lunedì 16 settembre 2013

Specismo in pillole




Si trova un animale ferito: la natura fa il suo corso, lasciamo fare alla natura ecc..

Non ne posso più di sentire questa espressione rivelatrice di tutto lo specismo e l'antrocentrismo di cui siamo capaci.

Se ad esseri feriti fossimo noi? O anche il "nostro" cane/gatto? Diremmo la stessa cosa?

Lo specismo non è soltato quell'ideologia che giustifica e legittima lo sfruttamento istituzionalizzato, ma esso si manifesta anche ogni qualvolta riserviamo una diversa considerazione morale agli animali non umani. Ad esempio quando troviamo un animale ferito in natura e passiamo oltre, senza soccorrerlo, senza intervenire.

Un animale ferito e sofferente, anche in mezzo a un bosco, è comunque un animale ferito e sofferente. Non è che soffre di meno perché sta in mezzo alla natura.

Antispecismo è anche sfatare il più falso dei miti: ossia che la natura sia questo luogo idilliaco in cui tutti gli animali conducono una vita meravigliosa, senza mai soffrire, senza mai avere incidenti di alcun tipo ecc..

Antispecismo è sfatare quell'altro mito, falsissimo, secondo cui noi non dovremmo mai intervenire nella natura, neppure per soccorrere un animale in pericolo, nemmeno per dare una chance in più a chi si trova svantaggiato nella lotta per la sopravvivenza.

Noi interveniamo continuamente nella natura, lo facciamo quasi sempre in maniera distruttiva e devastante, se almeno per una volta abbiamo la possibilità di intervenire per il meglio, prestando soccorso a un animale in pericolo, perché passare oltre? 

Non c'è nessuna ragione per non spendere qualche minuto del nostro tempo nell'aiutare un animale in difficoltà, se non l'adeguamento a una cultura antropocentrica che non ha più alcun fondamento logico, se non il mantenimento delle giustificazioni funzionali all'oppressione e sopraffazione degli altri animali e di chi, di volta in volta, viene associato ad essi.

2 commenti:

Giovanni ha detto...

articolo "d'epoca", ma purtroppo sempre attuale. C'è proprio un autentico doppio standard, nel quale comunque ci poniamo come giudici e arbitri di chi invece è del tutto autonomo da noi e che dovremmo rispettare

Rita ha detto...

Ciao Giovanni, sì, purtroppo è lo specismo a essere ancora tristemente "attuale".