lunedì 9 dicembre 2013

Ribellione non è rivoluzione




Si potrebbero documentare centinaia di casi di animali che hanno tentato la fuga dagli allevamenti o da altri innumerevoli luoghi di reclusione quali zoo, circhi e quant’altro; così come di eclatanti tentativi di sottrarsi al dominio ribellandosi e aggredendo i loro aguzzini (domatori o addetti ai pasti, agli spostamenti ecc.), talvolta anche ferendoli gravemente e, raramente, provocandone addirittura la morte.
Esiste un saggio, purtroppo non ancora tradotto in italiano, di Jason Hribal, dal titolo “Fear of the animal planet: the hidden history of animal resistance” che raccoglie molti di questi episodi di ribellione, raccontando le varie forme di resistenza e “disobbedienza” che animali reclusi e vessati hanno deliberatamente messo in atto contro chi li schiavizza. Non si tratta di casi isolati e fortuiti, ma di ripetuti e talvolta anche pianificati ed elaborati tentativi di sottrarsi alla condizione di schiavitù in cui sono stati relegati dalla nascita o dopo essere stati catturati in natura.
Da tutti questi esempi se ne evince la piena consapevolezza degli animali di essere stati coercitivamente privati della libertà, così come la capacità di riconoscere nel domatore, allevatore ecc. l’artefice della loro oppressione. Ciò è importante per ribadire che essi non sono passivi al dominio, bensì tentano in ogni modo di ribellarvisi e sottrarvisi. 

Continua su Gallinae in Fabula.

4 commenti:

Giovanni ha detto...

Le tue parole, sempre lucidissime. A volte cerco di imaginarmi al posto di uno dei tanti altranimali da noi oprressi: solo io e il mio corpo, la mia pelle è la mia unica arma contro gabbie e lame, durezza e freddo, materiali, emotivi e morali. Mi pare che solo la lotta satyagraha sia paragonabile a questa opposizione nuda. Dico bene? E se è così, allora, gli umani che scenderanno – che scendono, come voi a Roma, che bella giornata quella :-) – compiono un atto estremamente e consapevolmente politico (ma NON la politica degradata di oggi che ancora ci ammorba; bensì la politica delle radici, della polis, che noi ci immaginiamo aperta e percorsa liberamente anche dagli animali che oggi ne sono prigionieri intrappolati).
Non so, mi immagino gli umani che difendono gli altri animali, come degli extraterrestri che comprendono e vedono e sentono ciò che noi ci rifiutiamo di comprendere più e ancora… e perciò prendono posizione

Rita ha detto...

Grazie Giovanni. Ti ho risposto su Gallinae in Fabula. :-)

Giovanni ha detto...

grazie Rita, allora vado a leggere sulle Gallinae

Erika ha detto...

e parla pure delle piante.....