giovedì 21 novembre 2013

La morte in vita

"La violenza che pervade il mondo è una tragica manifestazione della paura, dell'insicurezza strutturale dell'essere e dell'essere in un mondo che è sempre più insicuro e violento.
La circolarità del male come conseguenza del dramma dell'essere senza sapere il perché e senza conoscere il senso della morte, che arriva sempre e sempre troppo presto. Il problema non è quando, ma perché arriva. Maledetta morte e, se la vita è morte, allora perché arriva la maledetta esistenza che è riducibile a coscienza di morte?
"

(Vittorino Andreoli - La quarta sorella)

4 commenti:

Giovanni ha detto...

Ciao Rita, non ho letto il libro di Andreoli, del quale se non erro hai già postato altri frammenti. Mi pare però una prosa molto 'alta' e le meditazioni (pensate o dette da quale dei personaggi?) sulla violenza e sulla morte si possono interpretare . Forse è ciò che l'autore vuole. A me, di primo acchito, viene in mente il "Bia Tykte Bian" = Violenza genera Violenza dei greci.

Rita ha detto...

Ciao Giovanni, i vari personaggi infatti servono ad esporre le varie tesi, argomentazioni e visioni che toccano diversi temi esistenziali dando vita a veri e propri scambi dialettici. C'è il personaggio più mistico, quello razionale, quello sentimentale ecc..
Sì, la prosa è molto alta, così come raffinate sono le riflessioni, a tratti un po' prolisso forse, nel senso che ha la tendenza a insistere troppo su una o l'altra delle posizioni, portando esempi fino allo sfinimento, talvolta... un po' più di sintesi non sarebbe stata male.

Giovanni ha detto...

un romanzo a tesi, quindi, o meglio, un para-romanzo, una meta-storia, dove i simboli contano di più della trama, che - se c'è - è più che altro un pretesto, un legante. è quasi teatrale!

Rita ha detto...

La storia si snoda attorno a questa famiglia, si racconta dei loro rapporti, legami e di qualcosa che accade... ma arrivata quasi a metà ancora si fa fatica a veder delineato un intreccio vero e proprio, anche se dovrebbe arrivare tra poco... almeno da quel che viene anticipato sulla quarta di copertina. Poi ci sono alcuni capitoli, quasi un intermezzo, in cui si parla di due personaggi che non c'entrano niente con la famiglia. Ma anche loro sono un pretesto per esporre delle tesi. Un romanzo-saggio diciamo.