di Leonardo Caffo
Questo è il mio primo post su Gallinae in Fabula. Chi mi
conosce, o ha lavorato con me, sa che, contrariamente a ciò che molti pensano,
la maggior parte dei progetti che ho contribuito a fondare, pensare, e via
dicendo, non mi ha mai visto troppo protagonista (penso ad Asinus Novus, che ho
fondato con Marco Maurizi, e basta vedere quanti articoli miei sono stati
pubblicati negli anni). Mi sembra che l'importanza di tutto ciò sia, più che
altro, fare emergere nuove voci - diverse prospettive - spesso inascoltate o
inadatte ad altri contesti: ed è così che, fortunatamente, il panorama
antispecista si è arricchito di autorevoli commentatori prima sconosciuti o
quasi: penso a Serena Contardi, Antonio Volpe, Rita Ciatti, Leonora Pigliucci,
Alessandra Colla, Andrea Romeo... e anche qui l'elenco è lungo. E piano piano
sentiremo parlare sempre più di loro, e di altri che ancora non conosciamo, ma
cominciano a problematizzare la questione animale con la loro testa.
Scrivo questo mio post, breve, perché gli ultimi anni hanno condotto a un
contrasto, troppo spesso forte, tra diverse posizioni antispeciste: complice
anche la mia partecipazione al dibattito, i toni, spesso, sono stati sgradevoli
e poco filosofici. Ma in un qualche senso abbiamo dimenticato l'obiettivo comune
che è, era e resta, quello della liberazione animale. Credo che ci sia da
chiedere scusa a tutti gli attivisti, ma soprattutto a tutti gli animali, per
questa perdita di rotta.
Scrivo questa pubblica lettera, umilmente, per chiamare a raccolta per il 2014
"Gli stati generali dell'antispecismo": un cantiere aperto di lavoro
comune, tra antispecisti politici, deboli, animalisti, liberazionisti,
attivisti e filosofi, volto a costruire insieme un edifico comune, in un
territorio sicuro. Credo che i tempi siano maturi per lavorare insieme,
rispettosamente, e far sentire la voce degli animali attraverso la nostra -
verso un ripensamento complessivo delle categorie politiche attuali.
Dal 2014 mi impegnerò personalmente, attraverso conferenze ed eventi, a promuovere
quanto qui ho brevemente abbozzato: chiedo a chiunque volesse partecipare, come
associazione o singolo, a questo evento di scrivere a gallinainfabula@gmail.com
- per cominciare questo laboratorio dell'antispecismo.
Qui ci sarà la lista aggiornata di attivisti e associazioni, e degli eventi che
avranno aderito - basterà poi mettere come banner, o dove si preferisce
(locandine, ecc.), il logo semplice con cui è aperta questa lettera.
In questi anni, dalla redazione di Liberazioni alla fondazione di Asinus Novus,
fino alla direzione di Animal Studies - la conoscenza di tanti attivisti, in
giro per l'Italia e per l'Europa, l'amicizia meravigliosa con le amiche di
questo nuovo progetto che è Gallinae in Fabula - mi sono convinto che è
possibile, davvero, provare non soltanto a "dire" la liberazione
animale ma anche a "farla".
Spero che, anche se per adesso sono stato breve, molti aderiranno a questa
iniziativa - l'anno prossimo, quello che sta per iniziare, potrebbe davvero
essere diverso - ma dobbiamo essere uniti, e sulla base di un nucleo comune
antiautoritario, libertario e antispecista.
Attendo vostre,
buona liberazione a tutte/i.
13 commenti:
Ti sarò vicina seguirò con interesse questo progetto, sperando di poter esserti utile cercando di condividere per farlo respirare maggiormente.
Fuori è ancora buio, non ho fretta oggi; auguri Rita per una giornata da passare con chi ami e in serenità.
Stropiccia amorevolmente i mici da parte mia, un bacio.
Grazie Maura, anche io mattiniera oggi. Se ti va di condividerlo te ne sarei grata, così almeno lo vedono più persone.
Stropiccia anche tu i tuoi miciotti e le belle cagnoline da parte mia, con tanto tanto affetto. E a te mando un abbraccio fortissimo e un bacione immenso.
Ancora auguri. :-)
FATTO!
Grazie mille Maura :-)
P.S.: Se ti va che aggiungiamo il tuo nome alla lista, scrivi a gallinainfabula@gmail.com (mi raccomando, gallinA con la a, per la posta usiamo il singolare), così ti inseriamo.
Brava Rita e complimenti a Leonardo. Ci voleva queata iniziativa :) Intanto, me la linko, poi mi piacerebbe scrivere , per partecipare, anche se non so ancora come. Un abbraccio e uno stropiccio :)
Buon pomeriggio, Rita.
Ho inoltrato una mail alla "gallina" ed espresso la mia volontà di esserci.
Ci teniamo doppiamente in contatto e teniamoci bene a mente:
" Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini attenti e consapevoli non possa cambiare il mondo; in realtà sono sempre e solo stati loro a cambiarlo!" (Margaret Mead)
Bacio :-)
Bellissima citazione Maura. :-)
Grazie. L'addetta alla lettura delle email che ci arrivano è la mia amica Michela Pettorali, appena avrà visto aggiungerà il tuo nome. :-)
Grazie anche a te Giovanni. :-)
http://www.corriere.it/salute/13_dicembre_27/malata-difende-sperimentazione-animale-facebook-riceve-pioggia-insulti-b782d80c-6f00-11e3-ab66-ebc376dcb748.shtml
Domanda agli antispecisti: costei avrebbe dovuto rinunciare a curarsi? in assenza di farmaci "antispecisticamente corretti" per la propria patologia, bisogna morire?
Ma poi ci sono antispecisti anche tra le altre specie animali o è una perversione mentale solo umana?
Anonimo, mi verrebbe voglia di non rispondere alle tue provocazioni, visto che definendo l'antispecismo una "perversione mentale" ed essendo io antispecista, mi dai indirettamente della perversa mentale, offendendomi (oltretutto io scrivo con nome e cognome, tu invece sei anche vigliacco e non hai il coraggio di esporti), ma invece ti dirò brevemente un paio di cose.
Innanzitutto, se hai voglia di approfondire le tematiche antispeciste posso consigliarti diversi testi, scoprirai così che anziché trattarsi di "una perversione mentale" è un pensiero filosofico e un movimento diffuso in tutto il mondo (ha varie correnti ed è in corso un ampio dibattito, tanto ormai queste tematiche sono diventate articolate). Se ne parla e discute a livello accademico, sociale, politico e anche mediatico, ci sono eventi e conferenze in ogni dove, ma mi rendo conto che, come tutte le grandi rivoluzioni culturali, all'inizio sia normale che venga deriso da chi ne ha sentito parlare solo in maniera molto superficiale(così come furono derisi Giordano Bruno o i promotori di correnti rivoluzionarie rispetto allo status quo di un mondo in cui si credevano esserci certezze definite).
Certo che se si confonde l'antispecismo con i messaggi su FB di qualche esaltato, allora non ci sono gli strumenti adatti per comprenderlo.
Secondo poi io non c'entro nulla con gli insulti inviati alla ragazza, anzi, me ne dissocio totalmente. Quello che l'antispecismo chiede è un ripensamento, che tenga conto anche dei nuovi traguardi etici, della prassi della ricerca medica che si basa sulla sperimentazione animale.
In quanto al curarsi con i farmaci attualmente in commercio, purtroppo, poiché tutti sono stati sperimentati, anche su umani, se vogliamo curarci al momento non abbiamo scelta. Ma allora io potrei dire che se tu sei contrario all'ideologia nazista non dovresti usare i farmaci prodotti dalla Bayer (quindi nemmeno la banale aspirina) in quanto questa azienda durante il terzo reich fu connivente col nazismo.
Quello che chiede l'antispecismo è appunto questa possibilità di immettere sul mercato farmaci non testati su animali. Chiede una ricerca diversa, etica, non la fine della ricerca. E una ricerca diversa la si persegue dismettendo alcuni dogmi della scienza ufficiale per ripensare intere categorie di pensiero.
Vedi? Sono stata gentile e ti ho dato anche una risposta fin troppo articolata rispetto a come ti sei rivolto a me.
Sempre in risposta all'anonimo (condivido e sottoscrivo questo articolo di EssereAnimali):
http://www.essereanimali.org/la-trappola-dellignoranza/
Ciao, sono l'anonimo di ieri (non avevo un account google, comunque grazie a te adesso ce l'ho).
Procedi pure a consigliarmi i tuoi testi preferiti, grazie. Ho già scoperto che il pensiero antispecista è sempre più diffuso, altrimenti non me ne preoccuperei (anche se il motivo per cui sono capitato in questo blog è un altro, più divertente).
In base a quali "dogmi" la scienza ufficiale sperimenta sugli animali senza che ce ne sia bisogno? Dogmi e scienza dovrebbero essere, in teoria, uno l'esatto opposto dell'altro. C'è un interesse economico per le industrie farmaceutiche a non adottare i metodi alternativi - nei casi in cui esistono - alla sperimentazione animale? E comunque, se questo comporta una spesa maggiore, dobbiamo rendere più costosa la ricerca per trattare tutte le specie come trattiamo noi stessi? e se per me non è giusto dare lo stesso valore a una formica e a un cavallo? qualcuno può motivarmi oggettivamente l'antispecismo? a me sembra questo un dogma.
Secondo me qui usciamo dall'ambito dell'informazione ed entriamo nel soggettivo. C'è chi non si ciberebbe in nessun caso di carne umana, e chi lo ha fatto in circostanze estreme per sopravvivere. Poi c'è chi, in quelle circostanze, sacrificherebbe il proprio cane, altri non il proprio ma cani sconosciuti sì, altri nessun cane ma le mucche sì, altri neanche le mucche.
Se poi guardiamo come si comportano gli animali, non credo si pongano questioni morali su quanto dolore arrecano al prossimo, di solito. Ma neppure loro vanno col pilota automatico, e ogni tanto si vedono scene davvero curiose, come quella famosa del leopardo e della piccola scimmia. D'altro canto ci sono pure gatti che non hanno mai avuto bisogno di cacciare in vita loro, ma si divertono comunque a tendere agguati a uccelli, topi ecc.
Ciao Vincenzo,
per dogmi mi riferisco soprattutto all'incapacità di mettere in discussione pratiche ormai ritenute condannabili sotto il profilo etico. Inoltre tenderei a non vedere la scienza come un settore a sé con il diritto di arrogarsi da sola decisioni che invece spetterebbero alla collettività tutta.
Pare che i metodi sostitutivi non riescano ad essere validati perché comunque i fondi per la ricerca vengono sempre e solo destinati a quella che si sorregge sulla sperimentazione animale, di conseguenza come si fa ad avanzare diversamente? Si continua a dire che essa è necessaria, ma non si cerca altrove. Mi pare un po' come quando la chiesa e le istituzioni condannavano fermamente la teoria che non voleva più la terra al centro dell'universo e però si rifiutavano di guardare dentro al cannocchiale... questi sono dogmi.
Ma comunque a me questo discorso non interessa perché io ritengo la vivisezione ingiusta a prescindere dalla sua utilità, così come riterrei ingiusto sperimentare sui bambini africani, o sui miei amici. Ne faccio una questione etica. Mi rifiuto di considerare gli esseri senzienti alla stregua di oggetti di cui se ne può calcolare l'utilità o meno e questo a prescindere dalla specie cui appartengono.
Il discorso della legittima sopravvivenza vale appunto solo per casi eccezionali, infatti, come riporti anche tu, in suddetti casi non ci si è tirati indietro nemmeno dal consumare carne della nostra stessa specie (ricordo bene il famoso caso dei sopravvissuti delle Ande), ma può un caso singolare diventare regola? Direi di no. Non mi pare che lo sfruttamento degli animali si basi su bisogni necessari per la nostra stessa sopravvivenza, visto che l'aumento dei vegani è in costante aumento (addirittura in numero esponenziale negli ultimi anni) e stiamo benissimo.
Sulla vicenda di Caterina invece a breve pubblicherò un articolo che abbiamo scritto noi di Gallinae in Fabula, congiuntamente ad altri gruppi di lavoro antispecisti, quindi inutile che ora mi ci soffermi, potrai leggerlo al massimo domani, tanto riporta quello che è anche il mio pensiero e potrai avere più chiaro ciò che intendo quando dico di voler dismettere intere categorie di pensiero, quali quelle basate sulla sopraffazione del più forte o della logica di dominio.
Ti lascio volentieri una bibliografia sull'antispecismo, ma dammi qualche giorno per buttarla giù in maniera completa, ti indico comunque per l'intanto alcuni testi.
Sul primo antispecismo: Liberazione Animale di Peter Singer - I diritti animali di Tom Regan
Di antispecismo politico: Al di là della natura di Marco Maurizi, Crimini in tempo di pace di Massimo Filippi e Filippo Trasatti - David Nibert - Animal Rights/Human Rights
Di antispecismo debole (io condivido maggiormente quest'ultimo approccio):
Il maiale non fa la rivoluzione di Leonardo Caffo
Soltanto per loro di Leonardo Caffo
Adesso l'animalità di Leonardo Caffo
Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche di Melanie Joy
Abbiamo un sogno di Annamaria Manzoni
Poi ci sono testi più colloquiali:
Se niente importa di Jonathan Safran Foer
Gabbie Vuote di Tom Regan
Penso che per il momento possa bastarti... comunque poi te ne indico altri. Tutti questi che ho indicato li ho letti anche io, tranne Nibert, di cui ho letto solo qualche estratto e la Joy di cui sempre ho letto solo qualche estratto e però ho ascoltato sue conferenze.
Curiosità, qual è il motivo per cui sei finito sul mio blog? :-)
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