sabato 25 agosto 2018

Dove è finita la rabbia?

Guardando il documentario "She's beautiful when she's angry" (ne ho parlato qui) mi sono chiesta che fine ha fatto tutto quel fervore, dove sono andate a finire le istanze più rivoluzionarie, perché non abbiamo ottenuto ancora una vera parità di genere?
In parte lo individua la Firestone ne La dialettica dei sessi, in parte si può ravvisare quanto successo facendo l'analogia con altri movimenti radicali liberazionisti.
La società tende sempre inevitabilmente a mantenere lo status quo, cioè chi detiene varie forme di potere e privilegi non è disposto a concederli; concede invece di buon grado dei contentini, approva leggi e riforme che diano l'impressione di aver ottenuto la vittoria ma che lasciano sostanzialmente immutata la società nel profondo.
Purtroppo leggi migliorative illudono anche molte attiviste di aver raggiunto chissà cosa, portandole via via ad assumere punti di vista e pensieri più moderati e a dipingere come estremiste le compagne di lotta che ancora lottano per una vera liberazione.
Così il Potere divide et impera, trascinando dalla sua parte una buona parte del movimento e spegnendo il fuoco rivoluzionario.
Parcellizzando il movimento, distruggendo l'unione (anche facendo passare il concetto che il femminismo non debba essere politico, ma solo una battaglia individuale di emancipazione o di rispetto reciproco tra i sessi), distruggono il potenziale rivoluzionario.

Succede così anche nel movimento per la liberazione animale.

Un'altra cosa che fa è che nell'approvare alcune leggi che sarebbero comunque veramente rivoluzionarie, ne argina le modalità di azione. 
Per esempio, la legge sull'aborto è continuamente resa difficilmente attuabile per via dei numerosi obiettori di coscienza, della retorica della colpevolizzazione delle donne e della disinformazione pro-life.

1 commento:

Erika ha detto...

L' aborto è solo un sopruso