mercoledì 3 agosto 2016

Femminicidio e non omicidio

Un pensiero per Vania, la donna bruciata viva dal suo ex e che è deceduta oggi in seguito alle gravissime ustioni riportate su tutto il corpo. 
Un altro caso dunque di femminicidio.
Il femminicidio si distingue dal più generale assassinio (che può essere commesso per svariate cause, sia contro donne, che contro uomini) in quanto si avvale di precise dinamiche dettate da specifiche motivazioni. Si tratta quasi sempre di uomini incapaci di accettare la fine di una relazione; uomini che iniziano dapprima a perseguitare le ex, per poi arrivare a meditarne e metterne in atto l'uccisione. Oppure si tratta di violenze casalinghe che culminano sempre nell'uccisione. 
Le cause scatenanti hanno origine in tutta una serie di pregiudizi sul femminile e sul rapporto di coppia, rafforzate da un sentimento di gelosia e possesso alla cui base vi è comunque e sempre la considerazione della donna come oggetto, come orpello del maschile o come persona che non deve debordare dal posto che si ritiene le spetti; non di rado questi sentimenti sono accompagnati dalla frustrazione per l'errata convinzione di non essere riusciti a mantenere quel che si presume debba essere il "ruolo maschile" per eccellenza nella società: così ecco che il fidanzato, compagno o marito che si sente svilito nell'orgoglio maschile poiché abbandonato, inizia a meditare il suo piano di vendetta. Un piano folle, verrebbe da dire, ma che poi tanto folle non è perché trova conferma nella normalità di una società ancora purtroppo maschilista e violenta nei confronti di tante, troppe donne.

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