domenica 24 novembre 2013

Quella violenza che non immagineresti mai...



Le varie investigazioni sotto copertura effettuate negli allevamenti ci mostrano che gli episodi di intollerabile violenza nei confronti degli animali sono tutt'altro che rari, anzi, si può dire che in una certa misura essi costituiscano la "normalità".
Non credo tuttavia che abbiamo a che fare con dei sadici o con dei "mostri" ("mostro" è solo un termine che usiamo per tracciare un confine netto tra noi e l'indicibilmente "altro" che commette una violenza che non ci riguarda), bensì con persone che mettono in atto dei precisi meccanismi psicologici di riduzione del vivente a "cosa" perché è solo convincendosi che quegli esseri che stanno "maneggiando" siano oggetti che troveranno il coraggio e la forza di continuare a svolgere quel lavoro. Un lavoro che massacra migliaia di animali non umani e che abbrutisce gli esecutori di tale scempio.
Nel loro infierire contro quei corpi indifesi è evidente la manifestazione di una forma di rabbia e frustrazione interiore che li porta a denigrarli e violentarli sempre di più perché solo denigrando e violentando il vivente lo si riduce a "cosa".

2 commenti:

Emmeggì ha detto...

Io: grande dolore, pena, rabbia, indignazione.
Loro: il meccanismo è quello che dici tu.

Rita ha detto...

Già... proprio così.

Un abbraccio Emmeggì.