venerdì 26 marzo 2021

Il fascismo di chi non vuole prendere in considerazione la questione animale

 La parlamentare del M5S Daniela Torto presenta un'interrogazione per chiedere di far luce sul caso di un gatto allontanato da un capotreno mentre i proprietari dormivano e in seguito smarrito. La Torto dichiara la necessità di "una rivoluzione culturale anche nel mondo animale. Un mondo troppo spesso aggredito e mai ritenuto alla pari del mondo dell'essere umano". 

Lungi da me fare propaganda partitica (e ne avrei parlato pure se fosse stata di qualsiasi altro schieramento), ma questa parlamentare ha fatto un discorso praticamente antispecista. Infatti lo specismo consiste proprio nel riservare agli altri animali un trattamento morale diverso rispetto a quello degli esseri umani.

Peccato che l'articolo che le dedica Repubblica sia a metà tra il serio e il divertito e che sui social sia stata bersagliata da commenti del tenore "signori miei, che fine ha fatto la politica, ci manca solo che ci si debba occupare anche di un gatto".

Provo molta tristezza nei confronti di chi non prende sul serio la questione animale; la giusta attenzione che dovrebbe essere rivolta a un gatto smarrito - e forse ferito e morto - a causa del gesto di un capotreno è solo la punta dell'iceberg della tragedia più ampia e complessa dello specismo, ovviamente, ma intanto è bene che se ne parli.

Chi sottovaluta la questione animale è un conservatore della peggior specie. Il fascismo inizia anche da qui. Dal non riconoscere il diritto alla vita e alla libertà di tutti gli individui, nell'attribuire status ontologici inferiori ad alcune categorie di viventi, specialmente gli altri animali, e nel ridicolizzare chiunque lotti contro l'oppressione specista.

Aggiornamento: Grisù è stato ritrovato! Almeno questa vicenda ha avuto un lieto fine, ma rimane il problema dello specismo.

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