perché farlo?

Interessi economici e abitudine possono essere una giustificazione valida? Lo sono solo per chi li sfrutta, per chi ne trae guadagno, ma tutti gli altri? 
Posso capire che l'allevatore voglia difendere i propri interessi ottenuti sulla pelle di individui senzienti (capire, ma non giustificare, ovviamente), ma il carnista, cosa starebbe difendendo esattamente il carnista? Il suo diritto a mangiare maiali, mucche, polli, vitelli? Il suo diritto a imprigionare, sfruttare, uccidere senza necessità? Il suo diritto all'uso della forza, della violenza, all'esercizio del dominio? Il suo diritto a far nascere individui per trasformarli in prodotti, in merci, in pezzi di carne dopo una breve esistenza di terribile reclusione in capannoni fetidi? Il suo diritto a sfruttare risorse del territorio, a inquinare, a distruggere foreste, a consumare ingenti risorse di acqua, cereali e vegetali per ingrassare questi animali anziché sfamarci direttamente l'intera popolazione mondiale?

Non c'è necessità. Non siamo animali carnivori obbligati.

Tutto questo non vi importa, pensate che non vi riguardi?

Vi sbagliate. Il maggior carburante della violenza è proprio l'indifferenza o l'ignavia, o peggio, la mancanza di volontà di informarsi e di capire in che tipo di società viviamo e costringiamo a vivere migliaia di individui.

Nessun commento: