domenica 24 luglio 2016

Empatia Versus Desensibilizzazione


Purtroppo una volta che un individuo è stato desensibilizzato e ha perso la naturale predisposizione all'empatia, è molto difficile riuscire a fargli comprendere che quanto facciamo agli altri animali è ingiusto (anche se spesso la desensibilizzazione è selettiva: ad esempio un vivisettore riesce a torturare senza rimorso gli animali che si trova sul tavolo del laboratorio, però proverebbe dolore se qualcuno facesse del male al suo cane o gatto o riterrebbe ingiusto il maltrattamento come l'abbandono e il prendere a calci un animale senza motivo); però, nella maggioranza dei casi, secondo me, la questione è culturale: ossia, non si tratta di non avere empatia, ma di avere la profonda convinzione che gli altri animali non soffrano e non siano capaci di sentire ed esperire il reale come noi. Se ci si convince di questo, ossia che essi non siano consapevoli della loro schiavitù e morte e che non patiscano l'esser sfruttati, ecco allora che tutto diventa lecito, anche se non si può proprio dire che in molte persone manchi l'empatia. Posseggono cioè un'empatia selettiva, solo nei confronti dei propri simili o di alcuni singoli individui, ma non altri.

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