lunedì 2 gennaio 2012

Scimmie di Alessandro Gallo

Riuscitissimo connubio tra romanzo di formazione e di impegno sociale, Scimmie racconta la fascinazione per il mondo della Camorra di tre quindicenni napoletani - autosoprannominatisi Pummarò, Panzarotto e Bacchettone - fino ad arrivare ad una notte di fine estate in cui tutto, improvvisamente, cambia grazie all'incontro con Giancarlo.
Il romanzo è un dichiarato omaggio a Giancarlo Siani, giovane giornalista ucciso proprio sotto casa sua, a soli 26 anni,  il 23 settembre 1985, a causa del suo impegno contro la Camorra ed è a lui liberamente ispirato. 
Per chi volesse saperne qualcosa di più, qui, sulla rivista MENTinFUGA, potrà leggere la mia recensione, che spero vi invogli a leggere il romanzo del giovane, ma già artisticamente maturo, Alessandro Gallo, edito da Navarra Editore.
E poiché non l'ho ancora fatto, colgo anche l'occasione per augurare a tutti i miei lettori un felice 2012. :-)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

tanti cari auguri biancaneve!
che l'anno nuovo ti lasci in pace, come dico io :)
ho letto la recensione su MentiInFuga.. segno il titolo nella lista dei desideri :)
buona giornata!

Rita ha detto...

Già, già, una pace vera, quella dell'anima. :-)

Buona giornata anche a te.

lunariu ha detto...

L'ho letto da poco. è un romanzo acerbo con la ruvidità tipica di certi adolescenti. Non so se anche lo scrittore è ancora dentro quel tipo di meccanismo: la voglia di crescere o la fretta traspare anche dal suo tipo di letteratura.
Mi è sembrato importante l'accento sulla mancanza di punti di riferimento, quelli esistenti sono tutti deviati e devianti. Questa è esattamente la causa per cui si diventa un branco di“scimmie arrabbiate”. Sta lì la radice della diffusione della devianza minorile:il vuoto lasciato da padri impotenti e supini.Trovarsi un soprannome che sostituisca il nome di un'assenza è quasi naturale. Mi è piaciuto ma aspetto una prova più matura e meno facile, qualcosa che grondi meno sangue e meno fughe e che lasci più spazio alle parole piuttosto che alle immagini. A Siani non sono certo che sarebbe piaciuto, lui ha incontrato la morte, quei tre una nuova possibilità di vita.

Rita ha detto...

Alessandro Gallo, che peraltro ho avuto il piacere di incontrare dal vivo, è molto giovane, ma mi sembra una persona già parecchio consapevole e lucida, rispetto a tanti suoi coetanei. Credo che Scimmie, se non vado errata, sia il suo secondo romanzo, quindi concediamogli tutto il tempo necessario per affinare gli strumenti narrativi e di scrittura.
E' vero, Scimmie è un romanzo in cui traspare una certa frettolosità tipica degli adolescenti, ma a mio avviso è esattamente ciò che voleva rendere l'autore. A quell'età, quei ragazzi lì, non avrebbero potuto che esprimersi per concetti, per immagini, ed attribuirgli delle considerazioni più estese non sarebbe stato realistico. Tieni presente che il punto di vista, soprattutto a partire dall'incontro con Giancarlo in poi, è quello di Pummarò, un ragazzo che ancora non possiede gli strumenti necessari per percepire la realtà nella sua complessità, quindi l'immagine che viene rimandata indietro a noi lettori non può che essere acerba ed abbozzata. Io credo che più che di mancata maturità narrativa da parte dell'autore, si sia trattata di una precisa scelta stilistica.

Per farti capire cosa intendo ti faccio un esempio: io ho sempre adorato Il giovane Holden, eppure ci ho sempre percepito qualcosa di stridente, una nota stonata e proprio perché si percepisce che le considerazioni che fa il giovanissimo Holden Caulfield in realtà sono quelle di un Salinger ben più adulto e maturo. Per quanto abbia usato un linguaggio originale, particolare, tipico degli adolescenti, poi in realtà Holden si svela per essere Salinger stesso.
Mentre Pummarò di Scimmie è Pummarò e basta. Non è assolutamente Alessandro Gallo.
Questa è la mia impressione ovviamente.

Penso che Siani invece avrebbe apprezzato e proprio per quello che dici tu: i tre ragazzi hanno una nuova possibilità di vita. Ecco, in questo senso la sua morte non è stata una morte iniqua ed inutile, ma "significativa".
Certo, venire uccisi è sempre iniquo, ma almeno il suo esempio di vita, di impegno sociale ecc. non sarà stato invano.

Un saluto e grazie per il tuo commento. :-)

Alligatore ha detto...

Ricordo bene quell'assassinio, e il fatto che sia a lui dedicato mi piace, visto anche che è un giovane autore come era giovane Siani.

Rita ha detto...

Eh sì, e come Siani è anche lui un ragazzo che si dà parecchio da fare per combattere la Camorra e la criminalità organizzata in genere.

Sempre in tema vorrei segnalare anche questa raccolta di racconti dal titolo "La Giusta Parte", edita dalla casa editrice Caracò per cui sempre Gallo ne ha scritti un paio.

Un saluto e grazie per essere passato di qui. :-)