giovedì 11 gennaio 2024

L'ordine del tempo

 

Oggi invece NON vi consiglio un film. Ossia l'ultimo della Cavani, L'ordine del tempo. 

Un gruppo di amici, tra cui un paio di Fisici, apprende che sulla terra potrebbe abbattersi un enorme meteorite, chiamato Anaconda (sic!), che porterebbe alla fine della nostra specie. Le probabilità sono altissime. 

Sì, il pretesto è lo stesso di Melancholia di Lars von Trier, ma non solo i due film sono imparagonabili, ma direi che filosoficamente sono proprio agli antipodi. 

Melancholia immensa allegoria della depressione e del nichilismo, L'ordine del tempo invece della gioia di vivere, apprezzamento del presente, dell'amore e snocciolamento di pensierini del tipo: tanto poi, meteorite o meno, la fine arriverà comunque per tutti, se non altro a livello individuale, se non di specie, ma l'amore è l'unica forza che supera il tempo, anche se il tempo non esiste e non c'è una legge fisica che possa spiegarlo (l'amore, come l'amore superi il tempo). 

Qualcuno ha scomodato Rohmer perché è un film basato sui dialoghi tra questo gruppo di amici cinquantenni che tirano le somme della loro vita, rimpianti e progetti futuri, sempre che il mondo non finisca. 

Ragazzi, non scherziamo. Non bastano degli attori che parlano attorno a un tavolo a fare Rohmer. E nemmeno un asteroide che, forse, sta per colpire la terra a fare von Trier.

Non basta nemmeno la musica struggente a indurre la nostalgia e forse l'unica scena degna di nota è loro che ballano su Dance me to the end of love di Leonard Cohen, ché se il film fosse finito in quel modo e in quel momento, un gruppo di cinquantenni che balla in maniera un po' goffa e arrugginita (con tanto di accenno di mossetta sensuale di una) e che si prende infine scherzosamente a cuscinate mentre il mondo sta finendo sarebbe stato pure, tutto sommato, una figata. E invece no. 

Ho avuto un solo unico sussulto sul finire, quando il film avrebbe potuto avere un senso ed è nel momento in cui nel giardino della bella villa sul mare (e no, non basta nemmeno la location a fare Rohmer) entra in scena un bambino sui 10 anni. 

Ho pensato: ecco dove voleva andare a parare, il tempo non esiste, l'evento cosmico della meteora in qualche modo è avvenuto, ma non ha distrutto il mondo, ha solo riportato loro nel passato, sono di nuovo bambini, ma è bellissimo, ho pensato, stupenda allegoria del tempo che veramente non esiste, oggi siamo sul punto di morire, ma siamo anche di nuovo bambini, adolescenti, siamo tutto insieme in un'unica esplosione di vita perché l'universo si dilata e comprime. Certo, da un punto di vista della Fisica magari non ha senso, ma un finale così avrebbe funzionato, narrativamente sarebbe stato perfetto. 

E invece no, il ragazzino che entra in scena all'ultimo - ATTENZIONE STO PER FARE SPOILER - è il figlio segreto di uno dei protagonisti. 

Marò. 

Liliana Cavani, perché? 

Perché chiudere così la tua carriera? 

Nota a margine: generalmente non scrivo recensioni negative, ho sempre pensato che sia uno spreco di tempo, i film si consigliano, non si Sconsigliano e anche quando per collaborazioni con riviste mi prendevo l'impegno di recensire film che non mi erano piaciuti, lo facevo sempre con enorme rispetto, cercando di valutare le intenzioni più che la resa e mettendo in evidenza gli aspetti più riusciti e questo perché so quanto sia difficile creare, pensare, immaginare e dare vita alle storie e in qualche modo l'impegno di chi ci prova va sempre, se non proprio premiato, almeno riconosciuto e rispettato. 

Però la Cavani ha quasi 90 anni, penso che non debba dimostrare nulla e secondo me in questo film voleva dire molto, ma le è riuscito male. 

Chi voglio veramente criticare invece è chi cialtronescamente scomoda Rohmer o von Trier. 

Dai, non scrivete di cinema se non siete capaci di distinguere opere e registi così distanti.


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