martedì 30 settembre 2014

Adozione o procreazione?


Così come bisognerebbe fare più informazione per incentivare l'adozione di cani e gatti anziché il loro acquisto in negozi e allevamenti, lo stesso si dovrebbe poter fare in merito all'adozione di bambini. 
Ora, so bene che chi decide di adottare anziché procreare si trova di fronte a complicazioni burocratiche che fanno passar la voglia (che poi non capisco perché per l'adozione siano necessari, giustamente, tremila controlli mentre qualsiasi idiota può mettere al mondo un figlio), ma credo che la diffidenza verso questa scelta sia dettata anche da una cultura avversa in cui l'adozione viene vista e percepita come un ripiego, una sorta di ultima spiaggia dopo averle provate tutte per procreare e non ci si è riusciti; invece basterebbe far capire che non di ripiego, non di ultima chance, non di scelta secondaria si tratterebbe, ma di enorme gesto di altruismo, di amore, di profonda umanità. 

Al mondo ci sono migliaia, ma che dico, miliardi di bambini che attendono dentro gli istituti e non vedo quale gesto più grande di quello di adottarli potrebbe esserci. Dare la vita in senso biologico non è più importante di darla a chi già si trova al mondo, ma non ha chance di poterla vivere appieno. 
Trovo veramente strana questa smania di procreare a tutti i costi quando si potrebbe fare la differenza per un bambino già nato. 
Si tratta spesso di un desiderio egoistico, legittimo, per carità (alla fine io ho scelto di non avere figli ugualmente per motivazioni egoistiche, ma non solo - e ne ho parlato qui, in un post che ha ricevuto molta attenzione tanto da risultare tra i più letti in assoluto), ma che almeno non lo si mascheri da gesto disinteressato del dare la vita perché, primo, dare la vita potrebbe non essere quella gran figata che sembra, secondo, c'è più altruismo nell'aiutare una creatura che è già al mondo e che sta vivendo una vita di stenti, anziché crearne dal nulla una nuova. 

4 commenti:

Alessandro Cassano ha detto...

"Trovo veramente strana questa smania di procreare a tutti i costi quando si potrebbe fare la differenza per un bambino già nato".

La trovo strana anch'io. Evidentemente l'adozione non soddisfa quell'egoismo e quella voglia di sentire "di aver realizzato qualcosa" che va per la maggiore.

Sara ha detto...

Voler fare figli è un desiderio legittimo e comprensibile. Che le adozioni comportino trafile e spese mortificanti invece è una grossa ingiustizia. Chi ci guadagna?perchè a me viene da pensar male...

Rita ha detto...

Sara, ci guadagnano tutte le miriadi di associazioni che gestiscono la trafila e la mediazione, compreso lo stato.

Bisognerebbe agevolare la politica sociale delle adozioni. Comunque dipende pure dallo Stato nel quale si decide di adottare.

chainsandfakeleather ha detto...

Totalmente d'accordo con le tue parole!
Purtroppo la persona media vede nell'imporre il proprio dna in un nuovo essere umano una grande forma di autolegittimazione e realizzazione personale, durissima da mettere in discussione!