venerdì 17 febbraio 2012

Festa del Gatto, Gatti Neri e Superstizione


Oggi è la festa del gatto. Lo si può amare o meno, quel che è oggettivamente inconfutabile è che si tratti di un animale meraviglioso.
Purtroppo i gatti, soprattutto quelli neri, sono stati perseguitati ed uccisi per secoli dalla chiesa in quanto ritenute creature demoniache. Il fatto è che gli stessi, i gatti, erano stati fatti precedentemente oggetto di culto e di vera e propria venerazione da molti popoli pagani e così la chiesa, per motivi di politica religiosa e di Fede, pensò bene di estirpare e combattere questa venerazione (così come ha sempre voluto estirpare tutto ciò che veniva ritenuto eretico).
La cosa triste è che ancor oggi ci sono persone che per una sciocca superstizione continuano a ritenere che il gatto nero porti male, specialmente quando in procinto di attraversare la strada.
So per certo di persone che tornano indietro dopo che un gatto nero ha attraversato loro la strada, che si fermano ed attendono il passaggio di altre macchine e di altre ancora che si spingerebbero ben oltre arrivando ad investire il gatto stesso pur di scongiurare il suo attraversamento della strada.
Pare che contro tali comportamenti superstiziosi nulla possa nemmeno il grado di istruzione ricevuta o il grado di intelligenza.
Tanto è vero che oggi si legge, su un articolo de Il Corriere della Sera, che persino l’attuale Presidente del Consiglio Professor Monti non sarebbe immune alla paura dei gatti neri: “Vuole sapere una cosa veramente ridicola - svelò Monti a una giornalista dell'Espresso qualche tempo fa-? Ho paura dei gatti neri che attraversano la strada. Specie se provengono da sinistra. Non me ne chieda la ragione, ma è così”.
Forse è bene ricordare che il Prof. Monti è cattolico. La spiegazione della sua paura dei gatti neri, quindi, per quanto egli asserisca di non essere in grado di fornirla, potrebbe risiedere proprio in questo; specifica infatti “specie se provengono da sinistra” e, come è noto, la sinistra è ritenuta dalla chiesa la mano del diavolo.
Voglio sperare che il Presidente del Consiglio non si lasci influenzare da simili credenze superstiziose anche quando deve prendere importanti decisioni di governo. 
Coglierei quindi l’occasione per spiegare cosa sia la superstizione e perché compiere atti superstiziosi sia solo una perdita di energie e tempo, nonché prova di grande ignoranza.
 "Quando una consuetudine, un'arte o una credenza è stabilmente entrata nel mondo, le influenze contrarie possono contrastarla a lungo così debolmente che essa può sopravvivere di generazione in generazione, come un corso d'acqua che, una volta formatosi nel suo letto, scorrerà per secoli. Questa è soltanto una permanenza della cultura e ciò che più sorprende è come mai mutamenti e rivoluzione dei fatti umani abbiano lasciato scorrere per così lungo tempo tanti di questi debolissimi rivoli. Nelle steppe tartare, sei secoli fa, sostare sulla soglia o toccare le corde entrando nella tenda era considerata offesa e sembra che ciò succeda ancora. Diciotto secoli fa Ovidio ricordava l'avversione diffusa tra la plebe romana per i matrimoni celebrati in maggio, avversione che egli spiega, non senza ragione, con il ricorrere in quel mese dei riti funebri dei Lemuralia (...).
L'opinione che i matrimoni celebrati in maggio siano sfortunati sopravvive al giorno d'oggi in Inghilterra, sorprendente esempio di come un'idea, il cui significato è scomparso attraverso gli anni possa continuare ad esistere per il solo fatto che è esistita. 
Ora, ci sono migliaia di casi di questo tipo, che sono diventati, per così dire, pietre miliari nel corso della cultura. Quando, nel processo di evoluzione temporale, è intervenuto un mutamento generale nelle condizioni di un popolo, è comune, ciononostante, trovare molti elementi che manifestamente non hanno avuto la loro origine nel nuovo stato di cose, ma che vi sono semplicemente rimasti in vita. Dalla forza di queste sopravvivenze è possibile dedurre che la civiltà dei popoli presso i quali esse sono osservate deve essere derivata da una condizione primordiale nella quale vanno ricercati l'origine e il significato propri di quelle sopravvivenze; tutta questa serie di fatti deve essere considerata documento di scienza storica.
(...) Il termine "superstizione", che nel suo significato originario designava proprio ciò che persiste dai tempi antichi, è atto ad esprimere il concetto di sopravvivenza.”.
Edward B. Tylor (1832-1917); tratto dal cap. III di Primitive Culture. Researches into the development of mythology, philosophy, religion, language, art, and custom; prima edizione 1871.

Da ciò si evince che la superstizione non sia altro che un residuo di pratiche di culture del passato e che solo quindi in un passato ormai arcaico potevano avere una loro ragione di essere.
In suddette culture - quando ancora il pensiero scientifico non si era sviluppato - era altresì facile avere un pensiero magico-irrazionale e fornire spiegazioni di tipo sovrannaturale ai vari fatti ed eventi di ordine naturale (come anche un terremoto, un temporale ecc.). Il Mito stesso nasce come tentativo di fornire una risposta alle tante domande che l’uomo si è posto dalle origini ad oggi.
Così ad esempio, sul pensiero magico:“Se analizziamo i principi di pensiero su cui si basa la magia, troveremo probabilmente che essi si risolvono in due; primo, che  il simile produce il simile o che l’effetto rassomiglia alla causa; secondo,  che  le cose che siano state una volta a contatto, continuano ad agire l’una sull’altra, a distanza, dopo che il contatto fisico sia cessato”.
 (James Frazer, Il Ramo d’Oro, studio sulla magia e la religione).
Sono questi quindi pensieri di culture arcaiche, del passato, ma che oggi persistono ancora, soprattutto a livello popolare (sebbene, com’è il caso del Prof. Monti, non solo tra il popolo non istruito).
Cosa fare per combatterli? Ovviamente prenderli per quello che sono, ossia per residui di credenze del passato che oggi non hanno più alcuna ragione di essere, fatto salvo ovviamente l’interesse per lo studioso di antropologia culturale o il semplice appassionato che ci tiene a conoscere e ad informarsi sull’origine di determinate pratiche.
Concludo mandando un bacio ed una carezzina a tutti i gatti di tutto il mondo, splendide creature che, proprio in questo momento, mi gironzolano accanto in cerca di coccole ed attenzioni (e di cui tre splendidi esemplari sono proprio neri).
Ebbene sì, sono una strega e non ve l’avevo mai detto. Ora lo sapete! :-D

(nella foto, di Giorgio Cara, l'elegante Ariel)

19 commenti:

Giorgio Cara ha detto...

Scrivi giustamente: "...si evince che la superstizione non sia altro che un residuo di pratiche di culture del passato e che solo quindi in un passato ormai arcaico potevano avere una loro ragione di essere. In suddette culture - quando ancora il pensiero scientifico non si era sviluppato - era altresì facile avere un pensiero magico-irrazionale e fornire spiegazioni di tipo sovrannaturale ai vari fatti ed eventi di ordine naturale (come anche un terremoto, un temporale ecc.)."

Per fortuna noi invece viviamo in uno Stato laico, moderno, razionale in cui nessuno potrebbe interpretare fenomeni naturali come altro da quel che sono:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=1194&ID_sezione=274 (Il terremoto un castigo di Dio?);
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/25/castellucci-terremoto/186382/ (Castellucci e il terremoto).
Bah!

Martigot ha detto...

Auguri a tutti i gatti, piccole meravigliose canaglie :-)
A me piacciono tantissimo i gatti neri, e spero che prima o poi ne avrò uno per casa.

Pensa un po' Monti, che sembra un tipo abbastanza impassibile e sicuramente razionale, ha paura del gatto nero? Mah!

P.S. Ariel è davvero bellissimo :-)

Rita ha detto...

@ Martigot

Ariel è una femminuccia.
Quando la prendemmo - minuscola e sperduta, rifugiatasi presso l'imbocco di un tombino - anche noi pensammo fosse un maschietto, cosa che ci confermò persino il veterinario; poi invece si scoprì essere una femminuccia, e meno male che il nome Ariel, che ormai le avevamo assegnato, può andar bene tanto al maschile che al femminile. :-)

Fai tanti auguri anche a quella canaglietta di Freud, a Hitchcock e all'altro nero di cui hai parlato in un tuo recente post! :-)

Rita ha detto...

@ Giorgio Cara

La cosa assurda è che tale De Mattei sia stato, fino a tempi recenti, il vicepresidente del CNR. :-D

Martigot ha detto...

Chiedo scusa ad Ariel, non so perché mi ero convinta fosse un "lui" :-)

Buona serata, anche da tutta la combriccola gattesca e soprattutto da Freud, l'ospite equivoco :-)

strega reticente valverde ha detto...

.. da strega a strega..;DDD
un bacione a te e ai tuoi gatti!
anch'io ne ho 3 neri...ma in verità è un caso perchè che siano neri ,rossi ,bianchi, a più colori,tigrati ecc...non è importante! Li amo tutti e comunque! (e anche altri animali ovviamente : dai cani ai topi,dai serpenti alle rane, dai pesci ai pennuti e persino gli insetti...)
strega valverde

Maura ha detto...

La tua meravigliosa Ariel assomiglia tantissimo alla mia Japo, anche se sono io ad essere sua...
Io ho 9 gatti ed il colore predominante è proprio il nero:Japo,Baghera-Bughy,Pallino e Pittino.
Non sono superstiziosa e mi stupisco di come Monti abbia potuto parlare in questi termini.
Si parla a destra ed a manca della sua preparazione della sua intelligenza,del suo essere "sopra le righe"e poi non si capacita di detto suo comportamento?!
Semplice: è una persona piccolina,piccolina che si perde in stupidaggini pericolose.
Figurati poi se può comprendere le nostre difficolta...

Lunga vita a tutti i gatti e compagnia!

Rita ha detto...

@ Val

Certo, tutti gli animali sono esseri meravigliosi, dal più minuscolo moscerino fino al grande orso polare, così come lo sono altrettanto tutti i gatti, di qualsiasi colore siano; nella mia tribù ce ne sono un po' di tutti i colori, l'unico che manca è un rosso, ma chissà... prima o poi. :-)

Ricambio il bacione, anche per i tuoi pelosetti ovviamente. :-)

Rita ha detto...

@ Maura

Anche tu nove? :-)
Anche da queste parti sono nove, più le adozioni a distanza del quartiere. :-)

Sai, sempre a proposito di animali, qual è la cosa peggiore di questo governo? L'aver inserito nel cosiddetto redditometro le spese veterinarie, il che è un vero insulto nei confronti di tutte quelle persone che si prendono cura dei randagi e purtroppo, implicitamente, un invito ad abbandonarli là dove sono, specie in questi tempi di crisi.
Persone come me, come te, come Val, Volpina, Vera, De Spin, Martigot e tanti altri animalisti ovviamente sceglierebbero di saltare il pranzo e la cena pur di curare un animaletto ferito, ma per tante altre che già sono restie a fermarsi quando incontrano un animale ferito o malato, sicuramente la questione del redditometro potrebbe incidere sulla scelta da compiersi in quel momento.
Speriamo che il governo ripensi questa questione perché le spese veterinarie NON sono un lusso, ma una necessità.

Maura ha detto...

Si, è veramente incredibile la scarsa conoscenza che queste persone hanno del ruolo importante che hanno
gli animali in una famiglia, per gli anziani, per le persone che vivono sole.
Proprio quella parte di società che da sempre è la più penalizzata e che così rischia di dover rinunciare ad un animale che molte volte è ragione di vita!

de spin ha detto...

Se voi siete streghe io cosa sono?


W tutti i gatti e tutte le streghe del mondo!

Rita ha detto...

Tu sei lo stregone capo di tutte le streghe! :-D

Maura ha detto...

( \/ )
(=''=)

(")_(")

L'altro ieri mi sono regalata "Io e Dewey", storia vera di un gattone rosso che ha modificato in positivo il percorso di un'intera cittadina dell'Iowa.
E così mi sono divertita a costruire questo gatto...
Miauuuu

Rita ha detto...

"Io e Dewey" è bellissimo!!! :-)

L'ho letto l'anno scorso, è stata una lettura piacevolissima e che mi ha fatto commuovere tantissimo.
Non ti accenno niente perché non voglio rovinarti la sorpresa, ma fammi sapere quando l'avrai terminato così ne parliamo.
Ho adorato quel gattone rosso e poi sono andata a cercare tutte le notizie su di lui in internet. Sul sito a lui dedicato ci sono tutte le foto, era davvero un gattone speciale (speciale come sanno esserlo tutti i gatti e tutti gli animali).

Carinissimo il gatto che hai costruito con i caratteri. :-)

Maura ha detto...

Ti confesso che sono ad un passo dalla fine ma mi sono presa qualche ora di pausa cercando anch'io notizie e filmati sul web.
Potevo finirlo tutto d'un fiato, ma sospenderlo anche se per poco è come voler ritardare,o addirittura poter cambiare il corso della storia...
Sciocca,no?!

Rita ha detto...

No, non sei sciocca, la faccio anche io questa cosa del sospendere un libro, sia per rimandarne l'inevitabile fine, ma anche per illudermi ancora un po' che le cose possano andare diversamente.

Ti confesso una cosa: ogni volta che leggo Romeo and Juliet spero sempre che ci sia un finale diverso. E' una follia detta così, sembra un pensiero idiota, eppure... e credo che anche per questo sia un'opera intramontabile.

Maura ha detto...

Io credo che con questa sensibilità potremmo anche noi scrivere un libro, credo che vivere con gli animali, curarsi di loro, pensare di fare del bene anche a quelli che non sono nostri, apra la mente, spalanchi il cuore.
Di storie, aneddoti e quant'altro ne abbiamo sicuramente.
E penso che tu potresti anche pensarci, se non lo hai già fatto, perchè mi piace come stendi i tuoi pensieri.
Ora,cara amica ti lascio.
Vado a riposare, sempre che nel mio letto ci sia ancora posto...
(adoro trovare la mia "cuccia" riscaldata da un micio)

Sara ha detto...

Zampette amorose dai miei piccoli amici! evviva le streghe!

Volpina ha detto...

Ohhh meravigliosi i gattini neri!
Anche io ne ho uno, ma ha delle macchiette anche, e ad halloween lo chiudo sempre in casa perchè a volte i ragazzini fintamente satanici si divertono a squartare i gatti neri...