sabato 16 giugno 2018

Ancora di donne e animali

Questa cosa di giudicare e imputare responsabilità alle vittime anziché agli oppressori deve finire. 
Ripetete con me: se una donna viene uccisa, non è colpa sua. Se una donna viene stuprata, non è colpa sua. Se viviamo in una società patriarcale non è colpa delle donne. Se un animale viene portato al macello, non è colpa sua. Se un animale vive dentro un allevamento lurido non è colpa sua, non è perché gli piace così.

Femminismo e maschilismo non sono la stessa cosa: il primo è movimento teorico e pratico di liberazione da una forma di oppressione millenaria, e questa forma di oppressione millenaria è, guarda caso, proprio il secondo. 
Antispecismo e specismo non sono la stessa cosa: il primo è un movimento teorico e pratico di liberazione da una forma di oppressione millenaria e questa forma di oppressione millenaria è, guarda caso, proprio il secondo.

Pensare che un animale schiavizzato stia bene come sta perché non metterebbe in gioco abbastanza risorse per liberarsi è stupido; pensare che alle donne piaccia essere oppresse perché spesso sono le prime ad essere accondiscendenti è altrettanto stupido: significa non tener conto dei danni psicologici che provocano migliaia di anni di oppressione e dei condizionamenti radicati a livello sociale e interiorizzati a livello psicologico che spesso rendono difficile che una vittima sappia di esser tale. Ma, per fortuna, il femminismo e l'antispecismo è questo che fanno, cioè mettono a nudo e rendono comprensibili queste dinamiche di potere e oppressione millenarie: negarli, ostracizzarli, significa essere parte del problema, significa voler mantenere intatte queste strutture e dinamiche di potere.

Siate dalla parte delle donne, siate dalla parte degli altri animali. Abbiate il coraggio di rompere le catene e smettete di essere parte degli anelli che le compongono.

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