lunedì 8 luglio 2013

Incontri notturni



 (Foto presa da www.giannicarluccio.it)

Roma di notte è in mano a creature notturne, misteriose e affascinanti.
Gironzolando per viuzze e vicoli silenziosi un po' appartati capita di fare strani incontri: una famiglia di topi che banchetta furtiva i resti di un pasto, comunità di scarafaggi che danzano lievi sull'asfalto, coppie di pipistrelli che volteggiano nel cielo inseguendosi per gioco.
Mi rendo conto di quanto ognuna di queste creature si goda appieno la città e scegliendo come dimora un monumento famoso, il tetto di una chiesa o il sottoscala di un palazzo signorile, semplicemente li "viva" più di quanto noi, pur con tutte le dissertazioni sull'estetica e le varie attribuzioni di significato di questa o quell'opera d'arte, riusciremo mai a fare.
Ore e ore a discutere sulla bellezza di Roma, tentando di afferrarla mentre continua a sfuggirci.
Poi basta la corsa libera di un topo con il suo squittio che rimbomba nella notte per farmi capire quanto effimero e ridicolo sia tutto l'apparato della nostra cultura antropocentrica.
Quanto siamo tronfi e pieni di noi.
Vorrei posarmi sui monumenti come i gabbiani, considerarli come semplici luoghi per sostare, nell'attesa di spiccare il volo ancora una volta.

9 commenti:

Emanuele G ha detto...

L'ultima volta che sono stato a Roma (un mese fa), stavo camminando a zonzo e mi sono soffermato nella piazza del Quirinale ad ammirare i gabbiani che riposavano beatamente sul muretto che dà sulla discesa sottostante (sono molto ignorante di Roma per cui non ricordo il nome della via che sale) e il mio pensiero è stato "che bellezza poter essere come quel gabbiano che stava ad un metro da me e poter volare sopra la città". Come detto sono perfino riuscito ad avvicinarmi, con fare garbato cercando di non impaurirlo/a, ad un gabbiano fino a un metro di distanza. Purtroppo (o forse per fortuna, fanno bene a starci alla larga vista la fama che si siamo conquistati) andando più vicino lui/lei giustamente si è sentito/a a disagio ed è volato/a da un'altra parte.
Ultimamente mi fermo ad osservare gli uccelli e rimango stupito dalla loro bellezza ed eleganza, sia a terra che soprattutto in volo. Sono anche convinto che loro pensino quanto siamo sfortunati noi nella nostra menomazione di non poter volare :)

Sabato invece ero a casa di un mio amico (tralascio i particolari sulle bistecche sulla griglia o a quelli che beatamente si vantavano di uccidere le talpe a sbadilate o a fucilate in testa perché rovinano il prato...) e c'erano 20 tra galline e galli (lui ha un pezzo di terra dietro casa con prato e alberi e loro stanno lì liberamente), e due di loro le ho viste spiccare il volo per salire in cima ad un albero, e quando si è fatta notte sono rimaste là a dormire. Davvero Eccezionali :)

Rita ha detto...

Ciao Emanuele,
io con i gabbiani ormai si può dire che abbia una certa confidenza. Quando porto da mangiare ai gatti del quartiere lascio in un punto preciso qualcosa da mangiare anche per loro (non sono tanti, c'è giusto una famigliola). Mi vedono arrivare da lontano e cominciano ad abbassarsi in volo, poi si avvicinano al piatto e cominciano a mangiare, per niente impauriti, ormai mi conoscono.

Le galline volano, sì, e sai qual è la cosa triste? Che pochi lo sappiano, abituati a vederle sempre razzolare in spazi ridottissimi o a trascorrere la loro vita dentro un capannone o peggio, chiusi in una gabbia.
Bellissime creature, altro che stupide. Di stupido c'è soltanto la nostra incapacità di saperne riconoscere la meraviglia.

Emanuele G ha detto...

Come hai ragione!

In quel gruppo c'erano 9 galli e 11 galline, e nessun "battibecco" (alla faccia dei "mai due galli nello stesso pollaio"), era molto interessante vedere le loro dinamiche di gruppo, come si muovevano, i canti che facevano. Quando ci allontanavamo dal campo di pallavolo su erba che avevamo allestito per l'occasione, loro si fiondavano lì per capire cosa ci fosse di tanto interessante in quel pezzo d'erba :)


Dalle grette discussioni su come ammazzare le talpe mi sono astenuto per non cominciare una battaglia con i mulini a vento e farmi andare la pressione a 2000, c'è stato però un signore che sentite quelle parole se n'è sbottato dicendo "ma come si fa ad ammazzare una talpa a badilate???? Ma che male vi fa???? Un buco in un prato??? Copritelo se vi dà fastidio. Se vedessi uno che cerca di spaccare la testa ad una talpa con un badile di sicuro proverei a tirarlo in testa a lui"

Veramente più cerco di capire gli umani e meno ci riesco.
Altre perle:
"Ci sono dei malati in giro che rapiscono i gatti, qualcuno li ammazzerà perfino per farli arrosto, come i cinesi (detto con un pezzo di bovino carbonizzato in bocca).

(riferito al circo di armando togni appostato lungo la strada con cammelli, giraffe e tigri in vista): "povere bestie, che le lascino nel loro habitat, altro che in una gabbia in Italia (detto da chi rincorre i fagiani in campagna a mani nude e poi li rinchiude in un recinto quando riesce a prenderli)

"Basta carne? Come basta carne??? L'uomo è fatto per essere carnivoro, la natura ti ha dato i denti apposta!!!" (detto da chi ha cani a casa e non ha mai notato la differenza di dentatura tra felidi, canidi e noi)

Eloisa ha detto...

Ciao! :)
Sul rapporto tra spazi "umani" e spazi animali condivisi, bellissimo e illuminante è il racconto di Italo Calvino "Il giardino dei gatti ostinati".

Rita ha detto...

Ciao Eloise :-)

Grazie mille per il consiglio letterario, peraltro Calvino mi piace molto. Lo cerco subito, sperando di trovarlo in rete, altrimenti in libreria.

Baci

Rita ha detto...

@ Emanuele

Io sono anni che raccolgo queste perle di saggezza da parte di chi non realizza la stupidità delle proprie affermazioni.

Oggi ho letto: "i veri amanti degli animali (cacciatori, allevatori, ricercatori ecc.)... sono disposti a macchiarsi le mani di sangue per il loro benessere" (ove quel "loro benessere" è riferito agli animali). Rendiamoci conto. Ed era serio.
Se non fosse tragico, sarebbe immensamente comico.

Francesco ha detto...

sono "romano" una volta al mese, e ogni volta mi soprendo nel vedere un angolo nuovo e soprattutto bello della città eterna. voi romani sottovalutate la ballezza di Roma, secondo me.

Rita ha detto...

Ciao Francesco,
io non sono romana d'origine, ci vivo da otto anni, quindi riesco ancora a rendermi conto di quanto sia bella (anche se molto sporca, tenuta malissimo, non valorizzata e piena di problemi e questi sono aspetti che probabilmente il turista o il "romano saltuario" non vive fino in fondo). Può essere che chi ci viva da sempre ne sottovaluti la bellezza, ma non ne sarei così sicura, i Romani adorano la propria città, fidati. ;-)

Sara ha detto...

Mi è venuto in mente il nuovo sindaco e una cosa che ho letto su di lui proprio in questo blog, o forse da un tuo link,non che "prima" mi fosse simpatico, ma dopo..brrrr!